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Nel
50° anniversario della Grande Rivoluzione Culturale Proletaria, in
Cina, rendiamo onore alla compagna Chiang Ching, militante e
dirigente del partito Comunista Cinese, la cui vita è stata sempre
al servizio della lotta rivoluzionaria delle masse popolari per la
costruzione di una società libera dallo sfruttamento e
dall’oppressione del sistema dominante, per avanzare lungo la via
che porti al comunismo…
Le
classi dominanti hanno volutamente distorto il significato della vita
e della morte di Chiang Ching e, in generale, su di lei si conoscono
le menzogne e le calunnie riportate dalla stampa borghese. È ovvio
che gli oppressori l’abbiano odiata, perché oggi, come allora,
Chiang Ching è un vivo e luminoso esempio di una compagna e
dirigente comunista che ha incarnato pienamente cosa significa
“Ribellarsi
è giusto”
e che in quanto donna ha anche concretamente messo in atto la parola
d’ordine “scatenare
la furia delle donne come forza poderosa per la rivoluzione’…”
dimostrando che questo è possibile!
Nata
il 14 marzo 1914 a Zhucheng, nella provincia dello Shandong, Lǐ
Shūméng, nominata Chiang
Ching, crebbe nelle case di ricchi signori
presso cui sua madre lavorava… di impeto sempre ribelle, fin da
quando ragazzina si strappò le bende dai piedi, simbolo
dell’oppressione feudale delle donne in Cina. A vent'anni, si
trasferì a Shanghai, separandosi dal marito, dove iniziò a
intraprendere la carriera di attrice recitando opere progressiste che
chiamavano il popolo alla difesa della Cina contro il Giappone.
Lavorò come insegnante nei corsi serali per gli operai venendo
sempre più a conoscenza delle pesanti condizioni di vita di essi
nelle fabbriche di proprietà del capitale straniero.
Avvicinandosi
al marxismo-leninismo, a 23 anni entrò nella scuola di partito del
PCC, diretto da Mao Tse Tung, dove fece anche addestramento militare.
Ma
per il fatto di essere donna Chiang Ching dovette lottare molto,
affrontando tanti ostacoli, contro il peso della tradizione
oscurantista e patriarcale della società cinese; la professione di
attrice, per esempio, veniva considerata una occupazione per donne
facili, tradizione che in alcune forme si ripercuoteva anche
all’interno dello stesso PCC.
Le
fu impedito, per esempio, di svolgere un ruolo politico pubblico fino
agli anni ’60, ma con tanta determinazione e spirito rivoluzionario
Chiang Ching si preparò a questo compito lavorando nel campo
dell’arte e in altri campi, quali per esempio il movimento per la
riforma agraria.
Sempre
al fianco di Mao, che divenne anche il suo compagno di vita, lottò
duramente contro tutto ciò che voleva ostacolare e impedire lo
sviluppo rivoluzionario delle masse in Cina, la costruzione del
socialismo, e fu attiva protagonista della Grande Rivoluzione
Culturale Proletaria, lanciata da Mao nel Maggio del 1966,
difendendola sempre e strenuamente fino alla sua morte, contro i
revisionisti, anche interni al Partito, che miravano di fatto alla
restaurazione capitalista in Cina.
Nella
GRCP Chiang Ching fu in prima linea come compagna dirigente su
diversi fronti. Animò e guidò per esempio i tantissimi giovani
ribelli nella lotta contro i seguaci della via capitalista, difese
sin nel più profondo il diritto delle masse a dare l’assalto al
cielo, a sfidare la tradizione e spazzare via il vecchio della
reazione in tutti i campi; lottò con grande ardore contro il
revisionismo, intervenendo decisamente nel campo sovrastrutturale
della cultura e dell’educazione, dando un grande contributo anche
al rivoluzionamento delle arti, in particolare nell’ambito del
teatro, secondo la linea proletaria e rivoluzionaria che poneva al
centro l’azione delle masse contro la linea revisionista che dietro
un apparente nuovo continuava a difendere i privilegi di classe.
Ma
grande fu anche l'impegno di Chiang Ching sulla questione delle donne
per svilupparne la lotta per una reale liberazione dall’oppressione
familiare e sociale.
Dalle
operaie alle contadine, milioni di donne, l’altra metà del cielo
come affermava Mao, hanno contribuito attivamente alla GRCP avendo
nella compagna Chiang Chingh una decisiva guida.
