mercoledì 6 agosto 2014

pc 5-6- agosto - No Muos e divieti di dimora: alla repressione si risponde con la lotta! dall'assemblea di lavoratori, precari, giovani, militanti a Palermo

Partecipata assemblea, ieri pomeriggio, nella sede dello Slai Cobas per il sindacato di classe, di Palermo.
Doveva essere anche una conferenza stampa ma giornali e tv in questo caso “naturalmente” non si presentano, dimostrando ancora una volta il modo in cui trattano le questioni che riguardano i movimenti e le lotte sociali!
Comunque lavoratrici e lavoratori, precari, studenti e disoccupati dello Slai Cobas s.c.,  militanti del circolo di proletari comunisti, hanno preso parte al dibattito con un intervento anche di un giovane compagno dei centri sociali.
Il tema dell'assemblea ha riguardato il provvedimento repressivo che vieta a 29 compagni, tra i quali il responsabile provinciale dello Slai cobas per il sindacato di classe e militante politico di Proletari Comunisti, Rosario Sciortino, di entrare nel territorio di Niscemi. Dalla ricostruzione dei fatti e dalle carte si è chiaramente evidenziato che questo divieto è costruito ad arte per tentare di far fallire la manifestazione (anniversario di quella alla quale si riferiscono i fatti) del 9 agosto prossimo.


Il “divieto” del quale alleghiamo il link, è un'artificiosa costruzione, fatta da racconti di poliziotti, video amatoriali presi da youtube, da canali fininvest e tv locali come TRM; artificiosa, perché come dicono anche gli avvocati, non prova nessuna delle accuse rivolte ai 29 attivisti.
Il provvedimento, è stato detto, è grave perché è mirato a ledere il diritto a manifestare in maniera preventiva, a colpire alcuni per intimidire i tanti che hanno animato in questi anni la lotta contro il Muos di Niscemi, dalla popolazione locale ai tanti provenienti da tutta Italia. E questo modo di calpestare i diritti alla libera espressione delle proprie idee si estende a tutte le lotte presenti sul territorio nazionale, dalla lotta NOTAV a tutte quelle elencate nella stessa ordinanza. E se è vero che l'invasione della base c'è stata, si è trattato di un'azione di protesta e lotta più che legittimata dalle richieste del movimento di smantellamento degli strumenti di morte e di chiusura di questa base. Perché come si ricorda nella memoria presentata dall'avvocato Tuzzolino il Muos, a difesa di Rosario Sciortino,  è uno strumento “...che sarà utilizzato per il coordinamento capillare di tutti i sistemi militari statunitensi dislocati nel globo, in particolare i droni, aerei senza pilota, già presenti a Sigonella (CT)[1], principale base terrestre dell'Us Navy nel Mediterraneo centrale, supporto logistico della Sesta flotta (circa 3.400 tra militari e civili americani). En passant, va segnalato come della famiglia dei droni faccia parte il Predator, tristemente noto per la sua capacità di dispensare morte dal cielo, grazie alla possibilità di viaggiare con un carico di bombe. In sostanza, si vorrebbe trasformare la Sicilia da terra delle arance a terra delle bombe, da terra della vita a terra della morte. [1]http://www.repubblica.it/cronaca/2014/06/29/news/hangar_segreto_sigonella_droni_usa-0269461/

E a proposito di strumenti di morte si è ricordato come questo Muos abbia anche il compito di completare il controllo di luoghi “caldi” come il Mediterraneo e all'interno di questo della Palestina e continuare a sostenere lo sterminio di massa dello Stato nazista di Israele.
 In questo senso è stata anche denunciata l'attività di un magistrato che accendendo il televisore si trova come tutti quanti davanti scene come il massacro di donne e bambini palestinesi e “trova” il tempo e la voglia di accanirsi su chi combatte questi stessi strumenti di morte diretti e “indiretti” con le malattie ecc.



L'assemblea ha espresso un grandissimo clima di solidarietà nei confronti di quanti colpiti dalla repressione di uno stato che marcia velocemente verso un moderno fascismo, del quale Napolitano in primis e il suo neo-pupillo Renzi, ne sono la massima espressione. Sono stati letti i messaggi di solidarietà giunti da varie parti.

L'assemblea ha infine ribadito con forza che 

la repressione non può e non deve fermare la lotta, e un lungo applauso ha sottolineato la solidarietà attiva nei confronti di tutti i colpiti dalla repressione, ma che rispondere contro la repressione vuol dire non piegarsi ma continuare a lottare per difendere e pretendere una condizione di vita generale degna di questo nome

che lottare contro il Muos/Usa è più che giusto e che è necessario in questo senso continuare a lottare in primis contro il governo italiano che  toglie risorse e diritti basilari  alle masse popolari a beneficio  della guerra e delle spese militari e che sostiene attivamente l'atroce  carneficina di massa di Israele contro il popolo palestinese.

 Slai Cobas s.c Palermo 
cobas_slai_palermolibero.it

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