Melénchon, leader della France Insoumise, appoggia e si schiera con Salvini e Di Maio.
Questa dichiarazione chiarisce, per chi avesse ancora dubbi, che ogni posizione sovranista, sia che venga da destra sia che venga da "sinistra", è sempre fiancheggiatrice del fascismo.
Questa dichiarazione chiarisce, per chi avesse ancora dubbi, che ogni posizione sovranista, sia che venga da destra sia che venga da "sinistra", è sempre fiancheggiatrice del fascismo.
Ma va oltre. Usando le stesse argomentazioni di Salvini e Di Maio, li indica come legittimi rappresentanti del popolo e dice che quello che fanno e decidono è per "il bene del popolo".
Un vergognoso avallo della legittimità del fascio-populismo al potere, di cui non si sentiva certo la mancanza, in una situazione in cui, invece, settori di questo "popolo" denunciano la illegittimità del governo, e come ogni provvedimento, dal "decreto sicurezza", al "decreto dignità", ecc., violino la stessa Costituzione e sono contro il "popolo",sono il "male" del "popolo", i proletari, le masse popolari.
Ma Melénchon parla di "popolo" usando il linguaggio populista della destra.
Il "popolo" senza classi, senza distinzioni sociali, il "popolo" che raccoglie tutti dai padroni e
padroncini, alla media e piccola borghesia, agli operai. E in questo "popolo" sparisce una parte di esso, proprio la parte antifascista, antirazzista, le donne in lotta, i lavoratori, i migranti".
Per Melénchon, poi, il "bene" è per il "popolo italiano" - da cui evidentemente sono fuori i migranti: sposando, di fatto, anche la bandiera fascista/razzista: "Gli italiani, prima di tutto".
Ma questo non richiesto, gratuito, schieramento di Melénchon col governo italiano dà, se non altro, un contributo alla chiarezza: parlare a sinistra di "popolo", abbandonando le formulazioni di classe, soprattutto oggi nella fase della scalata del fascismo-populismo, è fortemente sbagliato e ambiguo, è farsi, anche involontariamente, compagno di strada dei Salvini/Di Maio, è contribuire alla penetrazione nel proletariato e nelle masse popolari di idee di destra.
In tempi non sospetti, avevamo già stigmatizzato la vera natura di Melénchon e la sua politica in Francia - e ora anche sull'Italia:
In nome dei popoli a fianco del proprio imperialismo!
Mélenchon ha sottoscritto lo stato di emergenza ‘antiterrorismo’ permanente dell’imperialismo francese - prima con Hollande oggi con Macron - Mélenchon è il solido sostenitore dell’economia nazionale e delle industrie francesi nel mondo all’insegna del neocorporativismo.
Melenchon sostiene il ruolo dell’imperialismo francese in Africa - sia pure con qualche obiezione all’invio delle truppe.
Mélenchon dice che è l’Unione Europea a volere e decidere... E questo in Francia! che ora determina come e più della Germania, i piani della UE!
Un vergognoso avallo della legittimità del fascio-populismo al potere, di cui non si sentiva certo la mancanza, in una situazione in cui, invece, settori di questo "popolo" denunciano la illegittimità del governo, e come ogni provvedimento, dal "decreto sicurezza", al "decreto dignità", ecc., violino la stessa Costituzione e sono contro il "popolo",sono il "male" del "popolo", i proletari, le masse popolari.
Ma Melénchon parla di "popolo" usando il linguaggio populista della destra.
Il "popolo" senza classi, senza distinzioni sociali, il "popolo" che raccoglie tutti dai padroni e
padroncini, alla media e piccola borghesia, agli operai. E in questo "popolo" sparisce una parte di esso, proprio la parte antifascista, antirazzista, le donne in lotta, i lavoratori, i migranti".
Per Melénchon, poi, il "bene" è per il "popolo italiano" - da cui evidentemente sono fuori i migranti: sposando, di fatto, anche la bandiera fascista/razzista: "Gli italiani, prima di tutto".
Ma questo non richiesto, gratuito, schieramento di Melénchon col governo italiano dà, se non altro, un contributo alla chiarezza: parlare a sinistra di "popolo", abbandonando le formulazioni di classe, soprattutto oggi nella fase della scalata del fascismo-populismo, è fortemente sbagliato e ambiguo, è farsi, anche involontariamente, compagno di strada dei Salvini/Di Maio, è contribuire alla penetrazione nel proletariato e nelle masse popolari di idee di destra.
In tempi non sospetti, avevamo già stigmatizzato la vera natura di Melénchon e la sua politica in Francia - e ora anche sull'Italia:
In nome dei popoli a fianco del proprio imperialismo!
Mélenchon ha sottoscritto lo stato di emergenza ‘antiterrorismo’ permanente dell’imperialismo francese - prima con Hollande oggi con Macron - Mélenchon è il solido sostenitore dell’economia nazionale e delle industrie francesi nel mondo all’insegna del neocorporativismo.
Melenchon sostiene il ruolo dell’imperialismo francese in Africa - sia pure con qualche obiezione all’invio delle truppe.
Mélenchon dice che è l’Unione Europea a volere e decidere... E questo in Francia! che ora determina come e più della Germania, i piani della UE!
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