Contributo sul Forum Antimperialista Irlandesi
Belfast, Irlanda
Il Fronte Nazionale Democratico delle Filippine desidera ringraziare il Republican Sinn Fein per l'invito a partecipare al Forum Antimperialista irlandese del 2013, e di unirsi alle iniziative contro il Summit G-8 in corso a Fermanagh, nell'Irlanda occupata dai Britannici. Siamo grati per questa opportunità di condividere con voi la situazione nelle Filippine, specificamente la distruzione sociale e ambientale operata dall'imperialismo, e la lotta rivoluzionaria del popolo filippino per una vera indipendenza nazionale e la democrazia.
Vorremmo anche cogliere l'occasione per esprimere le nostre condoglianze alla la famiglia, ai compagni e agli amici di Ruair? ? Br? Daigh, ex capo di stato maggiore dell'Esercito repubblicano irlandese e presidente del Republican Sinn Fein, scomparso il 5 giugno. Ha dedicato la sua vita al Movimento repubblicano irlandese, sia come soldato che come leader politico, con il più alto livello di impegno, dovere, onore e fedeltà alla causa della libertà irlandese. I rivoluzionari Filippini salutano l'eredità che egli ha trasmesso alle prossime generazioni di repubblicani che continuano la lotta per l'indipendenza nazionale irlandese e la vera democrazia.
L'imperialismo degli Stati Uniti nelle Filippine
È molto opportuno tenere attività pubbliche simultanee contro il Summit G-8 qui in Irlanda. Ciò dà ai popoli di tutto il mondo una eccellente opportunità per concentrare la nostra indignazione collettiva alla distruzione e miseria causata dai più potenti stati imperialisti del mondo.
I Paesi membri del G-8 comprendono circa il 14% della popolazione mondiale, ma rappresentano fino al 60% del prodotto interno lordo mondiale. Le multinazionali monopolistiche con sede in questi paesi operano in tutto il mondo, saccheggiando l'ambiente naturale, sfruttando il lavoro salariato per i loro super profitti e mettendo in atto la repressione armata contro la protesta dei popoli. I governi del G-8 sono tra coloro che impiegano di più in spese militari, e controllano quasi tutte le armi nucleari del mondo. Questi governi non esitano a usare la loro potenza militare contro altri paesi che lottano per l'indipendenza nazionale, né nel sostenere regimi fantoccio repressivi in Asia, Medio Oriente, Africa e America Latina.
Le Filippine sono colpite dalla dominazione imperialista degli Stati Uniti dalla fine del 20° secolo. Prendendo il posto del colonialismo spagnolo, gli Stati Uniti hanno lanciato una guerra interventista nel 1899 contro il popolo sovrano filippino. La brutalità degli aggressori stranieri ha provocato la morte di 20.000 combattenti filippini e un ulteriore 1,5 milioni di civili.
Gli Stati Uniti fin da allora hanno mantenuto la presa sulle Filippine, prima governando come
padrone coloniale fino al 1946, e, successivamente, attraverso una serie di governi locali fantoccio. Il paese è stato mantenuto come una economia arretrata agricola e non industriale - come fonte di risorse minerali e naturali, prodotti delle piantagioni, semilavorati e forza lavoro a basso costo.
Le Filippine servono anche, allora come oggi, come trampolino di lancio per le aggressioni militari nella zona Asia-Pacifico, Oceano Indiano e il Medio Oriente.
Le Filippine sono un arcipelago nel sud-est asiatico composto da più di 7.000 isole. Ha una superficie di 300.000 chilometri quadrati, circa la stessa dimensione dell'Italia e della Nuova Zelanda, e attualmente ha una popolazione di circa 100 milioni di persone. Il paese è ricco di risorse minerarie, foreste, agricoltura, acqua e marine. Nonostante queste abbondanti ricchezze naturali la stragrande maggioranza della popolazione vive in povertà.
L'imperialismo degli Stati Uniti e le classi dirigenti locali dei proprietari fondiari e la grande borghesia compra dora hanno tenuto il paese in uno stato prevalentemente feudale. La maggioranza
della popolazione è formata da contadini, e oltre il 70% di loro sono mezzadri senza terra. Pagano un affitto di tipo feudale ai proprietari terrieri, a volte per un importo fino al 70% del raccolto. Non c'è praticamente nessuna meccanizzazione in agricoltura, la maggior parte dei contadini usa ancora bufali d'acqua e utensili manuali per la coltivazione e la raccolta dei loro raccolti. Contadini e
lavoratori agricoli soffrono anche di schiavitù feudale, usura, bassi salari agricoli, e prezzi bassi per i loro prodotti agricoli.
