giorno in giorno, ridimensionano le loro promesse, si
adeguano inesorabilmente, non possono fare altro. Loro malgrado hanno
prodotto un grande risultato, la sinistra riformista è messa a terra,
incapace di intendere e di volere, questi due capi della piccola e media
borghesia del Nord e del Sud al governo hanno riassunto nei loro
programmi e nelle loro sparate, con toni da bar, i miti e le illusioni
di una sinistra critica, anche la più radicale. Erano contro l’Europa
dei poteri forti? Salvini e Di Maio non perdono occasione per attaccare
la commissione europea. Erano per la nazionalizzazione delle imprese?
Per l’intervento dello Stato nell’economia? Di Maio li accontenta con
Alitalia. Erano a favore di una politica a sostegno delle “fasce più
deboli”? I cinque stelle con il reddito di cittadinanza li stanno
superando ampiamente. La Lega e i 5 stelle hanno tolto loro il terreno
sotto i piedi, il malcontento che la crisi ha generato fra le classi
intermedie ha trovato nel loro programma delle risposte, per quanto
demagogiche. La sinistra, fra Renzi, l’uomo dei grandi capitalisti, e le
diverse sue componenti critiche è messa male, non sa dove andare, dopo
aver per anni gestito il potere è ritenuta responsabile della crisi
economica e della malagestione dello Stato. L’ultimo tentativo di
migliorare le condizioni di vita e di lavoro di una massa di piccola
borghesia rovinata della crisi lo stanno facendo Salvini e Di Maio, non
ci riusciranno. Dovrebbero vedersela con i grandi capitalisti, con
l’alta finanza, espropriarli della ricchezza ottenuta sfruttando quello
che chiamano “popolo”, ma non possono farlo, non sono rivoluzionari.
Sono in realtà, a livello economico, distributori di pacchi di
sopravvivenza per poveri e, a livello politico, nazionalisti reazionari.
Ed allora chi potrà dare una nuova prospettiva allo schifo di questa
società fondata sul profitto che è così ben strutturata che nessuno dei
suoi tasselli può essere rimosso senza attaccare nell’insieme tutta la
struttura?
Lo Stato dei padroni non si può riformare, va demolito e sostituito con un nuovo strumento di gestione sociale in mano a chi lavora, agli operai. Il sistema bancario non si riforma, si espropria, restituendo alla società tutta la ricchezza accumulata sfruttando e rapinando operai e lavoratori poveri. Il sistema industriale non può svilupparsi senza toglierlo dalle catene in cui lo costringono i padroni e il loro sistema di far profitti.
Eliminare i padroni non è eliminare i mezzi di produzione, la capacità produttiva. È solo consegnare nelle mani della società le sue forze produttive perché divengano mezzi per lo sviluppo di ognuno e non mezzi, come sono oggi, di arricchimento per alcuni ed immiserimento per altri. Più la crisi non viene superata, più i Salvini e Di Maio dimostrano che nessuna vera riforma del sistema è possibile, più la loro demagogia fa i conti con la dura realtà dei numeri dei loro padroni, più il “popolo” che li sostiene perde fiducia nelle loro chiacchiere, più si può far strada un partito che ha in programma la demolizione del sistema dello sfruttamento. Non potrà essere altro che un partito operaio.
E.A.
Lo Stato dei padroni non si può riformare, va demolito e sostituito con un nuovo strumento di gestione sociale in mano a chi lavora, agli operai. Il sistema bancario non si riforma, si espropria, restituendo alla società tutta la ricchezza accumulata sfruttando e rapinando operai e lavoratori poveri. Il sistema industriale non può svilupparsi senza toglierlo dalle catene in cui lo costringono i padroni e il loro sistema di far profitti.
Eliminare i padroni non è eliminare i mezzi di produzione, la capacità produttiva. È solo consegnare nelle mani della società le sue forze produttive perché divengano mezzi per lo sviluppo di ognuno e non mezzi, come sono oggi, di arricchimento per alcuni ed immiserimento per altri. Più la crisi non viene superata, più i Salvini e Di Maio dimostrano che nessuna vera riforma del sistema è possibile, più la loro demagogia fa i conti con la dura realtà dei numeri dei loro padroni, più il “popolo” che li sostiene perde fiducia nelle loro chiacchiere, più si può far strada un partito che ha in programma la demolizione del sistema dello sfruttamento. Non potrà essere altro che un partito operaio.
E.A.
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