Di fatto Grillo preferisce i suoi metodi da dittatorello fascista e quindi non accetta la vittoria della grillina Cassimatis...
dall'Ansa
Grillo boccia Cassimatis: serve un nuovo voto e vince lo sconfitto Pirondini
"Se qualcuno non capirà questa scelta, vi chiedo di fidarvi di me." dice Grillo in un suo post per cercare di giustificarsi...
CHE SPETTACOLO INDECENTE!
Ecco una storia che dimostra ancora una
volta, se mai ce ne fosse bisogno, quanto sia simile il comportamento dei
seguaci di Giuseppe Piero Grillo detto Beppe a quello tenuto dagli iscritti a
tutti gli altri “odiati” partiti.
La scena si svolge a Genova, una delle
città più importanti che tra poco più di un mese si recherà ai
seggi per rinnovare l’amministrazione comunale, dopo il fallimentare quinquennio del Markese Doria.
seggi per rinnovare l’amministrazione comunale, dopo il fallimentare quinquennio del Markese Doria.
Quella che uscirà dalle urne sarà quasi
certamente una specie di “rivoluzione” per la città, in quanto è assai
probabile che il gruppo di potere che da sempre ha in mano i fili della Giunta
comunale si troverà a malpartito.
Qui, sin dal primo dopoguerra, a farla da
padrone sono le due correnti politiche da sempre di maggioranza nel paese: i
democristiani ed i revisionisti; ora però il vento sta cambiando, ed il Partito
Democristiano, nato nel 2008 dalla loro unione, ha molte possibilità di uscire
sconfitto dalla battaglia.
Ecco allora che qualcuno “fiuta l’affare”:
diventare sindaco di un capoluogo di Regione è un ottimo trampolino di lancio
per la propria carriera e per le eventuali attività che si coltivano al di là
della politica.
Va inquadrato in quest’ottica il
comportamento di tale Luca Pirondini, il candidato sconfitto – nonostante
l’appoggio del locale gruppo dirigente grillonzo capitanato dalla consigliera
regionale Alice Salvatore – alle “comunarie” del Movimento 5 Stelle.
A ridimensionare i suoi sogni di gloria,
almeno fino a che il padrone del blog pentastellato "a sua insaputa"
non è intervenuto per annullare il risultato, ha pensato Marika Cassimatis: una
insegnante di geografia con molto seguito tra i movimenti ambientalisti - No
Tav-Terzo Valico e No Gronda - e chiaramente connotata come antifascista.
Proprio quest’ultima sua particolarità la
differenzia da buona parte della dirigenza grillonza, che considera tutti
coloro che non sono sottomessi ad essa come dei “nemici”, indipendentemente dal
colore delle bandiere che sventolano.
Chi scrive ha qualche motivo per pensare
che proprio questo sia il vero motivo per il quale il trombato – che ha
racimolato 338 voti contro i 362 della sua avversaria – non ha accettato il
verdetto delle consultazioni tra gli iscritti alla piattaforma web.
A tutti brucerebbe molto se dovessimo
perdere un’importante gara per una incollatura: figuriamoci come deve sentirsi
colui che ha subito questa sconfitta pur essendo sostenuto dalla “crème de la
crème” del movimento genovese.
Il fatto che non vi sono dubbi circa il
carattere antifascista dei movimenti popolari sopra citati, e che da parte di
numerosi attivisti sia arrivato – per il tramite di una nota rete sociale –
l’invito a preferire la Cassimatis, dovrebbe far riflettere la dirigenza.
Continuando così sarà ben difficile, per
costoro, arrestare l’emorragia di attivisti che sta colpendo la base genovese:
non è un caso che in Consiglio comunale dei cinque nominati ne sia rimasto uno
solo, e non lo è altrettanto che gli iscritti rimasti votino in maniera del
tutto diversa dalle loro indicazioni.
Genova, 18 marzo 2017
Stefano Ghio - Proletari Comunisti
Alessandria/Genova
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