lunedì 17 giugno 2013
pc 17 giugno - lo sciopero generale in turchia
I sindacati di sinistra incrociano le braccia per la difesa dei diritti, contro la repressione e contro le politiche liberiste del governo Erdogan. Che minaccia di impedire lo sciopero con la forza.
Gli aggiornamenti
16.35 - Così come nel quartiere più a nord di Sisli, a Karakoy i cordoni di polizia rinforzati da barriere e blindati non permettono ai lavoratori di muoversi verso Piazza Taksim. I lavoratori gridano slogan contro la polizia e la dittatura.
16.30 - In alcune strade del centro di Istanbul le persone che lavorano in alcuni negozi sono usciti in strada e gridano "La ragione è nostra, vinceremo".
16.20 - Sono molte migliaia i lavoratori del settore pubblico e gli operai che insieme alle attiviste dei collettivi femministi e di altre organizzazioni popolari, si sono riuniti all'altezza del Tunnel a Karakoy per poi tentare di marciare verso Taksim. La gente alle finestre delle case di tutto il centro di Istanbul grida slogan e batte le pentole sulle ringhiere per fare rumore in segno di solidarietà con lo sciopero generale.
16.00 - Migliaia di lavoratori stanno manciando in vari cortei in diversi quartieri del centro di Istanbul, controllati a vista da un enorme dispiegamento di poliziotti in assetto antisommossa.
15.41 - Molte migliaia di lavoratori si sono radunati davanti alle sedi del sindacati DISK a Istanbul, nel quartiere di Sisli, e all'altezza del Tünel nel quartiere di Karaköy, verso il Corno d'Oro. Ad Ankara i sindacati stanno iniziando un'altra manifestazione di protesta dopo quella di questa mattina.
15.50 - Secondo l'Associazione degli Avvocati Turchi gli arresti effettuati dalla polizia ieri ad Ankara sarebbero 116 se non 56 come sembrava in un primo momento. Molte le persone arrestate durante l'assalto della polizia al corteo funebre di Ethem Sarisülük, vietato dalle autorità in quanto ritenuto una 'manifestazione politica non autorizzata'.
15.30 - L'attivista dei collettivi studenteschi di Ankara Dilan Dursun, ferito gravemente ieri alla testa da un lacrimogeno sparato dalla polizia e operato ieri, è ancora in terapia intensiva e in gravi condizioni.
14.30 - Il noto regista turco-tedesco Fatih Akin ha rivolto un appello al presidente della Repubblica di Turchia, Abdullah Gul, chiedendogli di mettere fine all'uso eccessivo della violenza da parte della polizia contro i manifestanti di Gezi Park. "Mi rivolgo a tutti quelli che hanno una coscienza - ha scritto Akin in una lettera aperta a Gul, pubblicata sul quotidiano tedesco Hamburger Morgenpost - affinché fermino questa violenza". Il regista de 'La sposa turca', vincitore dell'Orso d'Oro al Festival di Berlino del 2004, ha quindi elencato una serie di episodi avvenuti in questi giorni in Turchia, dall'uso di gas urticanti all'arresto di medici che curavano i manifestanti, al caso di un 14enne con un'emorragia cerebrale causata da una spoletta di gas lacrimogeno lanciata dagli agenti. "La polizia interviene con tonnellate di gas lacrimogeno, con idranti, con pallottole di gomma in modo indiscriminato". "Solo 10 anni fa, lei e il suo partito - scrive Akin a Gul - combattevante per i diritti e le libertà fondamentali. Non dovreste essere voi, quindi, a capire al meglio questa societa'? Non voglio pensare che abbiate rimosso la maglia della coscienza quando avete indossato quella del governo, come hanno fatto altri".
14.15 - Mentre ad Istanbul, nonostante le minacce da parte del governo di ricorrere anche all'esercito contro i manifestanti, i sindacati mantengono l'appuntamento per un grande corteo diretto a Taksim, ad Ankara gli appuntamenti per il pomeriggio sera sono due: alle 19.00 al Güven Park e alle 21.00 in Viale Kennedy.
14.05 - Per ordine della polizia è stata chiusa poco fa la stazione della metropolitana di Osmanbey, nel centro di Istanbul.