Chiang
Ching ha rappresentato l’incarnazione ideologica e pratica della
concezione che afferma che è necessario scatenare la “rivoluzione
nella rivoluzione" per la piena affermazione del ruolo delle
donne nella trasformazione reale e profonda della società… non
basta, infatti, una rivoluzione che rovesci il potere della borghesia
e instauri il potere proletario, socialista… occorre ancora una
“rivoluzione nella rivoluzione” per rovesciare la terra ma anche
il cielo, il cielo delle idee, delle concezioni feudali e patriarcali
che sono dure a morire, dei vecchi rapporti sociali fino ai rapporti
tra uomo e donna… La GRCP è stata l’esperienza più moderna del
proletariato, che ha indicato come portare una lotta rivoluzionaria
in ogni ambito, non solo della struttura ma anche della
sovrastruttura. Le donne cinesi, nonostante i cambiamenti sociali già
acquisiti durante gli anni precedenti, vedi l’ingresso massiccio
nel mondo del lavoro, nelle fabbriche, la riforma della legge sul
matrimonio, la riforma del sistema d’istruzione, vedi i corsi di
istruzione gratuita per le contadine, la riforma agraria… che
portarono più diritti per le donne, nella RCP per prima cosa
dovettero battersi per esempio contro i tentativi revisionisti di Liu
Shao qi di estrometterle dal lavoro e relegarle di nuovo nel lavoro
domestico… Le donne lottarono contro la violenza sessuale
organizzando comitati di quartiere in cui facevano processi popolari
contro i mariti, padri violentatori; furono distribuite le pillole
anticoncezionali tra le donne che potevano iniziare decidere a della
propria vita e maternità…
In
tutto questo fermento rivoluzionario Chiang Ching, al fianco di Mao,
è stata sempre per le donne un solido punto di riferimento ed
esempio vero che solo partecipando alla rivoluzione in prima persona
le donne possono emanciparsi, portare la rivoluzione a tutti i
livelli...
Dopo
la morte di Mao, avvenuta nel 1976, Chiang Ching è stata arrestata
con i 3 compagni rivoluzionari che i revisionisti hanno chiamato
“banda dei quattro”. Questi revisionisti che avevano preso il
potere e restaurato il capitalismo in Cina nel 1976, hanno tenuto
Chiang Ching in carcere per ben 15 anni, ma lei non si è mai piegata
alle minacce, alle diffamazioni, ai vili attacchi, tenendo alta la
bandiera rossa della rivoluzione e difendendo sempre la GRCP. Ed è
stato nelle loro indegne mani lorde di sangue che la sua vita è
giunta alla fine, in circostanze sospette: la data scelta dai
revisionisti per comunicare la sua morte è stata quella del 14
Maggio 1991.
Oggi,
a 50 anni dalla GRCP, come Movimento Femminista Proletario
Rivoluzionario riaffermiamo con forza di essere figlie ed eredi
dell’esperienza rivoluzionaria di Chiang Ching. Essa è
testimonianza del chiaro riferimento rivoluzionario interno al
movimento comunista marxista leninista maoista che il Movimento
Femminista Proletario Rivoluzionario ha assunto fin dall'inizio della
sua esistenza – il primo collettivo del Mfpr nato a Palermo fu
chiamato “Chiang Ching”.
Nel
percorso non facile ma entusiasmante della lotta rivoluzionaria,
affinché la maggioranza delle donne si liberi dalla doppia
oppressione, di classe e di genere, prodotta da questo sistema
capitalista, che non può essere riformato ma solo rovesciato,
guardiamo a Chiang Ching e alla GRCP che ci indicano come la
rivoluzione è monca se non si sviluppa una “rivoluzione nella
rivoluzione” necessaria, per spezzare tutte le catene economiche e
ideologiche del sistema borghese che fa dell’oppressione delle
donne una base per la sua esistenza.
Ma
questi insegnamenti vanno impugnati già oggi e ad ogni stadio sia
della battaglia esterna volta alla conquista delle donne, delle
proletarie alla lotta rivoluzionaria secondo la parola d’ordine
“scatenare la ribellione delle donne come forza poderosa per la
rivoluzione”, sia nella battaglia interna della costruzione del
partito comunista di tipo nuovo che guidi la lotta rivoluzionaria in
cui le compagne impugnino sin da subito la concezione della
“rivoluzione nella rivoluzione” per combattere in ogni ambito,
anche nel partito, il permanere di concezioni borghesi, maschiliste…
Chiang
Ching, la sua vita di compagna e donna comunista in questo senso è
uno splendido faro che illumina il nostro doppio cammino
rivoluzionario.
W
la compagna Chiang Ching
W
il 50° anniversario della GRCP
Movimento
Femminista Proletario Rivoluzionario
14
maggio 2016
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