http://proletaricomunisti.blogspot.com/2018/07/pc-20-luglio-ilva-taranto-un-comunicato.html
Care compagni e compagni,
faccio presente che Medicina Democratica
ha una sua autonomia e in termini di salute e lavoro ha una elaborazione
che gli deriva dalla sua lunga storia, di classe,
Noi
abbiamo sostenuto e tuttora sosteniamo che salute e lavoro non sono in
contrasto, o meglio lo sono da parte del padrone che è interessato a
fregarsene della salute in ragione dello sfruttamento dei lavoratori,
del territorio e in negazione del dettato costituzionale. Come nega la
salute il padrone nega, quando gli pare, anche il lavoro.
Per
quello che riguarda la vicenda ILVA, al punto in cui è arrivata, non
siamo certo per la sua chiusura, siamo però per la sua totale bonifica:
l'inquinamento dei lavoratori, dei cittadini e in generale dell'ambiente
deve cessare.
Ciò è possibile con il
coinvolgimento degli attuali lavoratori, la cui coscienza di classe (la
coscienza per sé) impone non solo di farsi ammazzare, ma nemmeno di
ammazzare altri (le popolazioni circostanti).
Pensiamo
che tutti coloro che condividono questi principi, conoscono la
situazione, sono presenti sul territorio (ed eventualmente anche altri
dall'esterno) debbano contribuire a che i lavoratori ricostruiscano i
cicli produttivi, li analizzano e definiscano che cosa va tolto e
modificato per non perdere la salute. Per quanto ne sappiamo è possibile
modificare anche la cd area a caldo - senza il carbone - per ottenere
la produzione di acciaio.
La soluzione di
chiudere la fabbrica e andarsene non cambierebbe sostanzialmente nulla:
l'inquinamento continuerebbe per decenni; nemmeno la soluzione di
continuare così o "agire all'italiana" ovvero fare qualche modifica
marginale, sarebbe sufficiente.
Padron Riva e
soci deve pagare, ma occorre dire che visto il passato, la
responsabilità dell'inquinamento è anche dei poteri pubblici e, di
conseguenza, dei costi della bonifica. Ciò anche per legge: si veda in
proposito oltre l'articolo 32 anche l'articolo 43 della Costituzione
Il
processo è molto importante. Senza farsi alcuna illusione sulla
conclusione positiva deve essere strenuamente portato avanti, evitando,
fra l'altro, di arrivare alla prescrizione. La proposta che è stata
fatta di sospendere la prescrizione dopo il primo grado deve essere
perseguita, anche con azioni di mobilitazione e di lotta concrete nei
confronti del legislatore.
Saluti a tutti
Fulvio Aurora (responsabile per MD delle vertenze giudiziarie)
Milano 20/07/2018
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