13.55 - E' terminato senza incidenti, e al grido di 'La Resistenza Continua!", il presidio di massa organizzato dai sindacati turchi di sinistra e dalle associazioni professionali progressiste nel centro di Ankara nonostante la tensione generata dalla forte presenza di polizia e dalle continue minacce di sgombero. Prima della conclusione, il portavoce del sindacato Disk Kani Beko aveva chiesto ai partecipanti di rispettare un minuto di silenzio per ricordare coloro che sono stati uccisi dalla repressione della polizia durante la resistenza delle ultime settimane.
13.40 - Dichiarazioni minacciose, questa volta da parte del vicepremier turco Bulent Arinc. "Quel che ci viene richiesto è di intervenire se c'è una protesta contro la legge. C'è la polizia, se non basta c'è la gendarmeria, se non basta c'è il Tsk", cioè l'esercito turco, ha detto Arinc in un'intervista televisiva. La polizia "userà tutta l'autorità di cui dispone. Nessuno deve lamentarsi della polizia" ha detto Arinc al canale televisivo Haber, sostenendo che chi critica la polizia è chi vandalizza le città. "Le dimostrazioni sono uscite dall'ambito della protesta per Gezi. Sono uscite dall'ambito della legalità. Non possono continuare nelle strade, nei quartieri. Saranno immediatamente represse e i responsabili saranno processati. Penso che le proteste innocenti cominciate 20 giorni fa siano completamente terminate" ha detto Arinc.
13.00 - La polizia turca ha bloccato nel centro di Ankara una manifestazione con almeno mille militanti dei sindacati Kesk e Disk in sciopero. I reparti antisommossa, appoggiati da blindati e cannoni ad acqua, impediscono ai manifestanti di avvicinarsi a piazza Kizilay.
12.50 - Imponente schieramento di polizia a pochi metri dai lavoratori riuniti nel centro di Ankara che hanno rifiutato di sciogliere la manifestazione e cantano, saltando, lo slogan "Chi non salta è Tayyip". Un dirigente del sindacato Kesk legge ad alta voce il comunicato di proclamazione dello sciopero.
12.30 - Migliaia di lavoratori di diversi settori - amministrazione pubblica, università, scuole, ospedali, poste - insieme ad attivisti di associazioni e partiti democratici e di sinistra stanno manifestando in piazza Kolej ad Ankara contro il governo nell'ambito dello sciopero generale di oggi.
12.20 - I poliziotti perdono le staffe: https://www.youtube.com/watch?v=-8YbYbX4tPE
12.00 - Il ministero turco degli Interni e quello della Giustizia stanno lavorando a una nuova legge che permetterà di indagare su chi pubblica "provocazioni" o "notizie false" sui social network e, in generale, sul Web e di metterlo sotto processo. Lo ha annunciato il ministro degli Interni, Muammer Guler, spiegando ai giornalisti ad Ankara che, in merito alle proteste antigovernative in corso nel paese, sono state pubblicate negli ultimi giorni su Twitter e sugli altri social media molte "informazioni false e piene di provocazioni" e questo ha reso necessario un intervento del governo.
11.25 - I sindacati chiamano i loro aderenti ad Istanbul a partecipare ad un corteo fino a piazza Taksim, a partire dalle ore 16.
11.15 - Migliaia di lavoratori del settore pubblico e di medici stanno sfilando dai loro posti di lavoro e dagli ospedali verso Piazza Kolej ad Ankara dove è stato fissato il concentramento.
11.00 - "Come organizzazioni del lavoro e associazioni professionali della Turchia da sempre al fianco della lotta del popolo turco per i suoi diritti, la giustizia, la libertà e la democrazia, pensiamo sia nostro dovere oggi assumerci il compito di fermare l'aggressione del governo dell'AKP e la sua trasformazione in un regime dispotico. Per tutte queste ragioni, il 17 Giugno i nostri membri esprimeranno la loro opposizione a tale aggressione nei loro luoghi di lavoro e nei servizi e marceranno nelle piazze centrali delle loro città".
DİSK (Confederazione dei Sindacati Rivoluzionari della Turchia)
KESK (Confederazione dei Sindacati dei Lavoratori del Settore Pubblico)
TMMOB (Unione delle Camere degli Ingegneri e degli Architetti Turchi)
TTB (Associazione dei Medici Turchi)
TDB (Associazione dei Dentisti Turchi)
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