Meno del 15% della popolazione lavora nel settore dell'industria come operaio salariato. Come altri, sono impegnati nella estrazione di risorse naturali, agricoltura, assemblaggio e semi-lavorati di elettronica, abbigliamento, mezzi di trasporto, e prodotti alimentari. Negli ultimi dieci anni, nel paese si sono ampliate società estere di call center, che come riportano le statistiche impiegano 700.000 lavoratori, pari a circa il 2% della forza lavoro attuale del paese.
Gli operai salariati nelle Filippine guadagnano una media di 1 dollaro e 70 centesimi all'ora
o circa 13 dollari e 60 (€ 10,50) al giorno. La famiglia media ha bisogno di 23 dollari e 60 (€ 18,20) al giorno per sopravvivere. Ciò significa che, in media, un salariato guadagna solo la metà di quello di cui la sua famiglia ha bisogno per sopravvivere! Infatti, oltre il 60% della popolazione vive in povertà, non guadagnando abbastanza per le necessità di base.
Le multinazionali monopolistiche straniere continuamente saccheggiano le risorse naturali del paese. Mietono super profitti da queste operazioni estrattive, mentre pagano praticamente nulla al governo. D'altro lato, questo sfocia nella distruzione irreparabile dell'ambiente e nell'esaurimento delle risorse per le esigenze industriali interne del paese.
Le classi dirigenti locali dei proprietari terrieri e della grande borghesia compradora sono estremamente rapaci e repressive. Monopolizzano le risorse economiche del paese, sfruttano il popolo lavoratore, estraggono potere politico ed economico dalle risorse statali, e utilizzano tutta la forza dello Stato reazionario contro le masse che chiedono il cambiamento sociale. Sono anche estremamente asserviti alle multinazionali monopolistiche straniere e l'imperialismo degli Stati Uniti. Consegnano il patrimonio e la sovranità del paese al profitto straniero, e legittimano il dominio imperialista degli Stati Uniti.
Rivoluzione contro l'imperialismo, il feudalesimo e il capitalismo burocratico
La stragrande maggioranza del popolo filippino soffre per i cronici problemi dell'imperialismo, del feudalesimo e del capitalismo burocratico. In queste condizioni, il popolo non ha altra scelta che impegnarsi in una lotta rivoluzionaria per l'indipendenza nazionale e la vera democrazia. Questo
comprende il rovesciamento violento dello stato reazionario controllato dagli USA, libera distribuzione delle terre agricole per i contadini e i braccianti poveri, sviluppo socialista dell'agricoltura, industrializzazione nazionale, e instaurazione della Repubblica democratica popolare guidata dalla classe operaia.
La rivoluzione democratica nazionale è attualmente guidata dal Partito Comunista delle Filippine. Fin dalla sua rifondazione nel 1968, il partito ha formato e dirige il Nuovo Esercito Popolare come la sua principale arma per lo smantellamento della forza armata dello stato reazionario. Utilizzando la strategia della guerra popolare di lunga durata, le forze rivoluzionarie costruiscono la forza nelle vaste campagne, sconfiggono le forze armate reazionarie pezzo per pezzo, e mirano a conquistare il potere politico nazionale.
Il NEP è anche la principale macchina del partito per sollevare, organizzare e mobilitare la popolazione rurale per la rivoluzione. Vengono create anche organizzazioni settoriali di contadini, donne, giovani, bambini e della piccola borghesia rurale. Vengono lanciati programmi e campagne per la rivoluzione agraria, compresi quelli per abbassare la rendita fondiaria, eliminare l'usura, migliorare la produzione agricola, aumentare i salari agricoli, aumentare i prezzi per i prodotti agricoli e migliorare le attività di cooperazione.
Organi locali del potere politico vengono istituiti a partire dal livello di villaggio e poi fino a livello comunale e provinciale. Questi attuano programmi per la riforma agraria, la produzione economica, la salute, l'istruzione, l'auto-difesa, l'arbitrato locale e le attività culturali.
Le lotte rivoluzionarie nelle piccole e grandi città sono anch'esse importanti.
Vengono formate organizzazioni di lavoratori industriali, poveri delle città, donne, giovani e studenti e professionisti. Lanciano azioni di massa legali e senza armi per propagandare le esigenze delle masse per la liberazione nazionale e sociale. Ma diffondono anche notizie sulla lotta armata scatenata soprattutto nelle campagne, ispirando la popolazione urbana nel sostegno e
partecipazione attiva.
