Tk-Ast, Fim Cisl manda un messaggio all’Europa: «No alla Cina come economia di mercato»
Marcelli:
«Sovrapproduzione globale di acciaio ha tolto all’Europa 100 mila
posti di lavoro
Fim
Cisl da Luc Triangle Si
è svolta mercoledì mattina presso la commissione attività
produttive presieduta da Guglielmo Epifani, l’audizione di Luc
Triangle, segretario aggiunto di Industrial Europe in rappresentanza
della Ces (Confederazione dei sindacati europei) accompagnato da
Raffaele Apetino, responsabile nazionale della siderurgia della Fim
Cisl e da Riccardo Marcelli, coordinatore nazionale ThyssenKrupp,
sempre della Fim Cisl.
Tk-
Ast sotto i riflettori La
questione dell’industria
siderurgica,
è stato sottolineato nel corso dell’incontro, riguarda molto da
vicino il nostro Paese, tra i primi posti in Europa per la produzione
di acciaio: «Un valore – hanno detto Apetino e Marcelli – per
tutto il sistema industriale che va preservato, evitando che subisca
spostamenti di produzioni verso paesi extra-europei. L’eccessiva
capacità produttiva di acciaio a livello globale, ha generato in
Europa una riduzione di oltre 100.000 posti di lavoro: da 425.000
posti di lavoro nel periodo pre-crisi, agli attuali 317.000».
Politiche di investimenti, ammodernamento delle aziende siderurgiche
e produzione d’acciaio nel rispetto dell’ambiente le ricette
dettate da Fim Cisl.
La
siderurgia in Italia «Non
accetteremo – hanno detto i rappresentanti del sindacato di
categoria – ciò che sta accadendo in Inghilterra dove tutto il
settore siderurgico è in vendita. La siderurgia per il nostro Paese
rappresenta la dorsale del sistema industriale, rinunciarvi
significherebbe oltre che mettere a rischio migliaia di posti di
lavoro, minare la sostenibilità non solo del settore siderurgico ma
dell’industria dell’intero Paese».
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