domenica 15 luglio 2018

pc 15 luglio - Vertice Nato/Trump/Italia - editoriale - SECONDA PARTE

pc 14 luglio - IL VERTICE NATO di BRUXELLES - Editoriale PRIMA PARTE
http://proletaricomunisti.blogspot.com/2018/07/pc-14-luglio-il-vertice-nato-di.html

SECONDA PARTE 


L’imperialismo Usa con Trump ha curato in particolare la relazione col governo italiano per farne, come abbiamo detto, un punto d’appoggio della sua politica volta ad indebolire i governi imperialisti europei e in particolare i principali, Germania e Francia.
Su tutti i piani l’imperialismo italiano si è prestato al gioco, cercando, in maniera stracciona, di difendere alcuni aspetti dei propri interessi imperialisti.

La Ministra Trenta ha aderito all’idea, cui seguirà la prassi dell’aumento delle spese militari.
L’Italia rispetto alle richiesta americane del 2%, sta ancora all’1,1%, ma l’impegno ad avanzare c’è tutto.
L’Italia ha ribadito la necessità di spostare l’attenzione della Nato verso il Sud e il Mediterraneo. Naturalmente vorrebbe anche un impegno Nato sul fronte dei migranti, ma l’imperialismo Usa
considera questo una “concessione amicale”, i veri interessi sono sull’aspetto strategico del riposizionamento USA guerrafondaio e della contesa con gli altri imperialismi nel controllo dell’Africa.
Il punto di incontro è stato il rinnovato impegno al rilancio dell’Hub di Napoli, come cuore e cervello del ruolo della Nato nel Mediterraneo. Il Sole 24 ore dice chiaro che “questa decisione non ha nulla a che vedere con le attuali posizioni del governo italiano e la lotta all’immigrazione clandestina”. L’Hub di Napoli avrà cento ufficiali provenienti da vari paesi, i tempi di esso sono ancora tutti da vedere.
Sul fronte delle spese militari, l’obiettivo del 2%,, che sta pur sempre dentro la richiesta americana del 4%, è assolutamente irrealizzabile sul fronte Italia, e quindi ci si indirizza non tanto verso l’aumento assoluto ma verso alla disposizione relativa dell’aumento stesso: ridurre la spesa del personale, ridurre altre spese come addestramento e manutenzione, per aumentare la parte di acquisizione di nuovi armamenti.
Esiste da un paio d’anni almeno un ‘Libro bianco’ sulla Difesa, approntato dai precedenti governi, che già più o meno delinea questo tipo di indirizzo, ma anch’esso fa i conti con la crisi e la instabilità politica. E’ difficile pensare che in questo contesto, le decisioni Nato possano avere una traduzione in fatti reali.
Ma, come abbiamo già detto, qui i fatti stanno a zero, perché l’unico fatto che interessa l’imperialismo americano è appunto la disgregazione del blocco europeo; e per questo non è  la crescita degli armamenti italiani l’aspetto decisivo.
E si capisce ancor meglio, se usciamo dal militare e andiamo sul tema cuore di questo Vertice Nato che, come abbiamo scritto nel precedente articolo, è la questione del gasdotto.
Come scrive La Stampa, Trump ha sottolineato la forte opposizione ai gasdotti a guida russa, come Nord Stream 2, e alla seconda linea di TurkStream che peggiorerebbe la dipendenza dell’Europa dall’energia di Mosca. Gli Usa sposano, invece, il Southern Gas Corridor in Azerbagian e Turchia per portare il gas del Caspio in Europa entro il 2020, così come sono fautori dell’accordo con la Polonia per importare gas americano, così come sostengono il rigassificatore in Croazia.
E arriviamo all’Italia. Il Dipartimento di Stato Usa appoggia la Tap che alla fine di tutto è un gasdotto Caucaso/Italia. Non approfondiamo qui questo aspetto specifico che rivela quanto sia importante la battaglia contro la Tap che si svolge in Puglia, quanto vogliamo segnalare che l’asse Usa/Italia a fini anti europei abbraccia un quadro di questioni strategiche più vasto dello specifico militare.

Tornando al cuore degli accordi al Vertice Nato, i risultati più concreti riguardano appunto la operatività dell’Hub regionale di Napoli – il segretario generale della Nato, Stoltenberg, ha messo in luce quanto esso sarà importante “centrale per valutare, analizzare, seguire e rispondere in modo più efficace alle sfide, in sinergia con le operazioni di pattugliamento nel Mediterraneo delle navi della missione Sea guardian.
L’altro fronte su cui ci sono risultati concreti sono quelli che ruotano intorno alla Libia. Gli Usa appoggiano la Conferenza sulla stabilizzazione della Libia che si dovrebbe tenere in Italia nel prossimo autunno – verrà Trump in persona a sostenerla? - che nelle intenzioni degli Usa a cuio l’Italia si presta è una contro conferenza rispetto a quella organizzata dalla Francia. Quindi è una Conferenza che in realtà non stabilizzerà forse la Libia  ma che è interna alla destabilizzazione dell’Europa.

Il presidente del consiglio italiano è stato invitato a Washington a fine mese, ed è chiaro che questo incontro serve a completare e consolidare l’opera avviatasi al Vertice di Bruxelles.

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