giovedì 20 giugno 2013

pc 20 giugno - contro la repressione dei compagni processati per gli scontri del 15 ottobre 2011 - 27 giugno tribunale di roma ore 9- uniti si... ma non con quelli che hanno contribuito il 15 ottobre alla repressione

proletari comunisti condivide questo appello
Mobilitiamoci unitariamente!
Il 4 aprile è iniziato il processo per gli scontri del 15 ottobre, su richiesta del carrierista pm Minisci in 18 siamo stati rinviati a giudizio con le accuse di devastazione e saccheggio, resistenza aggravata, danneggiamento, sospensione del servizio pubblico. Tra questi in 3 siamo rinviati a giudizio con l’assurda accusa di tentato omicidio (tra cui io). 
Il 7 gennaio sono stato condannato in primo grado, a 6 anni per devastazione e saccheggio insieme a Mirko, Marco, Cristian, Davide. Da 13 mesi siamo agli arresti domiciliari tranne il compagno Davide Rosci che si trova rinchiuso nel carcere di Viterbo da circa 4 mesi accusato ingiustamente di evasione.
Il 27 giugno è la prossima tappa della montatura giudiziaria che le autorità dello Stato hanno imbastito contro alcuni militanti e attivisti colpevoli di reato per aver partecipato alla manifestazione del 15 ottobre 2011. Saremmo colpevoli di reato per esserci difesi dall’azione repressiva dello Stato che quel giorno in piazza San Giovanni con le camionette lanciate a tutta velocità contro la folla, i manganelli e i lacrimogeni violò e sospese i diritti costituzionali di centinaia di migliaia di persone scese in piazza a manifestare la propria collera e indignazione contro la crisi del capitalismo e i suoi responsabili.

Il 15 ottobre è stata la giornata simbolo che ha mostrato le debolezze dei padroni e la forza del proletariato. Istituire un processo politico rispolverando il codice fascista Rocco è la massima espressione eversiva del sistema giudiziario che, sempre più, è colluso con la politica corrotta di padri e padrini e sempre meno garante della Costituzione, sancita dalla lotta partigiana.
MOBILITIAMOCI UNITARIAMENTE PER IL GIORNO 27 GIUGNO FUORI DAL TRIBUNALE DI ROMA A PIAZZALE CLODIO ORE 9:00
-per esprimere la massima solidarietà ed esigere la liberazione e la fine dei procedimenti verso tutti i compagni e le compagne colpiti/e dall'ondata repressiva successiva alla manifestazione del 15 ottobre;
-per gridare forte che i veri terroristi e criminali sono al governo e nei palazzi del potere del nostro paese
-per lanciare un duro e fermo attacco al codice fascista Rocco e chi ne rispolvera la codardia
Nessuno rimanga solo, nessuno rimanga indietro!
La solidarietà è un arma, usiamola!
Mauro Gentile, detenuto politico agli arresti domiciliari per aver preso parte alla manifestazione del 15 ottobre 2011
proletari comunisti invece non condivide un altro pezzo di un altro testo che fa appello a
..Tutte le organizzazioni, i partiti, le associazioni, i movimenti e gli organismi che presero parte all’organizzazione della giornata di lotta del 15 ottobre 2011 devono far valere la propria forza e autorevolezza contribuendo qui ed ora a costruire il fronte di solidarietà che ponga fine a questa montatura repressiva, partecipando al presidio del 27 giugno e rispondendo all’appello dell’avvocato Francesco Romeo a fornire testimonianza in sede processuale delle conclamate violenze compiute dalle forze dell’ordine durante la giornata del 15 ottobre....
Il 15 ottobre buona parte dei dirigenti di organizzazzioni, partiti, associazioni e movimenti che presero parte
all'organizzazzione di quella giornata contribuirono attivamente alla repressione, fiancheggiarono la polizia  e lo stato contro chi quel giorno si ribellava 

il 15 ottobre siamo tutti testimoni non solo della repressione poliziesca ma anche della vergognosa collaborazione con la polizia di una parte del movimento che organizzava quella manifestazione
 I carc-nPCI nel loro spudorato opportunismo chiariscono di chi si parla e ci mette anche alcune  delle facce di merda che quel giorno sono stati attivamente contro i ribelli e li hanno consegnati alla polizia inche al processo del 27 giugno vanno denunciate....primo fra tutti Bernocchi e la confederazione cobas

