E indovinate cosa serve "In attesa di una economia che riprenda a correre" per "uscire dalla crisi"? "ridurre, in modo consistente, il costo del lavoro". Cioè di fatto il salario degli operai, dei lavoratori.
E questa "misura" servirebbe per "una crescita più vivace dell'occupazione".
Ancora?, ma perché fino ad ora che cosa hanno fatto padroni e governi? E la "ripresa", come la intendono i padroni, non c'è, perché la crisi del loro sistema economico e sociale c'è!
Commentiamo alcuni altri passaggi dell'articolo:
"Il mercato del lavoro attraversa una fase di assestamento: la fine della decontribuzione generalizzata
targata Jobs act si sta facendo sentire, e a gennaio di quest’anno (primo
mese in cui sono in vigore i soli incentivi mirati al Sud e per chi assume
studenti in alternanza) i contratti a
tempo indeterminato, ha reso noto ieri l’Inps, sono calati del 9% (rispetto
a gennaio 2016). "
Quindi, i circa 20 miliardi regalati dal governo ai padroni non sono serviti a "creare occupazione" ma sono finiti nelle loro tasche.
La disoccupazione è aumentata!
"In controtendenza,
invece, le domande di disoccupazione (la mobilità è uscita di scena a
dicembre): a gennaio ne sono state presentate 162.714, in crescita dell’8,5%
rispetto alle 150.001 istanze inoltrate a gennaio 2016 (e in aumento anche nel
congiunturale rispetto alle 137.155 domande di dicembre 2016)."
E i voucher sono stati una manna dal cielo per i padroni, che infatti si lamentano come le bestie ferite per la loro abolizione (momentanea).
Quando vengono intervistati i sostenitori dei padroni e dei governi, e cioè i sindacati confederali, ammettono anche loro: "I sindacati restano preoccupati - dice il quotidiano - la crisi non smette di mordere, ha sottolineato la Uil - la cui soluzione è sempre la stessa, e cioè fare pagare la crisi a tutti i lavoratori e alle masse popolari attraverso un'altra "tassa" che non si vede, quella degli ammortizzatori sociali!: «Per questo bisogna
rivedere le regole sugli ammortizzatori sociali». Ed è fondamentale, inoltre,
il rapido decollo delle politiche attive, ha aggiunto Gigi Petteni (Cisl). Qui di attivo ci sono solo i loro conti in banca!
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