Al presidio si sono susseguiti una serie di interventi che hanno comunicato al popolo di via Padova le ragioni della manifestazione: ripercorrendo la storia e la lotta di G.I. Abdallah come combattente della causa del popolo palestinese ma anche paladino di tutte le lotte di liberazione dei popoli oppressi dall'imperialismo; ma anche la denuncia della repressione delle masse palestinesi e dei loro leader, così come si è posto l'accento sulle carcerazioni dei bambini/ragazzi palestinesi
come SRP abbiamo portato anche la solidarietà con tutte le lotte di liberazione dei popoli, proprio per valorizzare l'internazionalismo che G.I. A. porta avanti da 34 anni senza piegare la testa. Dalla tortura del 41 bis per i prigionieri politici in Italia alla repressione in India, la più grande prigione a cielo aperto, che colpisce i maoisti che guidano la GP alle popolazioni, Adivasi e Daliht, dagli studenti alle donne, dagli intelletuali agli operai, che lottano/denunciano il fascismo del governo Modi. Lanciando la proposta per una manifestazione/festa a sostegno della lotta in India. Si è posto, anche, l'accento sul fatto che l'imperialismo reprime i prigionieri politici in quanto "figli migliori del popolo", in quanto danno voce alle lotte e i diritti del popolo. E quindi solidarizzare con i prigionieri politici rivoluzionari significa lottare contro la repressione che colpisce lavoratori, migranti, donne, studenti, sindaci, dirigenti sindacali (come a Taranto) e contro i governi fascio/populisti, a partire dall'Italia.
Tutto questo è stato ribadito nel corteo che ha attraversato il quartiere, dove spiccava un grande bandierone della Palestina, che si è concluso in delle occupazioni abitative di migranti con la proiezione di due video, uno che ripercorre la storia di G.I. Abdallah e l'altro sulle prigioni israeliane e la detenzione dei bambini palestinesi. Alla fine ci si è lasciati con l'impegno a dare continuità a questa giornata con l'impegno a costruire l'iniziativa India
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