Il Movimento femminista proletario
rivoluzionario denuncia con forza la oscena e sessista sentenza del
Tribunale di Torino che ha assolto un uomo accusato di violenza
sessuale verso una sua collega lavoratrice, perchè “il fatto non
sussiste”. “Non sussiste” perchè la donna non ha urlato e ha
detto solo “basta”, “non sussiste” perchè si è bloccata,
“non sussiste” perchè ha detto “solo” di aver provato
“disgusto”; “non sussiste” perchè le sue reazioni non
rientrerebbero nei canoni dei giudici, perchè ha cercato “solo”
che quell'orrore finisse al più presto, ecc.
E ora quella donna da vittima, non solo
di una violenza ma di ripetuti abusi, molestie sessuali da parte
dell'uomo, si trova incriminata per “calunnia”.
L'Mfpr da tutta la sua solidarietà
alla donna, e fa appello a dare solidarietà pubblica, a denunciare
questa ennesima vergognosa sentenza e attacco alle donne (dopo troppe
altre, ricordiamo quella dei jeans troppo stretti). Vogliamo sostenere la donna perchè,
con ancora più coraggio, vada avanti nella sua battaglia, in cui non
deve essere sola!
Vogliamo che il giudice che ha emesso
questa sentenza sia cacciato.
Dopo lo sciopero delle donne dell'8
marzo: mai più come prima!
Ma questa sentenza conferma che la
violenza sessuale è strutturale in questo sistema sociale, che
esiste un humus, delle aberranti concezioni contro le donne, che
danno per normale una “certa violenza degli uomini verso le donne”.
Queste “leggi”, i “valori” borghesi sono quelli che
prevalentemente albergano anche nei Tribunali. In questa sentenza,
infatti, ha pesato il fatto che la sentenza “avrebbe rovinato la
vita famigliare e lavorativa dell'uomo”; la famiglia di questo
squallido individuo vale più della vita di una donna, come il lavoro
dell'uomo vale più della vita lavorativa precaria della donna, che
ora, è facile immaginarlo, diventerà ancora più precaria.
Questo mostra che è l'intero sistema
sociale borghese che opprime e odia le donne e che, quindi, è
l'intero sistema borghese che deve essere rovesciato, con una lotta
dura delle donne, una rivoluzione quanto più “tremenda”
possibile, soprattutto da parte delle donne per spazzare via lo
“schifo senza fine di questo sistema”.
MFPR
22.3.17
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