mercoledì 21 gennaio 2015

pc 21 gennaio - GENOVA: RIFONDAZIONE SI SCOPRE DEVASTATRICE DEL TERRITORIO

Lunedì diciannove gennaio, in Consiglio comunale a Genova, si discute l’approvazione definitiva del devastante progetto della Gronda autostradale di ponente.
Il Markese sindaco, in campagna elettorale, aveva promesso - tra le tante altre cose che ha ‘dimenticato’ nel corso del suo mandato - di opporsi strenuamente a quest’opera inutile, costosissima, e ecologicamente insostenibile.
Alla prova dei fatti, per l’ennesima volta, piega la testa di fronte ai ricatti dei sedicenti democratici, che da mesi sostengono - principalmente per bocca del capogruppo più insulso d’Italia, e forse persino d’Europa, Simone Farello - che “o si fa come diciamo noi, oppure andiamo tutti a casa”.
Nella Sala rossa di palazzo Tursi c’è trambusto: da una parte si trova chi pretende l’ingresso in Giunta dell’Unione dei Democratici Cristiani e di Centro, per puntellare una maggioranza che - a causa dei continui diktat dei consiglieri sedicenti democratici - è sempre a rischio di incassare la sfiducia; dall’altra si schierano coloro che, da sempre contrari allo scempio del territorio, sono decisi a votare contro questa vergognosa delibera.


In questo secondo gruppo di politicanti si trovano: la metà femminile del gruppo Lista Doria - Maddalena Bartolini, Clizia Licolella e Marianna Pederzolli - uno su due (Gian Piero Pastorino) di Sinistra Ecologia e Libertà, l’ex dipietrista del gruppo misto Antonio Mazzeo, tutti e cinque i grillonzi, ed il consigliere indipendente Antonio Carmelo Bruno, della Federazione della Sinistra/Forum Ambientalista.
Il perché della spaccatura dei due gruppi sopra menzionati è rintracciabile nella necessità di tenere in vita l’attuale amministrazione: in questo modo si salvano le apparenze, e nella sostanza si cede all’ennesimo ricatto degli esponenti del Partito (sedicente) Democratico.
Chi proprio non può, neppure volendo, dividersi in due è l’esponente ambientalista: coerentemente con le sue dichiarazioni di sempre, si schiera per la difesa del territorio; così facendo, oltre a dimostrare di essere una persona seria, permette di scoprire che la presunta identità di vedute, tra lui e la dirigenza del suo raggruppamento, è soltanto una finzione teatrale.
Poco dopo la votazione, infatti, esce un comunicato stampa congiunto dei segretari provinciali del Partito Comunista d’Italia e di Rifondazione Comunista - rispettivamente Alberto Soave e Gianluca Lombardi - che ne sconfessano l’operato ed arrivano addirittura a diffidarlo dall’usare ancora il nome della Federazione della Sinistra.
Se la posizione degli ex Comunisti Italiani è nota, ed è immutata negli anni - sostegno aprioristico al primo cittadino - ben diverso è il ragionamento che occorre fare sui rifondaroli.
Al di là delle lodevoli eccezioni, penso al caso del consigliere del Municipio V Valpolcevera - esponente del movimento No Tav-Terzo Valico - Davide Ghiglione, al quale occorre riconoscere la coerenza nella battaglia ambientalista, il partito guidato dal Pastore Valdese è una formazione politica fatta di opportunisti.
In quale altro modo si possono definire coloro che da anni sbandierano la propria contrarietà alle così dette grandi opere, e poi alla prima occasione - probabilmente per il fatto che le elezioni regionali si avvicinano, e cerca un accordo con le altre forze politiche con la speranza di eleggere qualcuno dei suoi - si dimostrano l’opposto?
Genova, 21 gennaio 2015

Stefano Ghio - Proletari Comunisti Alessandria/Genova
http://pennatagliente.wordpress.com

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