Salvini al
raduno della Lega: "Mi dicevano razzista e fascista, ma su migranti e ong
avevo ragione io"
Il leader
del Carroccio si presenta a Ponte di Legno con Elisa Isoardi e parla da
candidato premier in pectore: "L'ho detto a Berlusconi: i Cicchitto e i
Buttiglione non li vogliamo" e dice: "se saremo al governo pieni
poteri ai sindaci, via i prefetti"
dal nostro
inviato MATTEO PUCCIARELLI
16 agosto
2017
PONTE DI
LEGNO - "Per
tre anni sono stato razzista e fascista, ora si sono accorti che avevo ragione
io", quasi se la ride beffardo Matteo Salvini, parlando di immigrazione e
ong.
Il leader della Lega è al palazzetto dello sport di Ponte di Legno per il
classico appuntamento di Ferragosto. Per la prima volta arriva qui accompagnato
da Elisa Isoardi - la frattura tra i due è definitivamente ricomposta - e ad
accoglierlo c'è il grande striscione dietro al palco "Salvini
premier". "Il prossimo anno sarò qui con la Lega al governo",
assicura.
Ma il suo
intervento è in realtà un disco rotto, al quale ha abituato militanti e
simpatizzanti del Carroccio: per la legittima difesa, contro la legge Fornero e
"i clandestini". E contro a una qualsiasi alleanza con Angelo Alfano:
"Non mi interessa vincere le elezioni per avere qualche parlamentare in
più, l'ho detto a Berlusconi, i Cicchitto e i Buttiglione non li
vogliamo". A un certo punto dà del "coniglio" a Matteo Renzi,
colpevole - dice - di non aver mai accettato la sua proposta di un confronto
pubblico, ma per il resto i toni sembrano davvero quelli del candidato premier
del centrodestra in pectore. "Sono un uomo fortunato, faccio un lavoro che
è la mia passione - racconta - e ce la metterò tutto per sbagliare il meno
possibile".
Il
segretario della Lega Nord non conferma né smentisce la possibilità che il partito
cambi nome (tra le ipotesi: "Lega dei popoli"), spiega che se ci
saranno novità lo si vedrà direttamente sotto elezioni, però conferma la
svolta: "Prima gli italiani, è questa la nostra parola d'ordine". Una
menzione finale ai Cinque Stelle: "In Sicilia Luigi Di Maio ha tolto la
maschera: le abitazioni abusive che lui difende, con noi, vengono invece
abbattute". La ruspa, insomma, rimane ancora un must.
A margine
del comizio poi Salvini ha avanzato anche uno dei punti per lui imprescindibili
per un programma di governo di centrodestra: "Chiedo agli alleati dei
centrodestra ciò che chiedeva Einaudi: al governo abbiamo il dovere di
cancellare i prefetti, cancelliamoli uno per uno e diamo pieni poteri ai
sindaci. E su questo mi aspetto al risposta di Berlusconi, se è si è si, se è
no è no, i 'nì non si accettano".
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