Torino, il call center fa male alla voce: due manager e tre medici a giudizio
L'ultima indagine del procuratore Guariniello. Manager, medici e un ex consigliere comunale rinviati a giudizio con l'accusa di lesioni personali colpose per il caso di una dipendente che parlava al telefono 40 minuti ogni ora e, nonostante avesse accusato una disfonia, era stata ritenuta idonea al lavoro
La malattia professionale del call center a processo: cinque persone tra cui il titolare della Voice Care ed ex consigliere comunale, Gabriele Moretti, sono stati rinviati a giudizio con l'accusa di lesioni personali colpose per il caso di una dipendente che dopo nove anni di attività come operatrice ha avuto un danno irreversibile di deficit vocale provocato da una cisti sulla corda vocale sinistra. L'inchiesta, nata da una segnalazione ordinaria dell'Inail, diventa dunque il primo processo per malattia professionale nel mondo dei call center.
Le cinque persone, tra cui i medici competenti e il responsabile della sicurezza, sono accusati di non aver tempestivamente allontanato il dipendente all'insorgere dei primi sintomi e di non aver fatto corretta prevenzione del rischio da sforzo delle corde vocali. La donna, dipendente dal 2003 al 2012, parlava al telefono 40 minuti ogni ora e, nonostante nel 2011 avesse accusato una disfonia, era stata ritenuta idonea al lavoro. Secondo i risultati di un'ispezione dell'Asl, l'azienda aveva preparato un documento di valutazione dei rischi che però non prendeva in considerazione la possibilità di questo tipo di disturbo per i telefonisti. Il processo si aprirà nel febbraio 2017.
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