Noi, l'abbiamo detto e scritto a proposito delle elezioni amministrative: siamo, e diamo indicazioni, per il boicottaggio elettorale, e abbiamo spiegato il perchè.
Abbiamo anche detto che questa posizione nasce dall'analisi della fase attuale, guardando sia alla collina della borghesia, sia alla collina del proletariato.
Noi non siamo affatto astensionisti di principio.
Anche nella storia ricca, decennale che ha preceduto la nostra organizzazione odierna e su cui fondiamo le nostre radici, vi sono state fasi in cui era utile presentare una lista rivoluzionaria, proletaria alle elezioni politiche, e lo abbiamo fatto, ma al servizio e interna alla battaglia e alla via rivoluzionaria.
Ma oggi le motivazioni, nel campo dei movimenti, di aree di compagni, che in generale non presentano proprie liste ma danno indicazioni di voto - (vedi a Napoli) - non hanno a che fare con un'analisi di classe e rivoluzionaria.
Pubblichiamo un pezzo dall'introduzione
di Engels a: "Le lotte di classe in Francia dal 1848 al 1850" di Marx, in cui invece è molto chiaro perchè e quando i comunisti utilizzano le elezioni.
CHI OGGI DA INDICAZIONI DI VOTO SEGUE QUESTI CRITERI? O PIUTTOSTO ACCOMPAGNA LA VIA RIFORMISTA ELETTORALISTA CONTRO LA VIA RIVOLUZIONARIA?
"...Il
suffragio universale esisteva in Francia già da molto tempo, ma era
caduto in discredito per l'abuso fattone dal governo bonapartista.
Dopo la Comune non era più esistito un partito operaio che potesse
utilizzarlo. Anche in Spagna esso esisteva dal tempo della
repubblica [12],
ma in Spagna l'astensione elettorale era sempre stata la regola di
tutti i partiti seri di opposizione. Anche le esperienze svizzere di
suffragio universale erano tutto fuorché un incoraggiamento per un
partito operaio. Gli operai rivoluzionari dei paesi latini si erano
abituati a considerare il diritto di voto come una trappola, come uno
strumento di mistificazione governativa. In Germania fu tutt'altro.
Già il "Manifesto comunista" aveva proclamato la conquista
del suffragio universale, della democrazia, come uno dei primi e più
importanti compiti del proletariato militante, e Lassalle aveva
ripreso questo punto. Quando poi Bismarck si vide costretto a
introdurre questo diritto di voto come unico mezzo per interessare le
masse popolari ai suoi piani, i nostri operai immediatamente presero
la cosa sul serio e inviarono August Bebel nel primo Reichstag
costituente. E da quel giorno essi hanno utilizzato il diritto di
voto in un modo che ha recato loro vantaggi infiniti e che è servito
di esempio agli operai di tutti i paesi. Secondo le parole del
programma marxista francese, il diritto di voto è stato da essi
transformé, de moyen de duperie qu'il a été jusqu'ici, en
instrument d'émancipation, trasformato da strumento d'inganno, quale
è stato sino ad ora, in strumento di emancipazione [13].
E quando anche il suffragio universale non avesse dato altro
vantaggio che quello di permetterci di contarci ogni tre anni, di
avere, grazie alla regolare verifica del rapido e inatteso aumento
dei voti, aumentato in egual misura la fede degli operai nella
vittoria e la paura dell'avversario, diventando così il nostro
miglior mezzo di propaganda; di darci una nozione esatta delle nostre
proprie forze e di quelle di tutti i partiti avversari, fornendoci
così un criterio superiore a qualsiasi altro per regolare la nostra
azione e preservandoci tanto dalla pusillanimità inopportuna, quanto
dalla intempestiva temerità; se questo fosse il solo vantaggio che
abbiamo ricavato dal diritto di voto, sarebbe già più e più che
sufficiente. Ma il suffragio universale ha fatto molto di più.
Nell'agitazione elettorale ci ha fornito un mezzo che non ha l'eguale
per entrare in contatto con le masse popolari là dove esse sono
ancora lontane da noi; per costringere tutti i partiti a difendere
dai nostri attacchi davanti a tutto il popolo le loro opinioni e le
loro azioni. Inoltre esso ha aperto ai nostri rappresentanti al
Reichstag una tribuna, dall'alto della quale essi hanno potuto
parlare ai loro avversari nel parlamento e alle masse con tutt'altra
autorità e libertà che nella stampa e nelle riunioni. Di quale
aiuto è stata per il governo e per la borghesia la loro legge contro
i socialisti, se l'agitazione elettorale e i discorsi socialisti nel
Reichstag hanno continuamente aperto in essa delle brecce?..."
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