L'11 marzo vi sarà un processo alla rappresentante del Movimento femminista proletario rivoluzionario, Margherita Calderazzi e al padre
di Carmela Cirella, la bambina di 13 anni violentata e suicidata/uccisa.
Un processo assurdo per le motivazioni (che si possono già leggere
nell'avviso della Procura) ma emblematico di come va la "giustizia": lo
stupratore Carnevale - il cui avvocato Maurizio Besio è stato l'autore
della querela/denuncia che sta portando a questo processo - assolto e
chi lottava per la verità e la giustizia per Carmela processati!
Hanno voluto sollevare una "pietra che gli ricadrà sui piedi"!!
Sottolineiamo, tra l'altro, che la giudice che, invece di archiviare
l'assurda querela dell'avv. Besio, sta avviando questo vergognoso
processo, la Di Tursi, è la stessa che invece mesi fa ha archiviato una
denuncia fatta dallo Slai cobas sc a Riva/Ilva per truffa ed
estorsione.
Segue lettera indirizzata al Tribunale di Taranto in solidarietà con la compagna ed il padre di Carmela. Altri messaggi di solidarietà li trovate qui, sul blog Tarantocontro.
Alla Procura della Repubblica
c/o il Tribunale di Taranto
Via Galanti, 2 – 74123 – Taranto
OGGETTO:
Rinvio a giudizio dei Sigg. CALDERAZZI Margherita e FRASSANITO Alfonso,
accusati dei reati di cui agli artt. c.p. 594-595-612 – per avere
“offeso” BESIO Maurizio, avv. difensore di fiducia di CARNEVALE Massimo,
uno degli imputati dello stupro di CIRELLA Carmela, anni 13.
Apprendiamo, con profonda indignazione e rabbia, del rinvio a giudizio della Sig.ra CALDERAZZI Margherita, rappresentante del MFPR (Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario) nonché coordinatrice nazionale dell’O.S. denominata SLAI COBAS per il sindacato di classe, oltreché del Sig. FRASSANITO Alfonso (padre di Cirella Carmela,la ragazzina stuprata e suicidatasi in seguito alla violenza subita), per avere espresso la propria libera opinione, ovvero il proprio legittimo sdegno e ribellione contro l’avvocato BESIO Maurizio, poiché questi, senza ritegno alcuno, durante il dibattimento in aula aveva anche osato deridere la suddetta fanciulla e la sua morte.
Nella sostanza, ciò di cui sarebbe colpevole il Sig. FRASSANITO è di avere detto all’avv. BESIO che si sarebbe dovuto vergognare del suo atteggiamento, perché non si può ridere in aula di uno stupro di un’innocente e della sua morte, dovuta proprio alla violenza subita. Ed ancora, di avere difeso il volantino di denuncia del MFPR, fatto girare durante l’udienza, attaccato e criminalizzato dal BESIO.
Mentre la sig.ra CALDERAZZI, oltre ad essere accusata di avere offeso la reputazione di quest’ultimo, si sarebbe macchiata, secondo il p.m., anche del reato di minaccia, per avere inviato un comunicato stampa dove veniva riportato l’accaduto e si affermava, in sintesi, che gli stupratori e i loro legali si sarebbero dovuti preoccupare seriamente del disgusto, della rabbia e ribellione delle donne.
Orbene, alla luce dei fatti, come donne e mamme non possiamo che essere assolutamente d’accordo con i sigg. CALDERAZZI e FRASSANTONIO, che, a nostro avviso, sono stati anche troppo gentili nei confronti di chi, come l’avvocato BESIO, ha mostrato tutto il suo cinismo, la sua disumanità, il proprio disprezzo per la giovane vita e la morte di CARMELA CIRELLA, oltreché per il profondo ed inguaribile dolore dei suoi genitori.
Pertanto CI DICHIARIAMO COLPEVOLI dello stesso “reato” contestato ai predetti imputati, e confermiamo che gli stupratori ed i loro ripugnanti ed abominevoli difensori di fiducia, DEVONO PREOCCUPARSI SERIAMENTE del disgusto, della rabbia e ribellione delle donne, che prima o poi metteranno fine a questo sistema, a questa società maschilista e misogina, che assolve o condanna a pene irrisorie gli stupratori, mentre processa chi si ribella e lotta contro questa barbarie, contro la violenza sessuale, il femminicidio ed ogni violenza sulle donne.
Pa, 20.01.15
Lavoratrici SLAI Cobas s.c. – Policlinico Palermo
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