Torino, verso il #28Maggio. Contestata la conferenza dei candidati sindaci
Ieri
sera al Teatro Carignano di Torino si è tenuta una conferenza
all’americana con i 7 dei 17 candidati sindaci che si sfideranno per le
amministrative del 5 giugno. Una confronto “pubblico” organizzato da “La
Stampa” nel quale gli aspiranti sindaci si sono espressi su vari temi,
dalla casa, alla sicurezza, dalla legalità all’immigrazione. Su questi
temi i sette candidati, Piero Fassino (PD), Marco Rizzo (Partito
Comunista), Chiara Appendino (M5S), Alberto Morano (LegaNord e Fdi),
Osvaldo Napoli (Forza Italia), Giorgio Airaudo (Sel) e Roberto Rosso
(Centro destra e Moderati) si sono espressi più o meno con toni
rassicuranti e pieni di buoni propositi: sulla casa, Rizzo dichiara che
“la requisizione delle case sfitte dei grandi gruppi immobiliari” per
far fronte all’emergenza abitativa, Airaudo, ex leader Fiom, si fa
promotore del turismo e del lavoro dice “Sia benvenuto il turismo – dice
– ma non dimentichiamo il nostro saper fare e l’industria dell’auto che
ci ha fatti grandi. Fca a non deve lasciare Torino” mentre Fassino
promette più vigili nelle strade e più poliziotti, in stile “come
militarizzare la città” di solito cavallo di battaglia delle destre e
non della “sinistra”. Fra le altre dichiarazioni e promesse varie,
l’Appendino dice “Il mio primo provvedimento, in caso di vittoria, sarà
quello di creare un fondo di 5 milioni per rimettere al centro le
piccole e medie imprese e il lavoro”.
Queste
le varie promesse/proposte di alcuni degli aspiranti sindaci fatte alla
platea del Teatro Carignano. Una platea rigorosamente al chiuso che
applaudiva o meno secondo la propria inclinazione politica o esprimendo
sarcasmo per le dichiarazioni fatte.
Questa
in sintesi la cronaca della serata, ovviamente finita sulle pagine dei
giornali locali e in rete. Quello che ovviamente non è stato citato dai
giornali locali, se non marginalmente, è stata la contestazione che gli
occupanti dello Spazio Popolare Neruda hanno portato in piazza
Carignano, ai quali è stato negato l’ingresso per paura di
contestazioni.
Il dato politico della serata è che comunque venga intesa questa corsa alla poltrona da sindaco, nessuno
dei 7 si è posto il problema di come si possa lasciare fuori una
composizione sociale che
nella nostra città lotta per il diritto all’abitare e che attraverso l’autorganizzazione occupano uno stabile per garantire un diritto che le istituzioni non sono in grado di garantire.
nella nostra città lotta per il diritto all’abitare e che attraverso l’autorganizzazione occupano uno stabile per garantire un diritto che le istituzioni non sono in grado di garantire.
Finita la serata
sotto le luci dei flash, alcuni candidati sindaci si sono avvicinati al
corposo presidio degli occupanti facendo alcune dichiarazioni al
megafono…vedremo se, in caso di vittoria di uno di questi candidati
sindaci manterrà la parola data o meno.
Nel
frattempo, senza aspettarsi niente dalle istituzioni e da chi si
siederà sulla poltrona da sindaco, il 28 maggio a Torino si terrà una manifestazione
che porterà in piazza tutte quelle componenti che in città si impegnano
nelle lotte sociali. Per quella giornata le parole d’ordine saranno
“Basta Ricatti! Casa, Salute e Servizi, Dignità e Reddito”, contro il
sistema Torino, garantito dalle politiche del PD, incentrato sulle
banche, speculatori e palazzinari. Una giornata nella quale si
attraverseranno le vie della città per affermare che la lotta diventa
strumento necessario per non continuare a subire le politiche impopolari
del PD e del sindaco Fassino che tanto ama Torino ma che in questi anni
ha eroso ai torinesi reddito, per chi ancora ha la fortuna di averlo –
tramite aumenti delle tasse e tagli ai servizi – tolto la casa perché
incapace di incidere con delle reali politiche abitative in grado di
contrastare gli sfratti (aggiungendo a questo, una mancata volontà
politica di trovare soluzioni permanenti e non tampone), inoltre svende
il patrimonio pubblico invece di destinarlo ad uso abitativo e sociale,
dismette ospedali e poli di eccellenza come l’ospedale Valdese.
Raccogliendo l’appello lanciato dalla rete di Abitare nella Crisi, il 28 maggio vuol essere una data di mobilitazione in diverse città per irrompere nel contesto elettorale e di opposizione al governo Renzi.
da prendocasatorino
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