I padroni si schierano con il governo e polarizzano lo scontro sul referendum.
La Cgil con la solita posizione centrista rinuncia allo scontro e di fatto lascia campo libero a padroni e governo.
Secondo Scalfari se vince il SI, Renzi sarà il padrone dell'Italia.
Secondo noi avanza un regime moderno fascista a dittatura personale.
(da il fatto quotidiano)
La Confindustria di Vincenzo Boccia si schiera per il sì al referendum sulla riforma della Costituzione. “Il traguardo è a portata di mano”, ha scandito il neo presidente degli industriali durante la sua prima relazione all’assemblea annuale della confederazione. Proprio nei giorni in cui il governo ha dato un’accelerazione decisa alla campagna per la consultazione di ottobre, Boccia si posiziona dunque al fianco del premier Matteo Renzi.
La Confindustria di Vincenzo Boccia si schiera per il sì al referendum sulla riforma della Costituzione. “Il traguardo è a portata di mano”, ha scandito il neo presidente degli industriali durante la sua prima relazione all’assemblea annuale della confederazione. Proprio nei giorni in cui il governo ha dato un’accelerazione decisa alla campagna per la consultazione di ottobre, Boccia si posiziona dunque al fianco del premier Matteo Renzi.
Cgil contraria, ma senza indicazione di voto – La presa di posizione degli industriali arriva il giorno dopo il verdetto di segno opposto arrivato dal comitato direttivo della Cgil, che non ha dato indicazioni di voto agli iscritti ma nel documento finale ha censurato la “impropria polarizzazione che ha dominato il dibattito in Aula (e fuori) ha raggiunto il suo apice con la dichiarata volontà di fare del referendum confermativo un banco di prova per l’operato complessivo del governo”, fatto questo “in totale contraddizione con lo spirito che dovrebbe caratterizzare ogni intervento di modifica della Costituzione”. “Il risultato di tale eccessiva e inopportuna polarizzazione della modifica costituzionale ha provocato l’assenza di un dibattito che affrontasse il merito delle proposte in discussione, oscurato da una sterile contrapposizione tra innovatori e conservatori, fiduciosi e disfattisti, che nulla ha a che vedere con l’intento di aggiornare l’architettura istituzionale della Repubblica”. In conclusione, la sigla di cui è segretario Susanna Camusso ha deciso di “promuovere un’informazione di massa e momenti di confronto per favorire una scelta partecipata e consapevole di lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate, cittadini”.
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