Schedati dal Comune di Milano, che ormai da anni è in prima linea nella lotta ai writer. Il nucleo anti-graffiti della Polizia locale è infatti in possesso di un data-base di circa 900 tag, ovvero le firme che i writer lasciano sui muri della città. Un archivio poderoso, dove a ciascuna firma sono state collegate informazioni e generalità che riguardano giovani “armati” di bomboletta, colti in flagrante oppure oggetto di indagini... controlliamo i profili di Instagram, Facebook e degli altri social network usati per farsi pubblicità in modo da individuare chi è responsabile di un atto illecito». L’archivio dei vigili urbani non è altro che il frutto di un lavoro che gli agenti portano avanti da almeno sette anni e che ha già portato all’individuazione — e alla denuncia — di centinaia di graffitari illegali.
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