Operai Bekaert e Autorganizzati Fca hanno esposto le ragioni della loro lotta: da una parte una lotta che va avanti da anni partendo dal licenziamento di 5 operai della Fiat di Pomigliano, dall'altra una mobilitazione improvvisa quanto l'annuncio della Bekaert di chiudere lo stabilimento di Figline.
Contorni diversi ma sostanza simile: delocalizzazioni, esuberi, licenziamenti e condizioni di lavoro.
Potremmo dire che un operaio, secondo i padroni, dovrebbe sempre piegarsi alle esigenze del profitto.
Se non lo fa, ad attenderlo ci sono provvedimenti disciplinari, reparti confino e poi il licenziamento.
Secondo i padroni l'operaio dovrebbe piegarsi fino al punto di accettare la chiusura del proprio stabilimento accettando di essere usato come la merce che esso stesso produce.
Ma queste lotte ci parlano di una realtà ben diversa, di interessi di classe inconciliabili e della dignità che si conquista nella lotta e con la solidarietà… non per decreto…
Poi cena benefit Cassa di Resistenza Operaia e a seguire lo spettacolo di teatro "Questione di centesimi - Sogno di un operaio" sulle condizione di lavoro nella Fiat di Marchionne.
Un rigraziamento agli operai che sono venuti da Pomigliano e che già
stamattina erano davanti ai cancelli della fabbrica in presidio e quelli
della Bekaert che sarebbero poi entrati a lavoro nel primo turno del
mattino.
Per loro un messaggio forte e chiaro che arriva nella stessa sera in cui altri operai Bekaert erano invitati ad un'iniziativa simile al Circolo di San Giusto dal Comitato Antifascista di Scandicci: noi ci siamo… nella lotta siamo al vostro fianco!
Per loro un messaggio forte e chiaro che arriva nella stessa sera in cui altri operai Bekaert erano invitati ad un'iniziativa simile al Circolo di San Giusto dal Comitato Antifascista di Scandicci: noi ci siamo… nella lotta siamo al vostro fianco!
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