al comunicato dei carc...Chiamiamo anche Pierpaolo Leonardi, Emidia Papi, Giorgio Cremaschi, Sergio Bellavita, Piero Bernocchi, Walter Montagnoli, Fabio Frati, Mauro Casadio, Sergio Cararo, Giulietto Chiesa, Marco Ferrando, Paolo Ferrero, Oliviero Diliberto, Franco Russo, Carlo Guglielmi, Giuseppe De Marzo, Marco Bersani e tutti gli altri esponenti delle organizzazioni del coordinamento 15 ottobre
l'altro comunicato 
15 ottobre: siamo tutti testimoni!
Il 27 giugno si apre il processo per gli scontri di piazza del 15 ottobre 2011, che vede 18 compagni rinviati a giudizio, poiché accusati di aver preso parte a quella grande giornata di lotta e alla difesa di Piazza San Giovanni, luogo in cui la manifestazione ebbe il suo momento culmine di resistenza di fronte alla vile aggressione operata delle forze dell'ordine che in quel giorno hanno più volte tentato di ricreare una nuova piazza Alimonda.
Lo Stato italiano che lascia impuniti e consente a criminali come i  dirigenti Thyssen Krupp responsabili della strage dello stabilimento di Torino di poter camminare a piede libero, perseguita, richiude nelle carceri e al confino degli arresti domiciliari chi si fa promotore della mobilitazione delle masse popolari per porre fine al marasma generato dai poteri forti e della ribellione alle loro ricette “lacrime e sangue” per far fronte alla crisi del capitalismo.
Dopo le condanne a centinaia di anni di carcere contro i militanti e gli attivisti inquisiti per il G8 di Genova 2001 e la parallela assoluzione di fatto per gli alti funzionari delle forze delle ordine e per i vari “servitori dello Stato” responsabili della repressione di quei giorni si tenta di ripetere lo stesso copione con la montatura giudiziaria relativa alla giornata di lotta del 15 ottobre.
Possiamo e dobbiamo impedire l’esecuzione di questo copione!
Possiamo e dobbiamo farlo riprendendo il filo della grande manifestazione di Teramo del 9 febbraio scorso in cui decine di migliaia di persone gridarono forte la loro solidarietà verso i compagni inquisiti e ruppero l’isolamento in cui lo Stato cercava di confinarli!
Possiamo e dobbiamo farlo costruendo un ampio fronte di solidarietà che arrivi fin dentro le aule del Tribunale di Roma in cui si orchestra questa montatura giudiziaria. Possiamo e dobbiamo passare da accusati ad accusatori!
Siamo tutti testimoni dei brutali pestaggi avvenuti sui manifestanti che venivano fermati, su quanti defluivano dopo che la piazza era stata riaperta; siamo tutti testimoni delle camionette della celere lanciate a folle velocità in mezzo ai manifestanti e dei ferimenti da queste provocate, dello spropositato uso dei lacrimogeni CS classificati come armi chimiche e illegali; siamo tutti testimoni della violazione dei diritti costituzionali che ha avuto corso in quella giornata!
Siamo tutti testimoni di quanto accaduto in Piazza San Giovanni, abbiamo tutti partecipato alla difesa della piazza, della nostra persona e dei diritti conquistati in anni di lotte.
Siamo tutti testimoni di quanto sta accadendo nelle aule di Tribunale in cui il 27 giugno la magistratura tornerà a portare in scena una moderna inquisizione contro alcuni militanti e attivisti ritenuti colpevoli di devastazione e saccheggio e addirittura tentato omicidio, per aver preso parte alla giornata di lotta del 15 ottobre 2011 quando centinaia di migliaia di persone riempirono le strade di Roma per gridare la propria collera e indignazione contro la crisi, l’attacco alle conquiste e i suoi responsabili!
Tutte le organizzazioni, i partiti, le associazioni, i movimenti e gli organismi che presero parte all’organizzazione della giornata di lotta del 15 ottobre 2011 devono far valere la propria forza e autorevolezza contribuendo qui ed ora a costruire il fronte di solidarietà che ponga fine a questa montatura repressiva, partecipando al presidio del 27 giugno e rispondendo all’appello dell’avvocato Francesco Romeo a fornire testimonianza in sede processuale delle conclamate violenze compiute dalle forze dell’ordine durante la giornata del 15 ottobre.
Questo è un compito che tutti i dirigenti e i portavoce del movimento politico, sindacale e della società civile del nostro paese devono assumersi anzitutto di fronte ai lavoratori e alle masse popolari che a centinaia di migliaia scesero in piazza il 15 ottobre. La solidarietà verso la sollevazione delle masse popolari turche e prima verso quelle greche e le “primavere” arabe e gli incitamenti a “promuovere il conflitto” devono tradursi in solidarietà attiva verso tutti quegli studenti, disoccupati, lavoratori che nel nostro paese vengono colpiti dalla repressione perché, come nel caso degli inquisiti per il 15 ottobre, si difendono dagli attacchi delle forze dell’ordine e si mobilitano contro i mandanti della macelleria sociale in corso.
Pertanto le differenti valutazioni sull’esito di quella giornata di lotta non possono esimere nessuno tra quanti promossero e parteciparono a quella manifestazione dal fare la propria parte per rispedire al mittente questa sporca montatura repressiva.
Per fornire le proprie testimonianze in sede processuale scrivere al seguente indirizzo mail fornendo le proprie generalità: avvocatoromeo@gmail.com.
Libertà per tutte/i le/i compagne/i inquisite/i per i fatti del 15 ottobre!
La solidarietà è un’arma, usiamola!
- Mauro Gentile, prigioniero politico agli arresti domiciliare per i fatti del 15 ottobre
- Comitato Familiari e Amici di Davide Rosci
- Jessica Ippoliti (compagna di Davide Rosci, prigioniero politico detenuto nel carcere di Viterbo per la manifestazione del 15 ottobre 2011)