Al momento, le forze rivoluzionarie guidate dal PCF sono attive in 70 delle 81 province delle Filippine. Il NEP sta operando in oltre 110 fronti di guerriglia, e ciascuno va dal plotone fino a una compagnia di Combattenti rossi. Il numero dei Combattenti rossi a tempo pieno con fucili ad alta potenza si sta muovendo verso i 10.000. Questo numero aumenta grazie anche a decine di migliaia di volontari della milizia popolare e delle centinaia di migliaia di unità di autodifesa delle organizzazioni di massa nelle campagne.
La base di massa della rivoluzione è composta di milioni di persone. Tutto ciò è il risultato della costruzione di organizzazioni di massa con base nei villaggi, organi di potere politico, le sezioni di partito locali. Le adesioni al PCF raggiungono ora oltre 100.000 e si sta espandendo verso l'obiettivo di 250.000 sia nelle zone rurali che in quelle urbane. Il NEP mira ad aumentare i suoi combattenti rossi a 25.000 e i suoi fronti di guerriglia a 180. Gli organi del potere politico e le organizzazioni di massa si stanno rafforzando e cercano di raggiungere milioni di persone attraverso l'organizzazione diretta e con il lavoro di fronte unito.
Sotto la guida del PCF, il NEP e le altre organizzazioni alleate al NDFP sono determinate e preparate per far avanzare la lotta rivoluzionaria verso la vittoria totale contro l'imperialismo degli Stati Uniti e i suoi alleati reazionari locale. La vittoria del popolo filippino contribuisce a indebolire la dominazione imperialista e aumentare la contraddizione tra gli stati imperialisti.
Estendiamo la nostra solidarietà rivoluzionaria con il popolo dell'Irlanda nella loro continua lotta contro l'imperialismo britannico e per la rivoluzione socialista. Noi guardiamo ad una maggiore unità tra i nostri popoli e al sostegno reciproco nella nostra comune lotta per la liberazione nazionale, la giustizia sociale, la vera democrazia e lo sviluppo socialista.
Vittoria per la rivoluzione democratica nazionale nelle Filippine!
Vittoria per il Movimento Repubblicano Irlandese!
Viva il Republican Sinn Fein!
Viva la solidarietà internazionale antimperialista!
Belfast, Irlanda
Il Fronte Nazionale Democratico delle Filippine desidera ringraziare il Republican Sinn Fein per l'invito a partecipare al Forum Antimperialista irlandese del 2013, e di unirsi alle iniziative contro il Summit G-8 in corso a Fermanagh, nell'Irlanda occupata dai Britannici. Siamo grati per questa opportunità di condividere con voi la situazione nelle Filippine, specificamente la distruzione sociale e ambientale operata dall'imperialismo, e la lotta rivoluzionaria del popolo filippino per una vera indipendenza nazionale e la democrazia.
Vorremmo anche cogliere l'occasione per esprimere le nostre condoglianze alla la famiglia, ai compagni e agli amici di Ruair? ? Br? Daigh, ex capo di stato maggiore dell'Esercito repubblicano irlandese e presidente del Republican Sinn Fein, scomparso il 5 giugno. Ha dedicato la sua vita al Movimento repubblicano irlandese, sia come soldato che come leader politico, con il più alto livello di impegno, dovere, onore e fedeltà alla causa della libertà irlandese. I rivoluzionari Filippini salutano l'eredità che egli ha trasmesso alle prossime generazioni di repubblicani che continuano la lotta per l'indipendenza nazionale irlandese e la vera democrazia.
L'imperialismo degli Stati Uniti nelle Filippine
È molto opportuno tenere attività pubbliche simultanee contro il Summit G-8 qui in Irlanda. Ciò dà ai popoli di tutto il mondo una eccellente opportunità per concentrare la nostra indignazione collettiva alla distruzione e miseria causata dai più potenti stati imperialisti del mondo.
I Paesi membri del G-8 comprendono circa il 14% della popolazione mondiale, ma rappresentano fino al 60% del prodotto interno lordo mondiale. Le multinazionali monopolistiche con sede in questi paesi operano in tutto il mondo, saccheggiando l'ambiente naturale, sfruttando il lavoro salariato per i loro super profitti e mettendo in atto la repressione armata contro la protesta dei popoli. I governi del G-8 sono tra coloro che impiegano di più in spese militari, e controllano quasi tutte le armi nucleari del mondo. Questi governi non esitano a usare la loro potenza militare contro altri paesi che lottano per l'indipendenza nazionale, né nel sostenere regimi fantoccio repressivi in Asia, Medio Oriente, Africa e America Latina.
