Un Report sommario da un
compagno di proletari comunisti Milano
Introduzione: Abo della
rete NoExpo
Ripercorre il percorso-
nato nel 2007, quando ancora non c’era stata l’assegnazione della
sede- come comitato NoExpo Poi si ricorda Matteo –Teo- Cirese il
compagno del collettivo di Scienze Politiche morto in un incidente
domenica scorsa nel suo impegno contro Expo e non solo... salutato da
un lungo applauso. La Rete ….. definisce la kermesse il concentrato
di 3 aspetti: 1) Debito – 10 MLD scaricati sulla popolazione e non
solo del territorio milanese, ma sull’Italia intera; 2) Cemento –
distruzione ambientale e alimentare, da parte di un opera è che
inutile e che sarà smantellata; 3) Precarietà –a fronte di una
promessa di 200mila nuovi posti di lavoro, una realtà di 4mila
contratti precari- 18 mila volontari, un vero e proprio viatico per
il Jobs Act. Per procedere la consorteria del malaffare di Expo ha la
necessità di creare il nemico pubblico come è successo in Val susa.
Esempio di questo è stata la chiusura della Statale. ...Quindi ha
parlato delle mobilitazioni che si concentreranno in una 3 giorni,
dal 30/4 al 2/5, descritta come un’insieme di azioni diverse e
condivise (dal campeggio all’occupazione di aree di cantieri, da
seminari ad altro...
Nei report dei workshop si è parlato della bufala della “valorizzazione” degli spazi che si traducono
in deportazione verso le periferie delle masse popolari e aumento esponenziale della speculazione; della campagna per coinvolgere i giovani nell’evento, che tradotto significa manodopera a costo zero che è un tutt’uno col progetto della “buona scuola” che rende la scuola un’azienda con un tasso di sfruttamento altissimo; è stata lanciata dagli studenti la proposta di un percorso comune tra studenti medi/universitari di avvicinamento e che sfoci nella manifestazione del 30/4 caratterizzando la prima della 3 giorni; della creazione di una mappatura delle resistenze metropolitane (contro gli sgomberi-contro la buona scuola-occupazioni degli spazi sociali;delle lotte per il diritto all’abitare e quella dei facchini della logistica, che non solo significa resistere ad Expo ma principalmente resistere al capitalismo.
Dopo i report si è
aperta la parte degli interventi delle varie realtà convenute (in
tutto più di 40interventi, tanto che alcune delle realtà sono
andate via senza intervenire, , mentre altre sono state costrette a
degli interventi molto compressi
Nicoletta Dosio (NoTav)
ha portato saluti-solidarietà-condivisione dalla Valle. Contro Expo
lotta e conflitto senza mediazione. Quanto detto dai compagni noi
l’abbiamo già visto in Val Susa e non solo con la Tav, ma anche
con le Olimpiadi (lavoro precario-gratuito-cementificazione-debito).
Abbiamo elementi comuni come la lotta contro la CMC. Ha sottolineato
il ruolo della Repressione (che colpisce là dove ci si ribella). Ha
concluso dicendo che nella 3 giorni ci saranno e hanno dato
appuntamento a tre mobilitazioni che ci saranno in Valle: 27 gennaio
manifestazione a Bussoleno in occasione del processo a 57 compagni
(fatti per repubblica Maddalena); il 31 gennaio in Clarea e il 21
febbraio a Torino.
Compagno greco in
rappresentanza di una delle Assemblee popolari di Atene: Si è
definito occupante e rappresentante sindacale. Ha proseguito
spiegando qual è il loro interesse verso Expo -1) un legame
internazionalista tra lavoratori del sud Europa; 2) capire come si
sviluppa il “terrorismo del debito” nel sud europa, partendo
dall’esperienza della Grecia. Lo ro faranno opera d’informazione
ad Atene di quanto si sta facendo in Italia contro Expo e sicuramente
ci saranno il 1 maggio. Ha concluso ricordando che in Grecia ci
saranno le elezioni dicendo che “Syriza è la sconfitta di tutti
questi anni” che tradotto significa che non sono le elezioni che
potranno contrastare ma la lotta dei lavoratori e del popolo.
