IL 9
MARZO DEL 1985 LO STATO BORGHESE UCCIDEVA A TRIESTE IL MILITANTE COMUNISTA
PIETRO GRECO “PEDRO”.
I
Il 9 marzo
del 1985 in via Giulia 39, a Trieste, il militante comunista Pietro “Pedro”
Greco
veniva ucciso in un agguato tesogli da un agente dei servizi segreti (Maurizio Nunzio Romano) e da tre agenti della digos di Trieste (Giuseppe Guidi, Maurizio Bensa, Mario Passanisi), che gli spararono più di dodici colpi di arma da fuoco prima nell'atrio del palazzo e poi in strada, quando stava già agonizzando sul marciapiede.
veniva ucciso in un agguato tesogli da un agente dei servizi segreti (Maurizio Nunzio Romano) e da tre agenti della digos di Trieste (Giuseppe Guidi, Maurizio Bensa, Mario Passanisi), che gli spararono più di dodici colpi di arma da fuoco prima nell'atrio del palazzo e poi in strada, quando stava già agonizzando sul marciapiede.
Questa
vera e propria esecuzione rientrava nel tentativo dello stato di chiudere il
formidabile ciclo di lotte cominciato alla fine degli anni sessanta.
Ricordare
Pedro significa portare avanti le ragioni per cui lui si è battuto e per le
quali ancora oggi è necessario lottare, contro chi ci sfrutta sul posto di
lavoro, ci sta togliendo tutte le conquiste di anni di lotte su casa,
istruzione, sanità pubblica e massacra i popoli con la guerra imperialista.
Ricordare
Pedro vuol dire anche riappropriarci della memoria storica di quegli anni,
massacrata dai vari scribacchini e intellettuali di stato, per usarla nel
presente.
Ricordare
Pedro significa ribadire quello per cui lui è vissuto e ha dato la vita: la
necessità della lotta di classe e della rivoluzione proletaria per abbattere il
capitalismo, per conquistarsi una società senza sfruttati né sfruttatori, dove i
lavoratori producano per loro stessi e non per il profitto di
pochi.
CIRCOLO PEDRO – TRIESTE
8/3/2017
circolo.pedro@gmail.com
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