Partito Comunista d’INDIA (Maoista)
Comitato Centrale
Comunicato stampa
11 giugno 2013
Unirsi, combattere e sconfiggere la “guerra al popolo”
La banda criminale che ha fatto del Parlamento indiano la sua tana è nel panico. Sono terrorizzati, tremanti, febbrili, furiosi, armati. Reclamano sangue, scoprono le zanne, sputano veleno. Dopo tutto, è comprensibile. l’attacco del 25 maggio a Jeeramghati ha colpito uno dei loro più fidati luogotenenti.
In termini concreti, questa manica di criminali, non si cura troppo della morte di Mahendra Karma, cosa che si aspettavano potesse accadere dopo aver scatenato il caos e i massacri del Salwa Judum (SJ), che tutti hanno contribuito a creare e lasciato imperversare, come i senatori romani che stavano a guardare i giochi dei gladiatori nel Colosseo: Karma era come il volto pubblico del SJ, le forze armate fasciste mercenarie dello stato centrale e locale davano il loro sostegno. Piuttosto, sono spaventati perché in questo paese, dove ogni forma di sfruttamento, oppressione, repressione, corruzione e truffa domina quasi incontrastata, come prassi quotidiana, spudoratamente sotto gli occhi di tutti, il fatto che qualcuno “là fuori” riesca far pagare il conto a questi criminali fascisti e a fare giustizia non è casa tanto facile da digerire. È come trovarsi completamente nudi e vulnerabili, con tutte protezioni Z-plus e gli apparati di sicurezza improvvisamente svanite nel nulla, col fiato sul collo della furia delle masse represse. È più che comprensibile. Un valido motivo per essere sconvolti.
Chissà chi sarà il prossimo? E, ancora più agghiacciante, che ne sarebbe di loro se il popolo, definitivamente disgustato dalle sempre più insopportabili imprese di questi politici cani da compagnia, truffaldini, antidemocratici, servili, crudeli e antipopolari, decidesse di considerare questa opzione per sfogare la propria ira e porre fine alle loro consuete prestazioni al servizio dei compradori? Peggio ancora, che ne sarebbe se il popolo decidesse di liberarsene in blocco, rovesciando il sistema parlamentare, come i maoisti dicono e invitano il popolo a fare ? Davvero molto preoccupante.
Per una volta, è bene che siano preoccupati. Capiscono meglio che nessun politico può farla franca per quel genere di repressione neofascista contro i più poveri tra i poveri di questo paese che è stata perpetrata coi nomi di Salwa Judum, Sendra, Shanti Yatra, Shanti Sena, Harmad Bahini, Bhairav Bahini, TPC, Operazione Green Hunt, non può farla franca per la svendita delle ricchezze del nostro paese, una dopo l’altra, come routine quotidiana, a colazione, pranzo e cena per riempire il buco nero delle insaziabili visceri della bestia imperialista, non può farla franca per aver reso frasi senza senso ogni parola che dà senso alla nostra esistenza di esseri umani, quali libertà, indipendenza, sovranità, autodeterminazione e democrazia. Capiscono meglio per l'ennesima volta (a partire dai tempi della rivolta di Spartaco) che un popolo schiacciato in modo così crudele non potrà mai accettare tutto restando passivo per sempre. Per una volta, è meglio che siano allarmati.
