"Gli zingari rubano". Arrestati a Milano due agenti di polizia che incassavano percentuale
- Federico Rucco
La caccia agli zingari ha molte facce. La peggiore può
essere la conferma che qualcuno ci guadagna sopra. E se quel qualcuno
sono agenti di polizia, la vicenda assume contorni ancora più squallidi.
Due poliziotti di stanza a Milano sono stati arrestati dai loro
colleghi, perchè Invece di arrestare le borseggiatrici rom che
derubavano i passeggeri dei treni alla Stazione di Milano Centrale, gli
chiedevano soldi per non denunciarle e minacciavano di far «portare via»
i loro bambini. I due agenti chiudevano un occhio e incassavano parte
dei proventi dei colpi. Le indagini, condotte dalla polizia ferroviaria,
sono state coordinate dal pm di Milano Antonio D’Alessio. I due agenti,
sono stati posti agli arresti domiciliari perchè accusati di
concussione e falso in atti d’ufficio, mentre In carcere sono stati
invece finiti 23 nomadi, di origine serba e bosniaca, con l’accusa di
associazione per delinquere. Dalle prime notizie sembra che i due agenti
ricattando i rom riuscissero ad incassare "tra i 5 e i 20 mila euro a
settimana". Le vittime erano spesso turisti stranieri, a volte derubati
con la scusa di aiutarli a sistemare i bagagli. Il capo della Squadra
Mobile di Milano, Alessandro Giuliano, ha commentato la notizie
dell'arresto dei due poliziotti coinvolti, affermando che "sono agenti
esperti, gente che lavora nell’unità antiborseggio e che conta centinaia
di arresti all’attivo". Non solo, sempre secondo il capo della Mobile,
"facevano parte di una sezione che ha dato grandi risultati nel
contrasto allo spaccio e alla criminalità predatoria. Se provate, le
accuse nei loro confronti sarebbero considerate ben più gravi degli
altri reati commessi in questa indagine (quelli contestati ai nomadi) e
il loro sarebbe un tradimento nei confronti delle migliaia di altre
persone che svolgono onestamente questo lavoro.
Nessun commento:
Posta un commento