La guerra di Matteo: soldati al fronte per proteggere appalti privati
La presa di posizione di un pacifista che pubblichiamo perchè si sappia che bisogna dire tutti:
non in nostro nome e fermatevi!
L'annunciato
dispiegamento di soldati italiani alla diga di Mosul e' una follia
FERMATEVI.
IL GOVERNO NON PRECIPITI L'ITALIA NELL'ABISSO DELLA GUERRA E DEL
TERRORE
L'annunciato dispiegamento di soldati italiani alla diga di
Mosul e' una follia.
Receda il
governo da questa insensata e illegale, stoltissima e scelleratissima
decisione.
Il governo
non precipiti l'Italia nell'abisso della guerra e del terrore.
*
L'Italia
operi invece contro la guerra e contro il terrorismo, per il disarmo e la
smilitarizzazione, per la pace con mezzi di pace, per la protezione dei diritti
umani con strumenti coerenti e adeguati, per un'azione di polizia internazionale
che e' l'esatto
contrario della guerra.
contrario della guerra.
Non
soldati ed armi occorre inviare nei luoghi sconvolti dalle guerre, dalle
dittature e dal terrorismo, ma aiuti umanitari che salvino le vite, corpi civili
di pace che salvino le vite, e risorse a sostegno della costruzione di
esperienze di difesa popolare nonviolenta che salvino le vite, risorse a
sostegno del ripristino dei servizi essenziali e di un'amministrazione civile
funzionante che salvino le vite; ed insieme a questo occorre un forte sostegno
politico e reali incentivi materiali al dialogo, alla cooperazione ed alla
riconciliazione tra tutte le parti in conflitto disponibili a convergere su un
impegno comune per la pace, la democrazia, la legalita', il rispetto dei diritti
umani e dei popoli.
Non un
intervento militare, ma un'azione politica e diplomatica che isoli i terroristi
e salvi le vite.
Non
ulteriori atti di guerra, ma un'opera di contrasto politico ed economico che
costringa i governi complici dei terroristi - dalla Turchia all'Arabia Saudita,
dal Kuwait al Qatar - a cessare di sostenerli.
Non
alimentare la catena del terrore, ma opporsi al terrore con l'iniziativa civile,
giuridica, politica, certo anche di polizia, ma altresi' culturale e sociale, ed
innanzitutto e decisivamente: umanitaria e nonviolenta, di aiuto materiale alle
vittime, intesa a salvare le vite anziche' a distruggerle.
*
L'annunciato dispiegamento di soldati italiani alla diga di
Mosul e' una follia.
Receda il
governo da questa insensata e illegale, stoltissima e scelleratissima
decisione.
Il governo
non precipiti l'Italia nell'abisso della guerra e del terrore.
Peppe
Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace e i diritti
umani"
Viterbo,
17 dicembre 2015
Mittente:
"Centro di ricerca per la pace e i diritti umani", strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.
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