domenica 13 agosto 2017

pc 13 agosto - Prossime elezioni regionali in Lombardia: il candidato del PD, Gori, "rivaluta" e vuol rinsaldare legami col metodo, truffaldino, di Formigoni. La Lega fa lo stesso



verso le regionali
Milano, Gori ospite del Meeting di Cl. Dialogo a distanza con Formigoni
Il sindaco di Bergamo rilancia l’attacco dell’ex governatore alla Lega di Maroni


Ci sarà anche Giorgio Gori quest’anno al Meeting di Rimini: il candidato in pectore del centrosinistra per la corsa alla Regione sarà ospite della kermesse ciellina martedì 22 insieme con altri sindaci italiani per un confronto sul tema della «polis al centro della politica». Col sindaco di Bergamo dialogheranno Luigi Brugnaro (Venezia), Dario Nardella (Firenze) e Matteo Ricci (Pesaro). Poche ore più tardi dal palco del meeting s’affaccerà invece Roberto Maroni, chiamato al confronto con altri governatori italiani, dall’emiliano Stefano Bonaccini al ligure Giovanni Toti. Il presidente leghista (anche quest’anno la Lombardia ha finanziato la manifestazione romagnola con uno stanziamento di 130 mila euro) e il suo probabile sfidante insieme alla festa di Cl; e se il governatore in carica può dirsi a tutti gli effetti un habitué (è alla nona partecipazione) del Meeting, per Gori si conta solo un precedente lontanissimo nel tempo: era il 1991 quando l’allora direttore di Canale 5 si presentò a Rimini per parlare di tv privata. La comparsata al Meeting arriverà peraltro dopo un’estate di polemiche nate a sinistra intorno ad alcune dichiarazioni del possibile candidato. Una parziale riabilitazione di certi aspetti del formigonismo ha scatenato la reazione dei colonnelli locali di Mdp, che in nome della discontinuità dalla «stagione ciellina» sono tornati a chiedere a gran voce le primarie per la scelta del candidato. «Alcune di quelle idee mantengono una loro attualità. E se vogliamo vincere le elezioni dobbiamo convincere almeno un parte di chi non ci ha votato in passato», i concetti ribaditi da Gori in un’intervista al Corriere .
Il rapporto proficuo tra il sindaco e una parte della galassia ciellina non sarebbe certamente un fatto inedito. Alle comunali bergamasche l’ex manager Mediaset incassò per esempio il sostegno dei Popolari di Mario Mauro, già ministro della Difesa e legato a Cl. Come se non bastasse ecco un ultimo indizio. Il convitato di pietra di questo dibattito agostano, Roberto Formigoni appunto, ha rilasciato una lunga intervista a Libero per raccontare di come l’autonomia lombarda sia stata bloccata dalla Lega al governo con Berlusconi quasi dieci anni fa. l’intervista del «Celeste» ieri è stata immediatamente ritwittata dallo stesso Gori. Intanto nella coalizione le acque rimangono agitate. Mdp reclama le primarie, come s’è detto: gli scissionisti del Pd sarebbero pronti a schierare l’ex Cgil Antonio Panzeri oppure, meglio ancora, intenzionati a convergere su Pippo Civati se solo l’ex leopoldino decidesse di accettare la sfida. Ma a invocare i gazebo è ora anche un esponente di primissimo piano del Pd come Fabio Pizzul. «Le primarie farebbero moto bene anche a Gori», ha scritto ieri il consigliere regionale: «Chi deve interrogarsi è il mio partito. L’assemblea regionale si è già espressa contro, rispetto la decisione e non posso che adeguarmi alla stessa, ma rimane una domanda: se si verificherà la necessità delle primarie, per potervi partecipare bisogna non essere più del Pd?».
13 agosto 2017 | 07:59
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