Quest'anno il 19 giugno a Taranto ha visto una riuscita assemblea contro la repressione e la violenza di Stato e di sistema.
Circa una cinquantina di precari, disoccupati, operai Ilva, donne in maggioranza, intellettuali e militanti hanno partecipato alla serata.
Si è aperta con un intervento che ha ricordato il 19 giugno, giornata della resistenza eroica dei prigionieri politici e di guerra peruviani, ha espresso il valore permanente di questa giornata a fianco dei prigionieri politici di tutto il mondo, ha toccato la situazione carceraria oggi e la repressione in Italia come in Turchia e in India, sottolineando che la repressione è sintomo di debolezza e non di forza di un sistema mondiale non in grado di rispondere alle esigenze dei proletari e delle masse e che necessita ovunque una rivoluzione che abbatta gli Stati dei padroni e costruisca una nuova società libera e solidale.
Una compagna ha illustrato e denunciato la repressione quotidiana a Taranto con multe, denunce processi, in particolare contro i disoccupati organizzati, ribadendo che questa repressione non ci ha impedito di lottare e vincere e che vogliamo fare di ogni episodio e processo un atto di accusa contro lo Stato e le amministrazioni locali che invece che lavoro ci danno polizia.
Quindi ha parlato il papà di Carmela, la giovane ragazzina stuprata e costretta al suicidio, di cui si celebra a Taranto un importante processo agli stupratori - prossime udienze finali 21 giugno e a luglio.
Egli ha raccontato la straziante vicenda e le vicissitudini del processo, ha denunciato una giustizia e uno Stato solerte contro chi lotta e invece poco efficiente nei casi di stupri e femminicidi.
E' seguita una performance militante e impegnata del 'Teatro del mare', avente per tema la condizione della donna e la violenza domestica fino al femminicidio. Una performance cruda e incisiva, che ha colpito diretto i partecipanti, che l'hanno seguita con interesse, partecipazione, indignazione. Gli artisti hanno segnalato la violenza di Stato e di sistema - famiglia compresa - che colpisce in particolare le donne e la necessità di chi fa teatro di uscire dai teatri ed essere parte attiva dei movimenti reali di lotta.
Infine è seguito un buffet conviviale utile a proseguire il dibattito, le testimonianze, gli impegni - con video sulla lotta e repressione in turchia - con l'annuncio delle prossime iniziative per i processi ai disoccupati e allo slai cobas per il sindacato di classe a Taranto, a sostegno della guerra popolare in India il 1° luglio e per l'importante promozione e partecipazione alla mobilitazione del 6 luglio a Roma contro violenza sessuale e femminicidio.
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