Accusato di istigazione a delinquere per aver
esortato, durante le manifestazioni per il ’77, gli studenti a resistere.
Conferenza stampa e “serenata” sotto la Procura. L’avvocato: c’è la sentenza in
favore di Erri De Luca.
La Procura di Bologna ha aperto un’inchiesta a carico
di Oreste Scalzone, con l’accusa di istigazione a delinquere, per le frasi
pronunciate dal fondatore di Potere operaio ed esponente di Autonomia Operaia
durante le manifestazioni per il 40esimo anniversario del
marzo ’77 e della morte di Francesco Lorusso: a Scalzone viene contestato di
aver invitato gli studenti ad essere “più
sovversivi” e, in caso di attacco della polizia, a difendersi “anche con le bottiglie”. Oggi Scalzone, affiancato dall’avvocato Marina Prosperi e dagli studenti del Cua, ha risposto all’indagine con una conferenza stampa che si è svolta proprio sotto la Procura, peraltro tenuta d’occhio dalla Digos. Davanti ai giornalisti Scalzone ringrazia la magistratura, “perchè ha amplificato una parte di quello che penso realmente”, perchè “mi ha dato l’insperata possibilità” di “far circolare delle parole che a me stanno a cuore” e perchè “mi ha fatto l’onore di ritenermi ancora una volta un sovversivo”. Molti, continua Scalzone, “straparlano in modo osceno” del termine “violenza, che ha una profondità filosofica sconfinata, in cui a volte ci si perde, ma qui il problema è quello della resistenza”. Per Scalzone si annunciano tempi bui: “Introdurranno nuove forme di reato” e si arriverà a quello di “ferimento di tornello“. Ebbene, “resistere a questo mi sembra importante. Resistere a volte come si può, come capita”, insiste, specificando che “non ho il tabu dell’uso di quello che capita, dal sanpietrino in su”.
Continua
Scalzone: “Non ho da difendermi e non intendo farlo, non faccio l’innocente,
vedremo. Il processo è un rito, non revoco gli avvocati e non faccio cose
folcloristiche, ma alla domanda ‘ti dichiari colpevole o innocente’, dico: non
mi interessa”. Quello aperto dalla Procura è “un fascicolo in onore di Oreste”,
afferma Prosperi, che si presenta davanti ai giornalisti con la sentenza del
processo allo scrittore Erri De Luca, anche lui accusato di istigazione (a assolto) per le sue parole sul sabotaggio e
la Tav. In quella sentenza i giudici spiegano che “il pericolo dev’essere
concreto- sottolinea Prosperi- più una serie di altre cose che rendono punibili
delle affermazioni. Altrimenti, è evidente che vivendo in un Paese in cui si
tutela il diritto di parola, quello che si dice non è reato”. Per l’avvocato,
dunque, le accuse a Scalzone si inseriscono a Bologna nella “montante ondata,
un po’ mediatica e un po’ giudiziaria, volta a criminalizzare condotte che di
offensivo hanno ben poco”, con “accuse un po’ folcloristiche”, ad esempio in
merito alle proteste contro i tornelli e il caro-mensa. A fine conferenza
stampa, Scalzone prende la fisarmonica per “una serenata alla Procura”,
esibendosi anche in “Liberare tutti”, canzone di Lotta Continua sul carcere: “Liberare
tutti vuol dir lottare ancora, vuol dire organizzarci senza perdere un’ora. E
tutti i riformisti che fanno i delatori, insieme ai padroni noi li faremo fuori”.sovversivi” e, in caso di attacco della polizia, a difendersi “anche con le bottiglie”. Oggi Scalzone, affiancato dall’avvocato Marina Prosperi e dagli studenti del Cua, ha risposto all’indagine con una conferenza stampa che si è svolta proprio sotto la Procura, peraltro tenuta d’occhio dalla Digos. Davanti ai giornalisti Scalzone ringrazia la magistratura, “perchè ha amplificato una parte di quello che penso realmente”, perchè “mi ha dato l’insperata possibilità” di “far circolare delle parole che a me stanno a cuore” e perchè “mi ha fatto l’onore di ritenermi ancora una volta un sovversivo”. Molti, continua Scalzone, “straparlano in modo osceno” del termine “violenza, che ha una profondità filosofica sconfinata, in cui a volte ci si perde, ma qui il problema è quello della resistenza”. Per Scalzone si annunciano tempi bui: “Introdurranno nuove forme di reato” e si arriverà a quello di “ferimento di tornello“. Ebbene, “resistere a questo mi sembra importante. Resistere a volte come si può, come capita”, insiste, specificando che “non ho il tabu dell’uso di quello che capita, dal sanpietrino in su”.
da zic.it
Nessun commento:
Posta un commento