giovedì 23 marzo 2017

pc 22 marzo - BUONA ASSEMBLEA INTERNAZIONALE A PARIGI PER GEORGE IBRAHIM ABDALLAH - Da Soccorso Rosso Proletario Italia

L'assemblea tenutasi il 18 marzo a Parigi ha avuto una buona partecipazione nazionale e internazionale, ed è stata complessivamente bene organizzata e ben diretta. Si è tenuta nella libreria “Resistance”, nata da 10 anni e gestita da una associazione pro Palestina, una libreria importante che ha grandi spazi e sistemazione particolarmente adatta per assemblee e meeting di questo tipo.
L'assemblea ha approvato un testo che raccoglie tutte le proposte fatte nella discussione (in attesa di pubblicazione) e ha deciso un piano di lavoro molto importante e articolato, sia a livello locale, nazionale che internazionale.

Il Soccorso rosso proletario Italia vi ha partecipato. E' stata una prima partecipazione ad un'assemblea di questo tipo, mentre alla campagna generale aveva dato finora un appoggio soprattutto informativo e di partecipazione alla manifestazione tenutasi a Milano.

L'assemblea generale, seguita dal meeting pubblico molto partecipato del pomeriggio dimostra che questo Comitato e questo movimento internazionale è davvero importante in Francia e raccoglie l'adesione di parti significative del movimento pro Palestina e degli organismi operanti nel mondo arabo, raggiungendo una presenza in diverse città della Francia. Anche sul piano internazionale ha raggiunto e coinvolto la maggiorparte delle organizzazioni di solidarietà coi prigionieri ed è quindi in grado di estendersi anche a livello internazionale; è molto importante che questa campagna si sia diffusa anche direttamente in Libano, Palestina, Tunisia, ecc.

Del Comitato organizzatore dell'assemblea generale sono parte i compagni del PCm Francia; il loro riconoscimento è aumentato anche per affetto della lotta tra le due linee che vi è stata nel Comitato che ha portato alla fuoriuscita delle componenti ostili a questi compagni e alla nostra tendenza in generale.
La direzione del Comitato è dell'organismo, Cri, che partecipa abbastanza stabilmente al Comitato India.

La presenza del Soccorso Rosso Proletario Italia si è svolta con un intervento che ha portato la visione del nostro lavoro e raccontato gli impegni effettivi finora svolti e soprattutto che da svolgere.
Tra questi, importante è l'intenzione di fare il 19 giugno una giornata di mobilitazione centrata principalmente su Milano per George Ibrahim Abdallah, come uno dei maggiori prigionieri politici nel mondo, insieme al prof. Saibaba, Pres. Gonzalo.
Questa proposta non solo è stata recepita nel piano di lavoro generale dell'Assemblea, ma il Comitato ha deciso di fare questa iniziativa, anche in Francia. 

Nell'assemblea vi è stato anche l'intervento del Comitato di sostegno alla guerra popolare in India che portato l'habitat generale intorno a cui far avanzare la conoscenza per la campagna India.

Il Comitato India ha sottolineato in particolare tre punti su di essa:
- la vicenda Abdallah è una delle manifestazioni della contraddizione principale tra imperialismo e popoli oppressi;
- è una manifestazione dello scontro tra rivoluzione e controrivoluzione, per queste ragioni è una battaglia che bisogna vincere e la cui vittoria aiuta l'affermarsi della contraddizione principale dal lato dei popoli e della rivoluzione dal lato della tendenza. Se si colgono questi due aspetti si può riconoscere e cogliere l'importanza della guerra popolare in India e della necessità del suo sostegno;
- la terza questione è propria la questione dei prigionieri politici; in India vi sono 10mila prigionieri politici, la più grande concentrazione al mondo di prigionieri politici, fondamentalmente legati alla guerra popolare maoista. La persecuzione del prof. Saibaba, in parte simile a quella di GI Abdallah, richiede una campagna simile a quella per GI Abdallah. Nello stesso tempo, la repressione e gli arresti in India sono espressione della più grande lotta armata, di liberazione che esiste attualmente al mondo, in un paese che è il 2° più grande paese del mondo.

Il meeting pubblico del pomeriggio e ha dimostrato il forte intreccio tra la battaglia per la liberazione di GI Abdallah, il movimento complessivo della Palestina e il movimento degli immigrati in lotta contro violenze poliziesche e razzismo.
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L'appello che ha convocato l'assemblea scriveva: “Forte del successo nazionale e internazionale della campagna unitaria per la liberazione di George Ibrahim Abdallah facciamo appello a moltiplicare, unire e coordinare le nostre forze, per fare del 2017 un anno decisivo di lotta per la liberazione del nostro compagno. Facciamo appello a tutti coloro che sono al fianco dei popoli in lotta, a fianco della resistenza palestinese, che combattono il capitalismo, l'imperialismo, il sionismo, il colonialismo e gli Stati reazionari arabi, a formare un fronte unitario d'azione per la liberazione di George I.A. Ricordiamoc he questo prigioniero politico è incarcerato dal 1984 per complicità in atti di resistenza all'invasione sionista del suo paese, il Libano e mantenuto in prigione su ingiunzione del governo Usa, malgrado due librerazioni pronunciate dal Tribunale di appliaczione delle pene. Ricordiamo che questo militante comunista rivoluzionario in tutto il periodo della sua carcerazione non ha mai rinnegato il suo impegno politico antimperialista e che conferma ancora oggi la sua indoimabile volontà e attaccamento alla giusta causa dei popoli oppressi di Palestina, Libano e ovunque nel mondo. La lotta per la sua liberazione si inscrive, dunque, pienamente nella lotta più larga per la difesa di tutti i prigionieri politici rivoluzionari nel mondo”.

In un depliand di Solidaritè per George si riporta una sua dichiarazione in cui dice: “In tempi di crisi, tempi di grande lotta, la borghesia imperialista non cessa di rafforzare sempre più il suo arsenale repressivo, decretando nuove leggi sempre più assurde, colpendo le nuove categorie di strati popolari... la barbarie del capitale, le sue guerre devastatrici nelle periferie del sistema e la miseria che essa genera ormai dapertutto non possono che suscitare la mobilitazione e la combattività delle masse popolari e attizzare sempre più rivolte e proteste su scala planetaria... Resistere e sempre resistere finbo al cambiamento dei rapporti di forza”.
La battaglia per la libertà di GIA è legata al sostegno a tutti i progionieri palestinesi “Dal '67 circa 700mila palestinesi sono passati nelle galere sioniste, cioè circa il 20% della popolazione. Dal 2002 l'esercito di occupazione israeliana ha arrestato, interrogato e detenuto 7mila ragazzi palestinesi tra i 12 e i 17 anni... Nell'aprile 2013 203 ragazzi palestinesi di cui 44 meno di 16 anni si trovano nei centri di detenzione militare degli israeliani. Tra i prigionieri vi sono poi numnerosi membri del Consiglio legislativo palestinese, tra cui Ahmad Sa'adt, segretario generale del FPLP...”.

Soccorso Rosso Proletario - Italia
18.3.17

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