La Sicilia, è risaputo, è la regione che sta in fondo a
tutte le classifiche per quanto riguarda la disoccupazione, la chiusura delle
fabbriche, la mancanza di case, la scuola, l'assenza di servizi, per la mafia
lo smaltimento dell'immondizia, per la generale invivibilità delle città, la
burocrazia e la corruzione, i politici in galera o inquisiti, per l'inefficienza ad ogni livello ecc. ecc, ,
quest'anno perfino l'approvazione della legge finanziaria è diventata una
barzelletta, e non stiamo parlando del contenuto, perché come si può immaginare
non è per niente una legge che possa dare la benché minima risposta ai bisogni
sociali, ma perché è stata approvata "a rate", in tre parti e perché
ancora in agosto si aspetta la supervisione del commissario straordinario che
potrebbe ancora rinviarla alla Regione.
Davanti a tutto questo gli "onorevoli" hanno
pensato bene di salvare i loro stipendi. Ma quali precari e forestali e altri
lavoratori che aspettano fino ad una anno! I loro vengono prima di tutto e
tutti! E infatti, l'"onorevolissimo" Ruggirello, uno dei tanti che
hanno cambiato casacca e uno dei firmatari dell'emendamento, piuttosto
arrabbiato dice: "Siamo stanchi di avere trasferimenti finanziari a
singhiozzo. L'ultimo stipendio ci è stato accreditato solo oggi, con un ritardo
di 15 giorni"!!!
La Repubblica del 5 agosto continua: "… con un blitz
nell'ultima notte di lavori, tre deputati dotati di un ampio mandato
trasversale hanno inserito nella legge finanziaria una norma che
"blinda" i soldi per i loro compensi… Un blitz, appunto, che mette
sotto chiave indennità da 8.500 euro al mese, le più robuste nella giungla
delle retribuzioni di chi ogni mese attende un trasferimento da parte della
Regione siciliana. La norma, firmata dai deputati questori Paolo Ruggirello,
Franco Rinaldi e Antonino Oddo, consiste in tre righe di difficile
comprensione immediata [e ti pareva!]:
in sostanza, inserisce il contributo annuale per l'Ars (149 milioni di euro)
fra le spese obbligatorie dell'amministrazione regionale, al pari di quelle che
ad esempio - garantiscono lo stipendio dei dipendenti degli assessorati."
Ma "Nello stesso elenco prioritario non figurano quelle
categorie che pure battono cassa un giorno sì e l'altro pure (i sindaci hanno
azzerato i servizi sociali) o protestano proprio perché, in alcuni casi, non
vedono lo stipendio anche da un anno (gli operatori della formazione
professionale). È la casta che si autotutela, urlano loro, gli svantaggiati, in
una terra che segna livelli di disoccupazione da record (quella giovanile ha
raggiunto il 60 per cento) e dove il commissario dello Stato, solo qualche
giorno fa, ha segnalato un nuovo buco da 66 milioni nel bilancio della Regione
che ha costretto il governo Crocetta ad accendere un nuovo mutuo."
E tutto questo, come oramai è di moda, "all'insaputa
dello stesso Crocetta ('Non mi sono accorto di nulla')!!!"
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