Convocata dai familiari
dei migranti uccisi dalla polizia, dalle diverse associazioni che
rivendicano “verità e giustizia”, ha raccolto l'adesione di
tutte le organizzazioni presenti in Francia, vecchie e nuove.
L'appello, l'elenco delle adesioni parlano da soli.
In questa nota vogliamo
mettere in rilievo alcune cose:
la grossa partecipazione
che è stata intorno alle 20mila persone; alle diverse associazioni
che si sono riempite di donne, giovani di ogni nazionalità d'origine
presenti in Francia, si
sono uniti i movimenti di carattere sociale,
San papiers, senza case, le associazioni anticolonialiste,
antimperialiste, antifasciste.
La base di unità del
movimento ha espresso una forza di lotta notevole.
Forte è risuonato lo
slogan, che in divesi momenti ha unito i manifestanti ed è servito a
compattarli nei momenti di tensione con la polizia: “Tutto il mondo
odia la polizia!”, “Niente giustizia niente pace!”, “Zyed,
Bouna, Thèo e Adama, on n'oublie pas, on ne pardonne pas” (non
dimentichiamo, non perdoniamo!)
Presenti alcune
delle associazioni che erano all'assemblea generale del
giorno prima per George Ibrahim Abdallah. In
particolare una nuova associazione di 'Fronte unito
degli immigranti dei quartieri popolari' che ha lanciato in maniera
massiccia durante la manifestazione gli slogan per la liberazione di
George IA, dimostrando con la manifestazione il senso dell'insistenza fatta
nell'assemblea sulla necessità del lavoro nei quartieri popolari
come base sociale della campagna.
Questo nuovo panorama
della realtà che unisce l'effetto delle manifestazioni contro la Loi Travaie con l'effetto lungo della rivolta delle banlieues,
conferma la portata strategica di quella rivolta e costruisce una
base fondamentale dell'opposizione politica e sociale rivoluzionaria.
Chiaramente la
manifestazione, anche per la sua denominazione, ha favorito la
presenza di ogni genere di organizzazione, anche partiti politici e
organizzazioni sindacali, ma non si può certo dire che questi
partiti, sindacati, associazioni umanitarie abbiano avuto un ruolo
principale nella manifestazione. Gli spezzoni politici più
grossi erano quelli dell'Npa, Lotte ovriere, fronte de gauche, dei
sindacati Cnt e solidaries, poco presente la Cgt.
La gioventù era
fortissimamente presente in tutti gli spezzoni, sia quelli di
orientamento radicale, sia quelli di orientamento rivoluzionario;
così come negli spezzoni erano fortemente presenti le donne, sia
organizzate che non.
Una questione più presente rispetto al passato è la presenza di
migranti e associazioni di migranti legati all'Africa.
Spiccava nel corteo, anche
se in coda, lo spezzone del PCm Francia, formato interamente da
giovani, con volto coperto da fazzoletti rossi e in stile combattivo.
La presenza dello spezzone
era peraltro davati allo spezzone della “gioventù incappucciata”
che rivendica e si rifà alle battaglie delle settimane precedenti
che hanno sviluppato diversi focolai di rivolta. E' da questo
spezzone finale che sono venuti i momenti più caldi della
manifestazione, che in questa occasione non sono sfociati in scontri
ma che hanno creato nella seconda parte del corteo un clima di
tensione.
I compagni del PCm Francia hanno
lanciato slogan giusti contro la polizia che entravano in dialettica
con lo spezzone della “gioventù incappucciata”.
Una manifestazione
importante in Francia e in Europa che mostra come si stia acutizzando
la lotta di classe e stia entrando in campo in forme organizzate la
gioventù di origine immigrata che domanda ai maoisti di sviluppare
l'analisi, di costruire legami di massa per affermare nel fuoco della
lotta di classe in stretto legame con le masse le parole d'ordini, la
linea e l'organizzazione.
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