Eravamo un buon numero a protestare ieri 19 giugno, giornata internazionale contro la repressione e a sostegno dei prigionieri politici e chiaramente oltre a tutta la denuncia che i tanti passanti hanno potuto ascoltare prendendo i volantini, le foto parlano chiaro. Il potere borghese è sempre più "sordo" alle esigenze reali delle masse popolari e l'onnipotenza della quale si sente rivestito, ricorrendo a sempre più repressione per soffocare ogni moto di ribellione delle masse, lavoratori, giovani, donne, migranti... sembra non avere limiti.
Anche durante il sit-in sotto la questura di Palermo non è mancato da parte delle forze "dell'ordine" il tentativo di intimidirci, ma invano, il questore ci ha mandato la Digos a riprenderci con telecamere e a farci foto di ogni tipo ma la determinazione e forte protesta dei presenti li ha fatti desistere.
Andrea T.
Basta multe, denunce, repressione dello Stato contro i lavoratori e le masse popolari
Basta con le cariche e le manganellate! Cambiano governi e governanti ma la risposta non cambia mai: repressione! La repressione delle lotte degli operai e dei più diversi settori sociali che non ne possono più di subire politiche che portano a licenziamenti, peggioramento della vita quotidiana e sul lavoro, peggioramento delle condizioni dell'istruzione e delle scuole, degli ospedali e della sanità, dei rapporti umani così deteriorati che portano perfino ai suicidi. Una repressione scatenata indistintamente su uomini, donne, ragazzi, lavoratori, immigrati, studenti, insomma su chiunque provi a ribellarsi.
Ma che paese civile!
Chi governa, con una arroganza senza fine, per proteggere i profitti dei padroni e le poltrone milionarie dei dirigenti dello Stato a tutti i livelli, usa gli apparati repressivi dello Stato, polizia, carabinieri, guardia di finanza, tra i quali in generale vige un clima fascista, sessista e machista, e fa arrivare a chi protesta e alle avanguardie politiche e sociali che difendono i diritti negati multe, denunce pecuniarie e penali, fermi, arresti, avvisi orali, processi e prescrizioni.
Ma quale ordine pubblico!
E' la difesa di questi privilegi e di una casta senza cuore e senza anima che mette in pericolo il cosiddetto ordine pubblico, sono i massimi dirigenti di questo Stato il vero pericolo che portano le masse popolari a ribellarsi giustamente contro una repressione che viene esercitata in mille modi: in maniera aperta con cariche e lacrimogeni e come si vede dai vari processi da Napoli e Genova in poi anche con la tortura nelle caserme, con i tentativi di intimidazione fatte con le riprese filmate o le foto, o più subdola come con l'uso di Equitalia/Serit e una burocrazia disumana che porta alla disperazione.
A Palermo e in Sicilia - centinaia di denunciati e multati: lavoratori, precari, disoccupati, ex Pip, Gesip, Amia (circa 700 operai denunciati tutti in una volta per interruzione di pubblico servizio!), rottamai, centinaia di studenti come quelli davanti l'Umberto, di decine e decine di occupanti di case! Come i No Muos di Niscemi...
In tutto il Paese - dagli ultimi operai manganellati della Thyssen di Terni, a quelli della Fiat di Pomigliano a quelli della Sata di Melfi, ai minatori, agli immigrati della logistica, alla guerra vera e propria contro i No Tav...
A livello internazionale - le masse che si ribellano in Turchia, India, Brasile... giovani delle periferie di Francia, Inghilterra, Spagna, Grecia Norvegia... attaccati come in una guerra...
I lavoratori, le lavoratrici, le masse popolari, chiunque abbia a cuore la dignità umana non può accettare uno Stato che permette ogni tipo di discriminazione, di sesso, di genere, di nazionalità, anche contro ogni dettato della Costituzione; che non difende bambini e anziani e malati, i settori più deboli della società! non può accettare uno Stato che è costretto a processare se stesso per quella che chiamano “trattativa Stato-mafia”; non si può accettare uno stato che difende i padroni assassini come i Riva, quelli della Thyssen e tutti quelli responsabili dei morti sul lavoro e per le malattie causate dall'amianto e altre sostanze nocive; non si può assolutamente accettare uno Stato che difende i fascisti in qualunque modo siano travestiti! che permette le violenze sessuali contro le donne nei Cie e nelle caserme e che pone la questione tragica dei femminicidi solo come una questione di aumento di misure repressive che per le donne diventano misure di più controllo e soffocamento della propria libertà e vita in generale; E cosa devono pensare le masse popolari di chi si fa strumento della difesa di queste politiche?
Ma davvero il questore e il prefetto pensano che in una città come Palermo il problema della “criminalità” siano i lavavetri, i posteggiatori abusivi o i venditori ambulanti? E dove li mettiamo i dirigenti di uno Stato che di volta in volta ha la faccia di Cuffaro, di Lombardo, di Formigoni, di Del Turco o dei grandi banchieri … che vengono inquisiti o arrestati per mafia e altri mille scandali! È mai possibile che non si chiedano da dove proviene tutto questo “disagio” sociale? Il problema è il vecchietto che ruba al supermercato per mangiare o il ricco e il politico che fanno reati veri, di miliardi, con le truffe e l'evasione? O i responsabili della Regione che davanti a tutta questa povertà non “riescono” a spendere nemmeno i fondi europei ? E dovrebbero sapere, loro, i dirigenti di questo Stato, che con la crisi che si aggrava e i “nuovi poveri” in arrivo non basta certo la “social card” del Comune di Palermo che al massimo può servire a ripulire la coscienza del “nuovo” sindaco Orlando e dei suoi assessori.
Non si può accettare uno Stato che per bocca di Napolitano e Alfano alimenta le paure sull'ordine pubblico e prepara decreti per restringere ancora di più i diritti e le libertà democratiche. Questo Stato non può che aspettarsi che una lotta aperta e fino in fondo.
UNIAMOCI E LOTTIAMO TUTTI INSIEME DI FRONTE ALLA REPRESSIONE! in ogni sua forma! COSTRUIAMO SOLIDARIETA' ATTIVA !
LA REPRESSIONE dei GOVERNI, dei PADRONI e dello STATO NON FERMA MA ALIMENTA LA LOTTA E LA RIBELLIONE!
volantino diffuso dello Slai Cobas per il s.c. Palermo
Nessun commento:
Posta un commento