martedì 15 dicembre 2015

pc 15 dicembre - Alla FCA Sata Melfi: più auto, più sfruttamento e doppio sfruttamento per le donne operaie - ma anche qui la ribellione c'è e cova sotto la cenere qualcosa di più grande

Assunzioni... ma quanti lasciati a casa?
Il Natale ha portato una buona notizia per 370 giovani lavoratori della fabbrica Fiat di Melfi, in Basilicata, che lavoravano con contratto interinale a tempo: dal 2016 saranno stabilizzati, ovvero avranno il contratto a tempo indeterminato con le regole del Jobs Act.
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I sindacalisti alla Fiat sono l'ufficio stampa dei padroni
”E’ un’ottima notizia – sottolinea il segretario della Uilm Basilicata, Marco Lomio.  
Applausi anche da Ferdinando Uliano, responsabile Fca per la Fim-Cisl che dice: ”Melfi è la migliore dimostrazione che l’Italia e il Mezzogiorno possono crescere attraverso lo sviluppo della filiera automotive con prodotti destinati a tutto il mondo. E questa strategia alla quale il sindacato ha contribuito è premiante il lavoro italiano”.
...Da Melfi, infatti, quest’anno usciranno circa 400.000 vetture nuove di zecca contro le 100.000 circa del 2014. Un quadruplicamento numerico (ma l’aumento è molto più forte in termini di valore) che ha consentito proprio a questa fabbrica – l’unica in Europa a lavorare 7 giorni su 7 su 20 turni – di dare un grosso contributo alla crescita dell’intero Pil italiano del 2015.
Dalla riunione sono emersi altri dettagli. La produzione della Punto scenderà a un turno per circa 250 pezzi al giorno in attesa che in primavera parta la produzione della Punto diesel euro6.
I lavoratori del secondo turno Punto saranno distribuiti lungo le linee Renegade e 500X tranne una novantina chiamati in estate da Pomigliano che andranno ad Atessa, in Abruzzo, dove si produce il furgone Ducato.

Le lavoratrici del MFPR alla Sata nella marcia del 11 dicembre


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