Le Filippine sono colpite dalla dominazione imperialista degli Stati Uniti dalla fine del 20° secolo. Prendendo il posto del colonialismo spagnolo, gli Stati Uniti hanno lanciato una guerra interventista nel 1899 contro il popolo sovrano filippino. La brutalità degli aggressori stranieri ha provocato la morte di 20.000 combattenti filippini e un ulteriore 1,5 milioni di civili.
Gli Stati Uniti fin da allora hanno mantenuto la presa sulle Filippine, prima governando come
padrone coloniale fino al 1946, e, successivamente, attraverso una serie di governi locali fantoccio. Il paese è stato mantenuto come una economia arretrata agricola e non industriale - come fonte di risorse minerali e naturali, prodotti delle piantagioni, semilavorati e forza lavoro a basso costo.
Le Filippine servono anche, allora come oggi, come trampolino di lancio per le aggressioni militari nella zona Asia-Pacifico, Oceano Indiano e il Medio Oriente.
Le Filippine sono un arcipelago nel sud-est asiatico composto da più di 7.000 isole. Ha una superficie di 300.000 chilometri quadrati, circa la stessa dimensione dell'Italia e della Nuova Zelanda, e attualmente ha una popolazione di circa 100 milioni di persone. Il paese è ricco di risorse minerarie, foreste, agricoltura, acqua e marine. Nonostante queste abbondanti ricchezze naturali la stragrande maggioranza della popolazione vive in povertà.
L'imperialismo degli Stati Uniti e le classi dirigenti locali dei proprietari fondiari e la grande borghesia compra dora hanno tenuto il paese in uno stato prevalentemente feudale. La maggioranza
della popolazione è formata da contadini, e oltre il 70% di loro sono mezzadri senza terra. Pagano un affitto di tipo feudale ai proprietari terrieri, a volte per un importo fino al 70% del raccolto. Non c'è praticamente nessuna meccanizzazione in agricoltura, la maggior parte dei contadini usa ancora bufali d'acqua e utensili manuali per la coltivazione e la raccolta dei loro raccolti. Contadini e
lavoratori agricoli soffrono anche di schiavitù feudale, usura, bassi salari agricoli, e prezzi bassi per i loro prodotti agricoli.
Meno del 15% della popolazione lavora nel settore dell'industria come operaio salariato. Come altri, sono impegnati nella estrazione di risorse naturali, agricoltura, assemblaggio e semi-lavorati di elettronica, abbigliamento, mezzi di trasporto, e prodotti alimentari. Negli ultimi dieci anni, nel paese si sono ampliate società estere di call center, che come riportano le statistiche impiegano 700.000 lavoratori, pari a circa il 2% della forza lavoro attuale del paese.
Gli operai salariati nelle Filippine guadagnano una media di 1 dollaro e 70 centesimi all'ora
o circa 13 dollari e 60 (€ 10,50) al giorno. La famiglia media ha bisogno di 23 dollari e 60 (€ 18,20) al giorno per sopravvivere. Ciò significa che, in media, un salariato guadagna solo la metà di quello di cui la sua famiglia ha bisogno per sopravvivere! Infatti, oltre il 60% della popolazione vive in povertà, non guadagnando abbastanza per le necessità di base.
Le multinazionali monopolistiche straniere continuamente saccheggiano le risorse naturali del paese. Mietono super profitti da queste operazioni estrattive, mentre pagano praticamente nulla al governo. D'altro lato, questo sfocia nella distruzione irreparabile dell'ambiente e nell'esaurimento delle risorse per le esigenze industriali interne del paese.
Le classi dirigenti locali dei proprietari terrieri e della grande borghesia compradora sono estremamente rapaci e repressive. Monopolizzano le risorse economiche del paese, sfruttano il popolo lavoratore, estraggono potere politico ed economico dalle risorse statali, e utilizzano tutta la forza dello Stato reazionario contro le masse che chiedono il cambiamento sociale. Sono anche estremamente asserviti alle multinazionali monopolistiche straniere e l'imperialismo degli Stati Uniti. Consegnano il patrimonio e la sovranità del paese al profitto straniero, e legittimano il dominio imperialista degli Stati Uniti.
