domenica 21 ottobre 2018

pc 21 ottobre - ROMA COME VERONA: MOZIONE CONTRO L'ABORTO - Il diritto d'aborto non si tocca lo difendiamo con la lotta!

Dinamo press.

Roma come Verona. Al voto la mozione contro l’aborto



Giorgia Meloni copia e incolla la mozione della Lega di Verona e la presenta a Roma. Lunedì 22 ottobre in aula Giulia Cesare si voterà anche per la proclamazione di Roma “città a favore della vita” e per finanziare le associazioni pro-life. Non una di meno chiama in Campidoglio.

Come riporta in un post Non Una di Meno (vedi sotto), il testo è infatti esattamente quello votato a Verona e propone di:
– proclamare Roma città a favore della vita e di inserire nello statuto comunale tale principio;
– attuare politiche che rimettano al centro la famiglia e la natalità;
– finanziare i centri e le associazioni per la vita;
promuovere o sostenere progetti finalizzati a informare sulle alternative all’aborto.
Lo Stato di agitazione permanente, partito con il grande corteo veronese contro la mozione leghista, sarà la cornice della mobilitazione che a partire da Non Una Di Meno-Roma si sta lanciando per presidiare il Campidoglio lunedì 22 ottobre dalle 14 e per tutta
la durata della seduta del consiglio.
In caso di approvazione, gli effetti della mozione li pagherebbero le donne già gravate dal tasso altissimo di obiezione di coscienza (nel Lazio siamo all’80%) e da servizi socio-sanitari pesantemente compromessi nella qualità e nella quantità dal commissariamento.
Non è un caso, ad esempio, che proprio ora si riattivi una rete delle assemblee delle donne dei consultori a Roma. Alla minaccia concreta di un ridimensionamento del servizio si affianca la sempre più netta estromissione delle assemblee delle donne dai consultori. A fronte di questa gravissima violazione, le donne si stanno organizzando e non saranno disposte ad accettare che riconoscimento politico e risorse vengano diretti a servizi contro la libertà di scelta e la salute sessuale e riproduttiva, così come previsto nella mozione contestata.
Nel Lazio il tentativo di garantire e finanziare la presenza di associazioni anti-abortiste nelle strutture pubbliche fu avanzata con la proposta di legge regionale di Olimpia Tarzia – tra i fondatori del movimento per la vita – e fu respinta da una grande e ostinata campagna che mise insieme una rete amplissima di organizzazioni e collettivi femministi, operatrici socio-sanitarie, sindacati. Oggi si ripropone la stessa operazione, in termini precipitosi e senza alcuno spazio di reale dibattito.
La mozione, presentata anche a Ferrara, si sta di fatto utilizzando come strumento per disseminare la ripresa della campagna contro l’aborto, ma è anche il terreno su cui si riarticola territorialmente la saldatura tra formazioni politiche di destra e organizzazioni anti-abortiste e ultra-cattoliche, a partire dal nodo molto materiale dei finanziamenti pubblici.
Giorgia Meloni coglie al volo l’occasione per riprendere la rincorsa sempre più affannata della Lega, offrendo il proprio gruppo consiliare per questa operazione, pretestuosa quanto opportunistica.
A Verona è stato il Pd a sfaldarsi sul voto della mozione, con la capogruppo Carla Padovani che ha garantito un irrilevante quanto pesante voto favorevole alla mozione del leghista, misogino e omofobo, Zelger e di Bacciga, il consigliere che ha accolto le femministe in consiglio comunale con il saluto romano.
A Roma la mozione sarà un banco di prova per la maggioranza Cinque Stelle, chiamata a votare su una delle tante questioni su cui il movimento non ha una posizione condivisa...

Giù le mani dai nostri corpi!
Lunedi 22 ottobre anche il consiglio comunale di Roma discuterà e voterà la mozione contro l'aborto approvata a Verona
poche settimane fa. il testo, presentato dal gruppo di Fratelli d'Italia è infatti esattamente lo stesso e propone di:
- proclamare Roma città a favore della vita e di inserire nello statuto comunale tale principio
- attuare politiche che rimettano al centro la famiglia e la natalità
- finanziare i centri e le associazioni per la vita
- promuovere o sostenere progetti finalizzati a informare sulle alternative all'aborto.
Fatta fuori dal governo dagli ex alleati della Lega, Giorgia Meloni non trova di meglio da fare che replicarne le iniziative.
Ma come abbiamo già fatto a Verona, le donne non stanno a guardare.
Lunedì 22 ottobre alle 14 saremo in Campidoglio per impedire che questa mozione passi.
La città femminista, le nostre pratiche di autonomia e solidarietà, i nostri corpi, i nostri desideri non sono negoziabili.
ci volete ancelle, ci avrete ribelli!

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