Quindi l’azienda, secondo il
comunicato della Fiom: “ha garantito il pagamento a partire da domani [oggi per
chi legge, ndr] delle spettanze pendenti: la tredicesima mensilità, la flexible
benefit e Metàsalute. Mentre per Cometa la copertura sarà a gennaio”, inoltre “ha
confermato che oggi [sempre ieri] presenterà la richiesta per la cassa
integrazione straordinaria per tutto il 2019.”
Quindi, ancora ieri, 19 dicembre,
la Blutec non aveva presentato la richiesta di cassa integrazione, mettendo in
serio pericolo pure questo ammortizzatore per il 2019.
Poi la Blutec ha presentato il “nuovo”
piano di rilancio che nella sostanza sembra il copiato di quelli precedenti: “A
fine piano a dicembre 2019, l’azienda prevede l’impiego di 692 lavoratori
attraverso un cronoprogramma, che a partire dai 132 dipendenti attuali, prevede
l’assunzione di 30 lavoratori a febbraio del 2019, di 35 ad aprile, di 45 a maggio,
di 85 a giugno, di 40 a luglio, di 50 ad agosto, di 60 a settembre, di 35 a
ottobre, di 80 a novembre di 100 a dicembre.” Non si può nemmeno commentare un
tale “cronoprogramma”!
Ricordiamo che i 132 operai di
cui si parla in questo momento sono impegnati fondamentalmente nei corsi di
riqualificazione e non nella produzione!
E ancora: “la novità del piano
industriale è l’assemblaggio e la produzione di macchine elettriche
LSEV tramite l’accordo con un nuovo player cinese JAC.”
LSEV tramite l’accordo con un nuovo player cinese JAC.”
E siamo tornati ai cinesi, che la Fiat di Marchionne aveva ostacolato in tutti i modi!
“L’accordo con la cinese Jac –
aggiunge il GdS in edicola oggi - per un nuovo veicolo elettrico, prevede la possibilità
di produzioni già nel 2019 di circa duemila auto, con una possibilità di
crescita nei volumi entro il 2021 di oltre 21 mila. Questo piccolo veicolo full
electric, a regime nel 2019, secondo l’azienda porterà lavoro a 170 dipendenti.”
E questa sembra l’unica novità
veramente interessante per gli operai, nonostante tutte le difficoltà e incognite
che ciò porta con sé.
A quanto pare, invece, la famosa
elettrificazione del Ducato è ancora tutta da confermare.
E infine c’è il regalo di Natale
per la Blutec! Visto che per quanto riguarda i 20 milioni di soldi pubblici
anticipati alla Blutec da Invitalia, il Ministero sta autorizzando l’azienda a restituirli
a rate. Che questi soldi alla fine vengano davvero restituiti abbiamo i nostri
dubbi.
Agli operai resta ancora una
volta la presa d’atto di ciò che sta succedendo e l’unica scelta possibile: autorganizzarsi
affidandosi a se stessi, alla propria lotta e rappresentanza prendendo nelle
proprie mani la vertenza!
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