Il Vertice Nato è stato un’indegna
gazzarra, nel quale è difficile distinguere ciò che è vero e ciò
che è propaganda, ciò che fa parte dello stile impresso a tutte le
relazioni internazionali e ai Vertici dal “Salvini d’America”
Trump e ciò che invece sottintende a cambiamenti di fondo in atto
nell’Alleanza dentro la nuova fase della situazione internazionale.
Ma dove c’è il fumo c’è anche
l’arrosto. Il “fumo” è lo scomposto agitarsi di Trump, il suo
dire una cosa di giorno e un’altra di notte, il suo degrado umano e
pratico che lo fa passare da “dottor stranamore” a un pagliaccio
in libera uscita.
La profondità della crisi economica
mondiale, ben lungi dall’esistenza di una ripresa, l’acuta guerra
commerciale, che esisteva sotto traccia da tempo ed ora è esplosa,
mostrano la profondità della crisi ma non la caduta dell’impero
americano.
L’imperialismo Usa con le guerre è
diventato dominio attuale di un’unica superpotenza e solo
attraverso la guerra può trasformarsi in un nuovo ordine mondiale e
in un assetto multipolare differente.
Con troppa facilità si descrive il
mondo come già caratterizzato da uno scontro tra Usa/Cina, con
troppa facilità si liquida l’orso imperialista russo e con facilità si è inventato un imperialismo europeo che sia già un blocco europeo che contende il mondo agli Usa.
troppa facilità si liquida l’orso imperialista russo e con facilità si è inventato un imperialismo europeo che sia già un blocco europeo che contende il mondo agli Usa.
L’elefante fascio-imperialista Trump
porta a nudo le contraddizioni, le acutizza, le commercializza, ma
facendo così non ha nessuna chance di portare a casa veri risultati.
Come un elefante nella cristalleria,
dove l’imperialismo Usa di Trump mette le mani, i problemi non si
risolvono ma si acutizzano, e ora come ora si traducono – vedi
Gerusalemme/Israele – in un mare di morti e sconfitte materiali.
Sulla Corea occorre un ragionamento un po' più complesso che non
entra nell’economia di questo articolo.
E’ chiaro che in un contesto di
questo genere, ogni Vertice, sia esso G20, G7, e quelli, tutta
sostanza come i Vertici Nato, finiscono in una gazzarra, in accordi
improbabili o impraticabili e in puntate di una farsa che purtroppo
non può che finire in tragedia.
Tornando ai dati veri della questione,
questo Vertice ha messo in luce innanzitutto l’effettiva dinamica
delle spese militari e della ripartizione tra i membri Nato.
Obama aveva già indicato e Trump aveva
già imposto l’aumento delle spese militari del 2% a tutti i paesi
membri della Nato e in particolare a tutti i paesi europei, obiettivo
che nessun paese ha raggiunto nella sostanza, anche se pressoché
tutti i paesi hanno aumentato le loro spese militari.
Su questo, alla fin fine, i paesi
europei non avrebbero grandi problemi. E’ chiaro che il governo del
proprio dominio imperialista da difendere o espandere richiede più
armi, più interventi militari, più spese militari – Trump o non
Trump. Là dove le pretese di Trump, invece, trovano una reale
opposizione è quando l’imperialismo Usa chiede che anche il
commercio delle armi sia indirizzato a loro favore più di quanto lo
sia già; chiede che l’uso delle spese militari e dell’esercito
nelle varie sfere del dominio imperialista delle guerre in corso, dei
focolai di tensione, siano sostanzialmente corrispondenti agli
interessi prevalenti Usa e secondo il comando Usa.
Non solo, ma dietro le spese militari
avanza la “visione militare” di tutte le sfere dell’economia
mondiale e degli interessi mondiali – vedi la centrale questione
delle fonti di energia e l’importanza strategica dell’oleodotto
Nord Stream, basato obiettivamente sull’asse Germania/Russia, che
per l'inmperialismo Usa non sa da fare.
