sabato 24 gennaio 2015

pc 23 gennaio - Ricorso contro i licenziamenti al Brico io di L'Aquila (controinformazione in pillole)

"Fascista è chi offende e umilia le donne e gli operai", scrissi su un foglietto dell'inesistente bacheca del brico io quando A. Aleandri prese ad offendere ed umiliare una collega dopo il nostro simbolico sciopero delle donne. Ma ad A. Aleandri, offendere ed umiliare le lavoratrici e i lavoratori non bastava. Quel che è successo dopo lo si sa... ma quel che non si vuole si sappia è che Aleandri, noto in città per essere "di sinistra", più o meno come Renzi e il suo Jobs Act, offende e umilia le donne e gli operai,  discrimina e licenzia anche solo per motivi caratteriali, perchè si è solidali, perchè la solidarietà di classe è fattore indispensabile e propedeutico alla lotta di classe. I licenziamenti all'Aleandri Bricolage SRL non sono altro che un'azione di controrivoluzione preventiva del fascismo padronale. Ma nessun giornale scriverà questo, perciò lo scrivo io senza tema di querela perchè dico il vero e "dire la verità è rivoluzionario" (A. Gramsci)

23 gennaio, prima udienza
di nuovo in scena l'ipocrisia e la meschinità della borghesia

Il Centro, 26.11.2015
Si è tenuta oggi la prima udienza del ricorso presentato da 3 dei 4 lavoratori e lavoratrici licenziati da Aleandri Bricolage SRL.

In realtà si è trattato di un tentativo di conciliazione obbligatorio, davanti al giudice del lavoro, in cui l’Avv. D’Alfonso, in rappresentanza dell’azienda, ha ammesso che questa non aveva ancora proceduto a ridurre le superfici di vendita, ma che aveva cominciato a cercare economie terze interessate alla locazione, prima del deposito del ricorso e che l’azienda aveva proceduto ad assumere, dopo i licenziamenti, lavoratori interinali a tempo determinato, ma “per sopperire ai posti lasciati vuoti da personale in ferie, malattia, infortunio”.

La rappresentante dei licenziati ricorrenti, Avv. Francesca Ramicone, non ha contestato i bilanci dell’azienda, ma il modo in cui l’azienda cercava di risanare i bilanci e nella fattispecie ha sottolineato che, come si evince dalla lettera di licenziamento (All.1), la riduzione del personale semmai doveva essere una conseguenza della riduzione delle superfici di vendita e non il contrario, che l’azienda, prima di licenziare avrebbe dovuto mettere in conto ferie, malattia e infortuni del personale residuo, che, “cosa ancor più grave, l’azienda ha ri-assunto come interinale, l’unica lavoratrice licenziata che non aveva impugnato il licenziamento e che, per anzianità e famigliari a carico, era l’ultima a dover essere ripescata in caso di necessità”. L’Avv. Ramicone ha aggiunto inoltre che la sottoscritta, avrebbe accettato  il demansionamento e il part-time, pur di essere reintegrata, ma l’azienda non ha voluto sentir parlare né di reintegra dei licenziati ricorrenti, né di indennizzi agli stessi, ricordando di “essere nota in città per aver operato sempre credendo e investendo nel capitale umano”, di “avere a cuore gli interessi dei lavoratori".
Ma non tutti i lavoratori sono uguali:
si dà il caso che quelli licenziati e ripescati sono quelli che non hanno impugnato il licenziamento!
Si dà il caso che quelli che lavoravano prima da Aleandri con contratto precario - e quindi più vulnerabili e obbedienti - non sono stati stabilizzati, ma sono stati somministrati dopo i 4 - 1 licenziamenti
si dà il caso che anche i ricorrenti abbiano fatto richiesta di lavorare alla stessa agenzia interinale, ma sono ancora disoccupati
si dà il caso che a questi ultimi, che oramai avevano acquisito competenze e professionalità nell'Aleandri Bricolage SRL., siano stati preferiti 2 nuovi lavoratori che non avevano mai lavorato prima da Aleandri Bricolage SRL.

Nessun accordo, quindi si va avanti con il processo.

Il giudice ha disposto l’acquisizione dei contratti di somministrazione stipulati da Aleandri dal mese di giugno 2014 (nei quali però non risulterà, per la riforma Fornero,  la motivazione per l’assunzione addotta da Aleandri, quindi bisognerà credergli sulla parola?!!) e ha fissato una nuova udienza per il 13 febbraio.
Luigia De Biasi

Slai Cobas per il sindacato di classe l'Aquila

Abruzzoweb
Primadanoi

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