L'mperialismo è guerra e reazione e quindi i governi diventano
sempre più reazionari e anche apertamente fascisti, di segno fascio-populisti. Questo cambia la situazione nella realtà dei sindacati.
Nei governi fascio-populisti, come nel nostro paese, camminano due processi,
quello del sindacato fascista e quello del neocorporativismo
aziendale. Nel moderno
fascismo i sindacati diventano una componente degli accordi
neocorporativi o uffici di propaganda tra i lavoratori del partito
reazionario. Questo influisce anche nella collocazione dei sindacati.
Guardando al nostro paese, la presenza del governo fascio-populista
vede da un lato dei sindacati che diventano collaterali al governo. Questo è stato visibile nelle scorse settimane col congresso dell'Ugl,
che è da sempre sindacato di destra, ma con il fascio-populismo diventa
sindacato del governo. Questo in una situazione in cui insieme all'ascesa del
fascio-populismo, i lavoratori perdono i riferimenti, può far sì che in alcuni settori l'Ugl può diventare forte e diventare un problema serio
sui posti di lavoro. Il nostro trattamento è da lotta aperta contro il
sindacato fascista. Su come si lotta contro un sindacato fascista
esiste un'ampia letteratura e storia nel nostro paese degli anni '60,
e questa storia deve essere recuperata, perchè questa lotta non è originale in
Italia, anche se nelle forme attuale è nuova.
Nello stesso tempo, tutti
gli altri sindacati sono in movimento. Gli stessi sindacati
confederali non resteranno uguali.
Per esempio, negli ultimi mesi,
coi governi di centosinistra, abbiamo avuto l'asse
Bentivogli-Calenda,
una fusione, sempre dentro un assetto corporativo, che fa sì che il sindacato più adatto al Pd, vecchio e nuovo, sia ora la Cisl non la Cgil, facendo venir meno il collateralismo organico tra il Pd e la Cgil. Questo produce una devastazione nella Cgil, che per mantenere il suo carattere maggioritario si lega a quelle che sono le forze maggioritarie, che nel caso concreto sono fascio-populiste; quindi abbiamo una svolta fascio-populista nella Cgil che assume le vesti di un falso estremista, Landini.
una fusione, sempre dentro un assetto corporativo, che fa sì che il sindacato più adatto al Pd, vecchio e nuovo, sia ora la Cisl non la Cgil, facendo venir meno il collateralismo organico tra il Pd e la Cgil. Questo produce una devastazione nella Cgil, che per mantenere il suo carattere maggioritario si lega a quelle che sono le forze maggioritarie, che nel caso concreto sono fascio-populiste; quindi abbiamo una svolta fascio-populista nella Cgil che assume le vesti di un falso estremista, Landini.
E' Landini
che passa al fascio-populismo che, attenzione è solo apparentemente
“populismo”, perchè in realtà il partito più adatto ad un
assetto corporativo prefigurato da Landini è Salvini. Quindi, dietro
il legame Landini/M5S, c'è in prospettiva il legame Landini/Salvini.
Landini è peraltro il maggior sostenitore della presenza dell'Ugl
nei Tavoli Mise. E il passaggio della Camusso su Landini sarà
abbastanza devastante, è all'orizzonte una nuova grande scissione
nella Cgil, perchè col Congresso che eleggerà Landini, una parte rilevante andrà via, e o
stabilirà un nuovo collegamento con la Cisl per essere il referente
della forma di “opposizione” targata Pd, oppure
vi sarà un'area “in mezzo”.
Più complessa è la
questione della Uil. Negli anni bui la Uil si è consolidata come
sindacato aziendalista; nell'attuale situazione, il ruolo della Uil
dipende fondamentalmente dalle decisioni della Confindustria, se la
Confindustria sposerà il fascio-populismo o no.
Quindi la Uil
seguirà l'indirizzo della Confindustria, la Cisl seguirà
l'indirizzo del Pd, la Cgil si spaccherà e l'ala populista assumerà diverse sfumature.
Ci dobbiamo aspettare un
netto cambiamento del tipo di sindacato con cui ci misureremo nel
paese.
Lo Slai cobas per il sindacato di classe è sostenitore del sindacato unico
classista, in cui la distinzione-lotta è tra classismo/fasciopopulismo-nazionalismo.
Le condizioni per un sindacato di questa natura non ci
sono ancora nel nostro paese, emergeranno nei prossimi anni. Attualmente, quindi, lo Slai cobas sc sostanzialmente non potrà che essere una corrente
classista nel movimento sindacale. Si tratta di vedere se questa
corrente troverà una sua “casa” (ancora non c'è) o resterà
autonoma come corrente finchè non si definiranno le cose. Se come
corrente lo Slai cobas sc è permanente, come sindacato autonomo è "provvisorio".
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