martedì 20 gennaio 2015

pc 20 gennaio - Milano - Assemblea nazionale di Milano NOEXPO – una buona partecipazione, molte proposte per preparare e sviluppare la lotta

Un Report sommario da un compagno di proletari comunisti Milano

Introduzione: Abo della rete NoExpo
Ripercorre il percorso- nato nel 2007, quando ancora non c’era stata l’assegnazione della sede- come comitato NoExpo Poi si ricorda Matteo –Teo- Cirese il compagno del collettivo di Scienze Politiche morto in un incidente domenica scorsa nel suo impegno contro Expo e non solo... salutato da un lungo applauso. La Rete ….. definisce la kermesse il concentrato di 3 aspetti: 1) Debito – 10 MLD scaricati sulla popolazione e non solo del territorio milanese, ma sull’Italia intera; 2) Cemento – distruzione ambientale e alimentare, da parte di un opera è che inutile e che sarà smantellata; 3) Precarietà –a fronte di una promessa di 200mila nuovi posti di lavoro, una realtà di 4mila contratti precari- 18 mila volontari, un vero e proprio viatico per il Jobs Act. Per procedere la consorteria del malaffare di Expo ha la necessità di creare il nemico pubblico come è successo in Val susa. Esempio di questo è stata la chiusura della Statale. ...Quindi ha parlato delle mobilitazioni che si concentreranno in una 3 giorni, dal 30/4 al 2/5, descritta come un’insieme di azioni diverse e condivise (dal campeggio all’occupazione di aree di cantieri, da seminari ad altro...