pc 18 ottobre 2011- Roma 15 ottobre - è giusto ribellarsi ! serve la rivolta proletaria e popolare ! unica soluzione la rivoluzione !

1° comunicato

Il 15 ottobre oltre 200.000 persone sono confluite a Roma per una grande manifestazione,provenienti da posti di lavoro,scuole,quartieri di tutta Italia
organizzati da tutte le forze che si oppongono al governo -non nel parlamento dove non c'è una reale opposizione - e allo scaricamento della crisi sulla pelle delle masse popolari del nostro paese; tanti sono venuti non organizzati.
La grande parte di essi è venuta a Roma per sviluppare il conflitto, per non fare una altra sia pur partecipata e colorata, tradizionale e innocua passeggiata romana, ma con la volontà, la voglia e la speranza di assediare i palazzi del potere, le banche, per colpire politicamente e socialmente i respondabili della crisi, con la volontà, la voglia e la speranza di incidere realmente nella situazione politica sociale.
Contro questa volontà, voglia e esigenza una minoranza di 'indignati', pacifisti istituzionali, e organizzazioni e dirigenti disobbedienti uniti per l'alternativa,cobas confederazione ecc hanno preteso il monopolio, imposto, agito perchè invece la manifestazione fosse tranquilla e ordinata per ascoltare i loro comizi finali e i tradizionali concerti, in sintonia con ciò che voleva l'opposizione parlamentare- che pure essi dicono di combattere - in sintonia con iquella parte del capitale finanziario e industriale che voleva utilizzare anche questa manifestazione di 'indignazione' per favorire il ricambio di governo da Berlusconi puttaniere e sputtanato a livello nazionale e internazionale a un più serio governo dei padroni; una manifestazione in accordo con il Ministero degli interni- con cui lavorando insieme i signori del comitato 15 ottobre, bernocchi, casarini- che consentiva a un percorso, volto a depotenziare la manifestazione, questaera e stata una vera strumentalizzazione delle masse affluite a Roma, un cavalcare la tigre della grande partecipazione; da politicanti esperti volevano e hanno usato i livelli attuali di coscienza di una parte rilevante del corteo ai propri fini coscienti di riformisti, politicanti, venditori di fumo e carriere personali ecc.
Era assolutamente necessario far saltare questo disegno, era necessario ribellarsi in tutte le forme possibili al fallimento vero della manifestazione, che era la sua
innocuità, il suo riflesso nel vuoto balbettio televisivo e mediatico, cosi unanimamente accolto dalla borghesia e dai suoi mass media.
La ribellione organizzata e spontanea avvenuta sin dall'inizio, prima da diverse centinaia di giovani studenti, proletari,precari, disoccupati, poi di diverse migliaia, ha visto l'immediata e pianificata reazione della polizia in assetto di guerra e con l'uso di sempre - da genova ai no tav - di mezzi militari illegali per reprimere con blindati e caroselli che mettono a rischio l'incolumità e la vita di tanti manifestanti. E allora battaglia è stata, una grande battaglia, che ha messo in varie occasioni in fuga le forze dell'ordine.
Il blindato abbandonato dalla polizia, dato alle fiamme, con la scritta 'Carlo Giuliani vive' è stata la straordinaria immagine e sostanza di questa giornata.
Ha unito questa ribellione alle ribellioni che hanno attraversato e attraversano
l'Europa, hanno indicato netto e chiaro che ciò che serve è la rivolta sociale; hanno animato lo spettro, temuto da tutti borghesi,riformisti, vendipopoli e arruffapopoli alla casarini bernocchi, lo spettro della rivoluzione necessaria e possibile, unica soluzione se si vuole uscire dalla crisi del capitale e dell'imperialismo.
Per questo non si può che essere parte dei ribelli, dalla parte dei ribelli !
