Firenze. Condannati 8 antifascisti/e per i fatti delle Piagge
Di fronte alla propaganda razzista quel giorno ci siamo mobilitati contro chi urlava “prima gli italiani”, oggi che quello slogan è politica di governo è ancora più necessario scendere in piazza, già a partire dalle prossime settimane, rilanciando la lotta antifascista e antirazzista nei quartieri e in tutta la città, solidali con chi lotta ogni giorno a difesa di lavoro, sanità, diritto allo studio e a alla casa.
Nella
mattinata del 24 ottobre, è arrivato alla sentenza di primo
grado il processo per i fatti risalenti al presidio che nel dicembre
2014 impedì il comizio di Forza Nuova, che si sarebbe dovuto svolgere alle Piagge.
Il giudice ha emesso 8 condanne a un anno (per resistenza pluriaggravata, adunata
sediziosa, danneggiamento e porto di oggetto atto a offendere) e 2 assoluzioni, condanne comunque ridotte fino alla metà della pena rispetto alle richieste del PM.
Imputati e decine di solidali sono stati in presidio davanti al tribunale fin dalle prime ore della mattina in contemporanea con l’udienza, accolti da uno spropositato schieramento di polizia e carabinieri.
Oggi è stato un primo e necessario passo per rilanciare le ragioni della lotta antifascista e della solidarietà nei confronti di chiunque si trovi a doversi confrontare con l’apparato repressivo di questo Stato.
Nonostante le condanne ridotte è comunque inaccettabile che otto compagni siano stati condannati per ciò che riteniamo necessario e giusto: impedire la presenza dei fascisti nei nostri quartieri. Presenza che comunque viene di fatto permessa solo dagli ingenti spiegamenti delle forze dell’ordine a costante difesa dei fascisti, che poi non si fanno problemi a rendere il favore agli amici sbirri e magistrati collaborando nei tribunali, come è recentemente avvenuto nel processo agli anarchici fiorentini, dove casapound italia si è costituita parte civile a fianco del sindacato di polizia Siulp, del ministero degli interni e di quello della difesa.
Tutto questo come se servissero ulteriori prove della loro servilità e strumentalità, che tentano malamente di nascondere dietro le loro retoriche antisistema e il loro definirsi tanto “ACAB”.
Intanto i compagni sotto processo si trovano sottoposti alle conseguenze di ulteriori inasprimenti legislativi tra cui un aumento esorbitante dei tempi di prescrizione, deciso dall’ex ministro Orlando nel 2016, sotto il governo Renzi.
Di fronte alla propaganda razzista quel giorno ci siamo mobilitati contro chi urlava “prima gli italiani”, oggi che quello slogan è politica di governo è ancora più necessario scendere in piazza, già a partire dalle prossime settimane, rilanciando la lotta antifascista e antirazzista nei quartieri e in tutta la città, solidali con chi lotta ogni giorno a difesa di lavoro, sanità, diritto allo studio e a alla casa.
Il giudice ha emesso 8 condanne a un anno (per resistenza pluriaggravata, adunata
sediziosa, danneggiamento e porto di oggetto atto a offendere) e 2 assoluzioni, condanne comunque ridotte fino alla metà della pena rispetto alle richieste del PM.
Imputati e decine di solidali sono stati in presidio davanti al tribunale fin dalle prime ore della mattina in contemporanea con l’udienza, accolti da uno spropositato schieramento di polizia e carabinieri.
Oggi è stato un primo e necessario passo per rilanciare le ragioni della lotta antifascista e della solidarietà nei confronti di chiunque si trovi a doversi confrontare con l’apparato repressivo di questo Stato.
Nonostante le condanne ridotte è comunque inaccettabile che otto compagni siano stati condannati per ciò che riteniamo necessario e giusto: impedire la presenza dei fascisti nei nostri quartieri. Presenza che comunque viene di fatto permessa solo dagli ingenti spiegamenti delle forze dell’ordine a costante difesa dei fascisti, che poi non si fanno problemi a rendere il favore agli amici sbirri e magistrati collaborando nei tribunali, come è recentemente avvenuto nel processo agli anarchici fiorentini, dove casapound italia si è costituita parte civile a fianco del sindacato di polizia Siulp, del ministero degli interni e di quello della difesa.
Tutto questo come se servissero ulteriori prove della loro servilità e strumentalità, che tentano malamente di nascondere dietro le loro retoriche antisistema e il loro definirsi tanto “ACAB”.
Intanto i compagni sotto processo si trovano sottoposti alle conseguenze di ulteriori inasprimenti legislativi tra cui un aumento esorbitante dei tempi di prescrizione, deciso dall’ex ministro Orlando nel 2016, sotto il governo Renzi.
Di fronte alla propaganda razzista quel giorno ci siamo mobilitati contro chi urlava “prima gli italiani”, oggi che quello slogan è politica di governo è ancora più necessario scendere in piazza, già a partire dalle prossime settimane, rilanciando la lotta antifascista e antirazzista nei quartieri e in tutta la città, solidali con chi lotta ogni giorno a difesa di lavoro, sanità, diritto allo studio e a alla casa.
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