In questo quadro Trump non può pensare
che gli interessi USA, e la sua oscillazione dinamica del rapporto
Usa/Russia, possano essere gli stessi dei paesi imperialisti europei
e degli altri imperialismi nel mondo.
In questo Vertice Trump si è esibito
in una serie continua di provocazioni, fino alla minaccia di mollare
tutto e uscirsene dall’Alleanza Atlantica - una vera boutade!
Chiaramente in questo clima è finito
il tempo degli sherpa. Gli esiti del Vertice NATO sono davvero da
attendere più nei fatti che avverranno nelle prossime settimane, che
negli articoli e nelle parole che si sono spese al termine di esso.
Cercando di guardare ai fatti, il
Vertice ha sancito un ulteriore aumento delle spese militari.
Trump aveva sparato il 4%,
probabilmente porta a casa il famoso 2%, già previsto per il 2024
nel Vertice Nato in Galles, che non è poco in termini di miliardi,
soprattutto se pensiamo allo stato effettivo dell’economia dei
singoli paesi imperialisti coinvolti nella crisi.
Peraltro Trump pensa anche di aver
portato a casa – lo indica un articolo su 'La Stampa' – un
aumento della vendita degli armamenti prodotti dagli Usa.
Circa, poi, il rafforzamento effettivo
dell’Alleanza nella contesa con la Russia e nella espansione della
suaazione unitaria, a dir la verità i risultati sono tutti da
vedere; sembrerebbe, anzi, abbastanza grottesco che alla fine l’amico
vero sia risultato, anche nella sua conferenza stampa,
l’avvocaticchio che guida il governo fascio-populista Salvini/Di
Maio.
Ma il gioco verso l’Italia è fin
troppo scoperto. Come scrive La Stampa: “Trump non ha attaccato ma
ha elogiato Roma perché la considera una sponda utile per la sua
politica divisiva in Europa”. Il destino dei governi reazionari
italiani è sempre quello di essere servi di qualcuno, e servi dei
servi è ancor meglio, dai servi dei nazisti dai tempi di Mussolini,
ai servi americani anti Europa del governo Salvini/Di Maio.
Ma se ha portato a casa solo l’Italia,
qualche problema Trump, e ancor più l’establishment americano, se
lo dovrebbe porre. A volte fatti secondari danno il senso della cosa.
Quando Trump è arrivato per il Vertice
a Bruxelles, per l’esattezza all’aereoporto militare di
Melsbroek, non l’ha accolto nessuno. La stampa ha detto perché
c’era la partita Francia-Belgio dei Mondiali. Il Ministro degli
Esteri del governo belga era addirittura in Russia. A ricevere,
quindi, il tracotante presidente è toccato ad un ambasciatore di
seconda schiera, capo del protocollo.
Il finale del Vertice ha sfiorato la
caricatura. Vi doveva essere una festa che non c’è stata. Trump è
sembrato mentalmente un dissociato. Tutti hanno detto alla fine che
Trump si trova meglio con Putin, e, stando a quello che abbiamo
visto, ancor meglio con Kim - Corea; mentre nel Vertice la situazione
era, si potrebbe dire, drammatica ma non seria, ben oltre la crisi di
un’egemonia.
Tornando al punto:una questione seria è
davvero il gasdotto Nord Stream 2, l’inevitabile asse russo-tedesco
che manda in crisi tutta la situazione che si è andata determinando
dalla Polonia ai Paesi baltici. Qui c’è l’”arrosto”.
Commentatori mondiali utilizzano forse
per la prima volta la definizione di: “blocco della Gerussia”,
come potente concorrente. Se guerra deve essere, è bene che si
cominci a capire di che guerra si tratta. Dietro le guerre
imperialiste c’è l’economia, e dentro l’economia finché vive
il sistema imperialista ci sono i profitti.
Su tutto questo la questione Italia è meno secondaria
di quanto sembri...
continua
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