Nei report dei workshop si è parlato della bufala della “valorizzazione” degli spazi che si traducono
in deportazione verso le periferie delle masse popolari e aumento esponenziale della speculazione; della campagna per coinvolgere i giovani nell’evento, che tradotto significa manodopera a costo zero che è un tutt’uno col progetto della “buona scuola” che rende la scuola un’azienda con un tasso di sfruttamento altissimo; è stata lanciata dagli studenti la proposta di un percorso comune tra studenti medi/universitari di avvicinamento e che sfoci nella manifestazione del 30/4 caratterizzando la prima della 3 giorni; della creazione di una mappatura delle resistenze metropolitane (contro gli sgomberi-contro la buona scuola-occupazioni degli spazi sociali;delle lotte per il diritto all’abitare e quella dei facchini della logistica, che non solo significa resistere ad Expo ma principalmente resistere al capitalismo.
Dopo i report si è aperta la parte degli interventi delle varie realtà convenute (in tutto più di 40interventi, tanto che alcune delle realtà sono andate via senza intervenire, , mentre altre sono state costrette a degli interventi molto compressi
Nicoletta Dosio (NoTav) ha portato saluti-solidarietà-condivisione dalla Valle. Contro Expo lotta e conflitto senza mediazione. Quanto detto dai compagni noi l’abbiamo già visto in Val Susa e non solo con la Tav, ma anche con le Olimpiadi (lavoro precario-gratuito-cementificazione-debito). Abbiamo elementi comuni come la lotta contro la CMC. Ha sottolineato il ruolo della Repressione (che colpisce là dove ci si ribella). Ha concluso dicendo che nella 3 giorni ci saranno e hanno dato appuntamento a tre mobilitazioni che ci saranno in Valle: 27 gennaio manifestazione a Bussoleno in occasione del processo a 57 compagni (fatti per repubblica Maddalena); il 31 gennaio in Clarea e il 21 febbraio a Torino.
Compagno greco in rappresentanza di una delle Assemblee popolari di Atene: Si è definito occupante e rappresentante sindacale. Ha proseguito spiegando qual è il loro interesse verso Expo -1) un legame internazionalista tra lavoratori del sud Europa; 2) capire come si sviluppa il “terrorismo del debito” nel sud europa, partendo dall’esperienza della Grecia. Lo ro faranno opera d’informazione ad Atene di quanto si sta facendo in Italia contro Expo e sicuramente ci saranno il 1 maggio. Ha concluso ricordando che in Grecia ci saranno le elezioni dicendo che “Syriza è la sconfitta di tutti questi anni” che tradotto significa che non sono le elezioni che potranno contrastare ma la lotta dei lavoratori e del popolo.
Compagno di Tolosa, Francia: Ha parlato dell’interesse che si sta diffondendo in Francia verso Expo, dopo che loro hanno cominciato ad informare chi ha partecipato alle iniziative contro l’alta velocità fatte in collegamento colla Val Susa. Molti realtà e compagni francesi hanno voglia di esserci alla 3 giorni.
Martin di Berlino (BlokOccupy): Ha risottolineato che Expo non è un problema solo italiano ma internazionale. È paradigma dell’attacco capitalista. Ha quindi dato appuntamento al 18 marzo a Francoforte quando ci sarà una manifestazione in occasione della inaugurazione della nuova sede BCE.
Elena, cs Cantiere-Milano: ha iniziato sottolineando che Noexpo non è solo i 6 mesi del suo svolgimento.Dobbiamo smontare le illusioni che hanno seminato,Alla chiusura della Statale abbiamo risposto subito occupando questo spazio ( lo spazio occupato era la sede dell’Anpi-Milano sfrattata dalla giunta Moratti).
Ivan del collettivo OBO di Bologna: Il JobsAct è l’aspetto istituzionalizzato, Expo è l’aspetto materiale. E’ un occasione che dobbiamo sfruttare per contrastarli. Non serve solo un controvertice Occorre Bloccarlo. ...smascherare la doppiezza di Expo. Questo modello è paradigma del modello cooperative targate Poletti.
Luciano –Laboratorio Sociale- Roma: Expo ci dà l’opportunità di una mobilitazione permanente. Avere un respiro internazionale.
Murgo rappresentante del Comitato di lotta per il lavoro Milano e Provincia ha detto che i lavoratoridevono essere dentro questo movimento. Expo rappresenta una sorta di pacificazione tra le classi. Bisogna trovare il modo per coinvolgere i lavoratori.
Valerio –autonomia diffusa- Giambellino/Milano: ... Occorre fare come in Val Susa, occorre fare come i facchini della logistica. Il 1° maggio deve essere incentrato sul conflitto. Stare dentro un orizzonte internazionale.
Rete Kurdistan di Torino: di fatto ha letto, in parte, un comunicato che presenta la lotta del popolo kurdo non come antimperialista e per uno stato, ma come una lotta di un popolo che pratica già la sovranità alimentare-il rispetto delle minoranze ed ha concluso col ricordare la lotta a kobane e l’esperienza di Rojawa.
Andrea –Fornace- Rho/Milano: ha fatto una sorta di cronistoria del lavoro fatto da loro ce ha sottolineato la centralità della questione lavoro.
Valerio –Acrobax- Roma: ha sottolineato il fatto che Expo è il paradigma delle politiche di Renzi e che vuole applicare in tutto il paese.
Davide –Askatasuna- Torino: le giornate di maggio devono essere le più incisive possibili. Grande corteo unitario. Ciò che ci rafforza è il conflitto
Marcelo –Giambellino- Milano: ha fatto un veloce intervento per rilanciare la centralità dei quartieri, facendo l’esempio della resistenza agli sgomberi.
Nico Vox –Forum diritto e lavoro Milano: ha posto 2 cose- la repressione (chiusura Statale); il Corteo nazionale contro il JobsAct.
Mari Cristina –Fronte Palestina-: Noi abbiamo aderito al Noexpo e portiamo un dato in più NoExpo/No ISRAELESionismo per ribadire che il ruolo dato a Israele appaltandogli la sicurezza unisce la lotta del popolo palestinese a chi lotta contro Expo.
Abitare la Crisi, Roma: ha toccato 2 aspetti il piano casa, la repressione e sottolineato che il conflitto è quotidiano.
Transiti, Milano: ha parlato della repressione/sfratti, della chiusura della Statale e ha lanciato la proposta di uno spezzone sulla casa alla manifestazione nazionale.
Varese: ha parlato della repressione e in particolare della Sorveglianza speciale inflitta ad un compagno del Telos di Saronno, invitando a partecipare alla manifestazione del 25 gennaio a Saronno.

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