Rivoluzione contro l'imperialismo, il feudalesimo e il capitalismo burocratico
La stragrande maggioranza del popolo filippino soffre per i cronici problemi dell'imperialismo, del feudalesimo e del capitalismo burocratico. In queste condizioni, il popolo non ha altra scelta che impegnarsi in una lotta rivoluzionaria per l'indipendenza nazionale e la vera democrazia. Questo
comprende il rovesciamento violento dello stato reazionario controllato dagli USA, libera distribuzione delle terre agricole per i contadini e i braccianti poveri, sviluppo socialista dell'agricoltura, industrializzazione nazionale, e instaurazione della Repubblica democratica popolare guidata dalla classe operaia.
La rivoluzione democratica nazionale è attualmente guidata dal Partito Comunista delle Filippine. Fin dalla sua rifondazione nel 1968, il partito ha formato e dirige il Nuovo Esercito Popolare come la sua principale arma per lo smantellamento della forza armata dello stato reazionario. Utilizzando la strategia della guerra popolare di lunga durata, le forze rivoluzionarie costruiscono la forza nelle vaste campagne, sconfiggono le forze armate reazionarie pezzo per pezzo, e mirano a conquistare il potere politico nazionale.
Il NEP è anche la principale macchina del partito per sollevare, organizzare e mobilitare la popolazione rurale per la rivoluzione. Vengono create anche organizzazioni settoriali di contadini, donne, giovani, bambini e della piccola borghesia rurale. Vengono lanciati programmi e campagne per la rivoluzione agraria, compresi quelli per abbassare la rendita fondiaria, eliminare l'usura, migliorare la produzione agricola, aumentare i salari agricoli, aumentare i prezzi per i prodotti agricoli e migliorare le attività di cooperazione.
Organi locali del potere politico vengono istituiti a partire dal livello di villaggio e poi fino a livello comunale e provinciale. Questi attuano programmi per la riforma agraria, la produzione economica, la salute, l'istruzione, l'auto-difesa, l'arbitrato locale e le attività culturali.
Le lotte rivoluzionarie nelle piccole e grandi città sono anch'esse importanti.
Vengono formate organizzazioni di lavoratori industriali, poveri delle città, donne, giovani e studenti e professionisti. Lanciano azioni di massa legali e senza armi per propagandare le esigenze delle masse per la liberazione nazionale e sociale. Ma diffondono anche notizie sulla lotta armata scatenata soprattutto nelle campagne, ispirando la popolazione urbana nel sostegno e
partecipazione attiva.
Al momento, le forze rivoluzionarie guidate dal PCF sono attive in 70 delle 81 province delle Filippine. Il NEP sta operando in oltre 110 fronti di guerriglia, e ciascuno va dal plotone fino a una compagnia di Combattenti rossi. Il numero dei Combattenti rossi a tempo pieno con fucili ad alta potenza si sta muovendo verso i 10.000. Questo numero aumenta grazie anche a decine di migliaia di volontari della milizia popolare e delle centinaia di migliaia di unità di autodifesa delle organizzazioni di massa nelle campagne.
La base di massa della rivoluzione è composta di milioni di persone. Tutto ciò è il risultato della costruzione di organizzazioni di massa con base nei villaggi, organi di potere politico, le sezioni di partito locali. Le adesioni al PCF raggiungono ora oltre 100.000 e si sta espandendo verso l'obiettivo di 250.000 sia nelle zone rurali che in quelle urbane. Il NEP mira ad aumentare i suoi combattenti rossi a 25.000 e i suoi fronti di guerriglia a 180. Gli organi del potere politico e le organizzazioni di massa si stanno rafforzando e cercano di raggiungere milioni di persone attraverso l'organizzazione diretta e con il lavoro di fronte unito.
Sotto la guida del PCF, il NEP e le altre organizzazioni alleate al NDFP sono determinate e preparate per far avanzare la lotta rivoluzionaria verso la vittoria totale contro l'imperialismo degli Stati Uniti e i suoi alleati reazionari locale. La vittoria del popolo filippino contribuisce a indebolire la dominazione imperialista e aumentare la contraddizione tra gli stati imperialisti.
Estendiamo la nostra solidarietà rivoluzionaria con il popolo dell'Irlanda nella loro continua lotta contro l'imperialismo britannico e per la rivoluzione socialista. Noi guardiamo ad una maggiore unità tra i nostri popoli e al sostegno reciproco nella nostra comune lotta per la liberazione nazionale, la giustizia sociale, la vera democrazia e lo sviluppo socialista.
Vittoria per la rivoluzione democratica nazionale nelle Filippine!
Vittoria per il Movimento Repubblicano Irlandese!
Viva il Republican Sinn Fein!
Viva la solidarietà internazionale antimperialista!
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