Sono
39 gli studenti puniti per l'occupazione del Liceo Artistico di Porta
Romana a Firenze, durata 9 giorni, dall'11 al 20 novembre. Per loro è
prevista una sospensione dai 9 ai 21 giorni – escluse le vacanze di
Natale - dalla comunità scolastica, con il divieto di accedere
all'edificio, di partecipare alle lezioni, alle assemblee, alle riunioni
di collettivo. 6 minorenni risultano denunciati. Contro queste misure è
scattata la protesta congiunta di studenti e genitori contro la Preside
dell'istituto, che ha deciso di farsi promotrice di una vera
rappresaglia contro i propri studenti protagonisti della lotta di
novembre e condannandoli a una probabile bocciatura.
L'occupazione del Liceo di Porta Romana è stata una occupazione vera. Tra barricate, resistenza alle
intimidazioni poliziesche e alla criminalizzazione mediatica gli studenti, per costringere le controparti a prendere in considerazione le proprie istanze hanno bloccato la didattica e non hanno concordato con la Preside forme e durata della protesta. Hanno lottato contro la riforma della Buona Scuola, contro il pessimo stato di manutenzione dell'edificio, per metterlo in sicurezza, contro la mancanza di fondi, contro la mercificazione degli spazi scolastici che, per reperire qualche soldo per l'istituto, ospitano sempre più spesso eventi privati o pubblicità di ogni tipo. E' una summa del modello Renzi-Giannini: liberalizzazione e autoritarismo.
Le rigidità della lotta hanno strappato le giuste vittorie. Hanno innanzitutto costretto il sindaco Nardella a incontrare gli studenti dopo averli definiti una 'minoranza prepotente'. Davanti a un processo che, passando per il conflitto, ha imposto una dinamica di partecipazione e trasformazione, si risponde con «Un abuso di potere scandaloso; qui non c’è alcun intento educativo, ma solo la volontà di reprimere», così si esprime la mamma di uno dei ragazzi sospesi. Dopo aver ceduto il testimone al Liceo Alberti, che occupò dopo la fine dell'occupazione di Porta Romana, non è da escludere che il tentativo di colpire i protagonisti della lotta possa innescare di nuovo la mobilitazione tra gli studenti fiorentini. Per domani, giovedì 17 dicembre, è stato convocato un presidio nel giardino del Liceo in occasione del consiglio di istituto che approverà le sanzioni disciplinari. “Non scorderemo i processi che ci fate - scrivono gli studenti del Liceo su facebook - questa non è la democrazia e l'educazione che vi siete rivendicati con tanto vanto".
L'occupazione del Liceo di Porta Romana è stata una occupazione vera. Tra barricate, resistenza alle
intimidazioni poliziesche e alla criminalizzazione mediatica gli studenti, per costringere le controparti a prendere in considerazione le proprie istanze hanno bloccato la didattica e non hanno concordato con la Preside forme e durata della protesta. Hanno lottato contro la riforma della Buona Scuola, contro il pessimo stato di manutenzione dell'edificio, per metterlo in sicurezza, contro la mancanza di fondi, contro la mercificazione degli spazi scolastici che, per reperire qualche soldo per l'istituto, ospitano sempre più spesso eventi privati o pubblicità di ogni tipo. E' una summa del modello Renzi-Giannini: liberalizzazione e autoritarismo.
Le rigidità della lotta hanno strappato le giuste vittorie. Hanno innanzitutto costretto il sindaco Nardella a incontrare gli studenti dopo averli definiti una 'minoranza prepotente'. Davanti a un processo che, passando per il conflitto, ha imposto una dinamica di partecipazione e trasformazione, si risponde con «Un abuso di potere scandaloso; qui non c’è alcun intento educativo, ma solo la volontà di reprimere», così si esprime la mamma di uno dei ragazzi sospesi. Dopo aver ceduto il testimone al Liceo Alberti, che occupò dopo la fine dell'occupazione di Porta Romana, non è da escludere che il tentativo di colpire i protagonisti della lotta possa innescare di nuovo la mobilitazione tra gli studenti fiorentini. Per domani, giovedì 17 dicembre, è stato convocato un presidio nel giardino del Liceo in occasione del consiglio di istituto che approverà le sanzioni disciplinari. “Non scorderemo i processi che ci fate - scrivono gli studenti del Liceo su facebook - questa non è la democrazia e l'educazione che vi siete rivendicati con tanto vanto".
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