Certo tutti noi avremmo voluto e noi con le attuali poche forze disponibili per questo siamo andati a roma, che effettivamente centomila persone marciassero su Palazzo Chigi e il Parlamento,- è questo voleva la maggioranza dei proletari e masse popolari italiane, sfidiamo tutti a dire il contrario - per dare un senso politico e un obiettivo di fase a questa battaglia; ma se questo non è avvenuto, non è certo colpa, di chi questa Battaglia ha sostenuto, pagando anche un prezzo di feriti, arresti, odiosa e vile campagna fascista di criminalizzazzione mediatica a cui si aggiungono in qualità di servi i pacifinti e i casarini-bernocchi; servi dei servi perchè naturalmente non ci sono dubbi sul ruolo di servizio svolto da dirigenti sindacali e dei partiti della sinistra ufficiale che sono da sempre e quotidianamente dall'altra parte rispetto alle lotte vere, ai movimenti veri, alla ribellione giovanile, proletaria e popolare quando si esprime.
Certo avremmo preferito uno sviluppo della battaglia come quella condotta prima durante e dopo il 3 luglio, il movimento No tav; ma sono altri che non hanno svolto o non sono riusciti a svolgere la propria parte a Roma non certo i ribelli.
Certo noi non siamo 'black block', noi siamo casomai 'red block' ma innanzitutto proletari comunisti impegnati quotidianamente nella lotta di classe che lavoriamo per costruire un partito rivoluzionario, un fronte unito rivoluzionario, un esercizio della forza della classe operaia, dei proletari e delle masse perchè pensiamo in tutta sincerità che solo così gli obiettivi della ribellione si possono raggiungere, ma la ribellione non contraddice, ma alimenta questa necessità urgente di marciare su questa strada.
Ora la borghesia scatena la repressione,vuole approvare leggi speciali, vuole approfittare per vietare i cortei a partire da quello previsto degli operai della fiat e della fincantieri del 21 ottobre, deviare l'attenzione delle masse dalla crisi e concentrarlo su 'macchine bruciate, impalcature bruciate di cittadini comuni'.
Il governo Berlusconi,Bossi, Romano, Scilipoti, spalleggiato dal questurino fascista Di Pietro - che torna alle origini- e dall'opposizione parlamentare balbettante e al servizio del nuovo governo dei padroni in incubazione, vuole salvarsi dal discredito e crisi di legittimità, buttandola sullo stato di polizia.
Bisogna con forza contrastare questa strada intrapresa e questo dovrebbe essere chiaro a tutti i tipi di opposizione a questo governo.
Nel farlo bisogna far leva sui proletari in lotta, il movimento degli studenti, le masse precarie e disoccupate. Difendersi dalla repressione, significa unire alla denuncia e alle buone ragioni dei ribelli,di cui siamo e ci sentiamo parte, alla lotta democratica e antifascista contro le leggi speciali, l'offensiva delle lotte sociali.
La forza di argomenti di sempre sempre dei comunisti e dei rivoluzionari:
cos'è una vetrina delle banche rotta rispetto alla rapina permanente che il sistema bancario e finanziario rappresenta sino alla crisi devastante di questi mesi come espressione naturale del sistema del capitale ?
Chi dovrebbe andare in galera in questo paese banchieri e politicanti corrotti o i
giovani che si ribellano ?
Come si può uscire da tutto questo senza una rivolta proletaria e sociale che rovesci questa classe dominante e apra la strada a una rivoluzione che ponga il potere nelle mani dei proletari e delle masse popolari ?
Serve a noi come a tutti lotta d'avanguardia e di massa, serve unità dei comunisti per il partito rivoluzionario autentico, serve un fronte rivoluzionario, serve un fronte proletario,
ma questi strumenti servono per sostenere ed essere ribelli coscienti, organizzati, non per riproporre le strade vecchie che hanno portato ai miserabili di Roma, bernocchi, casarini
ecc.

libertà con i compagni arrestati
fronte unito contro la repressione e lo stato di polizia
la repressione non spegne ma alimenta la ribellione
la rivoluzione non è un pranzo di gala..


proletari comunisti - PCm Italia
18 ottobre 2011

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