Compagno di Tolosa,
Francia: Ha parlato dell’interesse che si sta diffondendo in
Francia verso Expo, dopo che loro hanno cominciato ad informare chi
ha partecipato alle iniziative contro l’alta velocità fatte in
collegamento colla Val Susa. Molti realtà e compagni francesi hanno
voglia di esserci alla 3 giorni.
Martin di Berlino
(BlokOccupy): Ha risottolineato che Expo non è un problema solo
italiano ma internazionale. È paradigma dell’attacco capitalista.
Ha quindi dato appuntamento al 18 marzo a Francoforte quando ci sarà
una manifestazione in occasione della inaugurazione della nuova sede
BCE.
Elena, cs
Cantiere-Milano: ha iniziato sottolineando che Noexpo non è solo i 6
mesi del suo svolgimento.Dobbiamo smontare le illusioni che hanno
seminato,Alla chiusura della Statale abbiamo risposto subito
occupando questo spazio ( lo spazio occupato era la sede
dell’Anpi-Milano sfrattata dalla giunta Moratti).
Ivan del collettivo OBO
di Bologna: Il JobsAct è l’aspetto istituzionalizzato, Expo è
l’aspetto materiale. E’ un occasione che dobbiamo sfruttare per
contrastarli. Non serve solo un controvertice Occorre Bloccarlo.
...smascherare la doppiezza di Expo. Questo modello è paradigma del
modello cooperative targate Poletti.
Luciano –Laboratorio
Sociale- Roma: Expo ci dà l’opportunità di una mobilitazione
permanente. Avere un respiro internazionale.
Murgo rappresentante del
Comitato di lotta per il lavoro Milano e Provincia ha detto che i
lavoratoridevono essere dentro questo movimento. Expo rappresenta una
sorta di pacificazione tra le classi. Bisogna trovare il modo per
coinvolgere i lavoratori.
Valerio –autonomia
diffusa- Giambellino/Milano: ... Occorre fare come in Val Susa,
occorre fare come i facchini della logistica. Il 1° maggio deve
essere incentrato sul conflitto. Stare dentro un orizzonte
internazionale.
Rete Kurdistan di Torino:
di fatto ha letto, in parte, un comunicato che presenta la lotta del
popolo kurdo non come antimperialista e per uno stato, ma come una
lotta di un popolo che pratica già la sovranità alimentare-il
rispetto delle minoranze ed ha concluso col ricordare la lotta a
kobane e l’esperienza di Rojawa.
Andrea –Fornace-
Rho/Milano: ha fatto una sorta di cronistoria del lavoro fatto da
loro ce ha sottolineato la centralità della questione lavoro.
Valerio –Acrobax- Roma:
ha sottolineato il fatto che Expo è il paradigma delle politiche di
Renzi e che vuole applicare in tutto il paese.
Davide –Askatasuna-
Torino: le giornate di maggio devono essere le più incisive
possibili. Grande corteo unitario. Ciò che ci rafforza è il
conflitto
Marcelo –Giambellino-
Milano: ha fatto un veloce intervento per rilanciare la centralità
dei quartieri, facendo l’esempio della resistenza agli sgomberi.
Nico Vox –Forum diritto
e lavoro Milano: ha posto 2 cose- la repressione (chiusura Statale);
il Corteo nazionale contro il JobsAct.
Mari Cristina –Fronte
Palestina-: Noi abbiamo aderito al Noexpo e portiamo un dato in più
NoExpo/No ISRAELESionismo per ribadire che il ruolo dato a Israele
appaltandogli la sicurezza unisce la lotta del popolo palestinese a
chi lotta contro Expo.
Abitare la Crisi, Roma:
ha toccato 2 aspetti il piano casa, la repressione e sottolineato che
il conflitto è quotidiano.
Transiti, Milano: ha
parlato della repressione/sfratti, della chiusura della Statale e ha
lanciato la proposta di uno spezzone sulla casa alla manifestazione
nazionale.
Varese: ha parlato della
repressione e in particolare della Sorveglianza speciale inflitta ad
un compagno del Telos di Saronno, invitando a partecipare alla
manifestazione del 25 gennaio a Saronno.
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