Karma, un latifondista di tipo medievale, artefice del SJ, avido, sadico, stupratore e nemico della sua stessa tribù, la maggior parte degli uomini della sua sicurezza, non era che carne da macello, ma senza dubbio hanno cooperato nelle sue scorribande e massacri; alcuni dirigenti SJ; e alcuni alti dirigento del Partito del Congresso; questi elementi sono stati eliminati nell'attacco del 25 maggio. Purtroppo sono morti anche pochi altri, coinvolti nella sparatoria iniziale, nonostante tutti i sforzi per ridurre al minimo le perdite una volta che gli obiettivi principali erano stati colpiti e il compagno Gudsa Usendi, portavoce dell'unità del nostro partito in DK ha già presentato le nostre scuse per questo. L'elenco delle brutalità perpetrate da Karma e dai suoi potrebbe riempire molti volumi. Molti di questi, non tutti, sono stati documentati in dettaglio dal PCI (Maoista), da organizzazioni di massa rivoluzionarie e democratiche, da organizzazioni per i diritti umani e civili, da democratici, giornalisti e cittadini preoccupati per tutti coloro che vogliono vederli. Tutte le speculazioni complottarde che cricolano sui media circa le ragioni di questo attacco non hanno altro scopo se non distogliere l'attenzione della gente dalla verità. Una spudorata manovra dei mass media per nascondere la verità sulla brutalità del SJ e il ruolo dell'esercito indiano, delle grandi aziende, dello Stato centrale e governi locali, dei partiti del Congresso e BJP e dei macellai come Karma, nella formazione e sviluppo in un mostro assetato di sangue. Tanta è la loro ansia di liquidare i maoisti che non prendono neppure in considerazione che il SJ è stato definito illegale dalla loro stessa più alta istituzione, Corte Suprema. E tutti, compreso Jairam Ramesh, ripetono ancora una volta l'argomento più assurda e logoro, la "teoria del sandwich", per cui gli Adivasi sarebbero schiacciati da le forze armate da un lato e i maoisti dall'altro. Se ne sono convinti davvero, perché allora non esigono che per prime le forze armate, dispiegate in centinaia di migliaia dai governi centrali e locali, siano immediatamente ritirate, se loro stessi ammettono che opprimono gli Adivasi? Le loro bugie sorvolano sul fatto che nelle aree di forza del movimento la stragrande maggioranza dei maoisti sono Adivasi . Il nostro partito ribadisce che non abbiamo mai lavorato contro gli interessi del popolo. Sono le classi dominanti e le loro forze che sopprimono il popolo e il nostro partito le combatte.
Che tutti i nemici del popolo affrontino la verità - la pura e semplice nuda verità. Il nostro Partito e il PLGA difendono il diritto del popolo a difendersi da oppressori e saccheggiatori e il 25 maggio i nostri coraggiosi PLGA guerriglieri hanno guidato sul campo il popolo per eliminare alcuni dei peggiori nemici del popolo rivoluzionario dell'India, in particolare del popolo di Dandakaranya e più in particolare del popolo Bastar e i nemici di alcune altri popoli, come parte della più generale resistenza contro i grandi latifondisti e lo sfruttamento e razzia delle grandi aziende. Cogliamo l'occasione per ribadire a con forza ancora una volta che il nostro PLGA continuerà a difendere il popolo e il suo diritto di difendersi e a condurlo sul campo di battaglia fino a quando le forze governative, bande di mercenari pagate dagli stati e i nemici di classe continueranno la loro “guerra al popolo”. Perché senza l’Esercito Popolare gli oppressi non hanno nulla.
Questo per quanto riguarda l’attacco del 25 maggio. Ma ciò che vogliamo porre all'attenzione del popolo è il modo sconcertante in cui si discute di democrazia solo di fronte a questi attacchi. Non è più che strano che essa sia diventa la più rara delle merci disponibili su piazza nel mercato del Parlamento e sia invece in svendita solo quando le masse lavoratrici realizzano un Bhagat Singh in qualche angolo remoto del paese? In realtà, siamo stufi del modo in cui anche noi maoisti facciamo notizia solo dopo questi attacchi. Quindi, per cambiare, perché non guardiamo a quanto accaduto come una parte della nostra vita quotidiana per fare della democrazia o maoismo un argomento importante tutti i giorni?
Coerentemente alla sua natura social-fascista l’ufficio politico del PCI(Marxista) ha chiesto “un'azione decisa” per porre fine a “queste incursioni maoiste” e ha fatto appello a “tutte le forze democratiche a combattere la politica della violenza da parte dei maoisti” e tutti i principali partiti politici, dal Congresso al BJP, dal SP al JD (U) sono andati anche oltre nella condanna di questo attacco senza dire una sola parola circa i motivi reali dietro di esso. I grandi media hanno prodotto il meglio delle loro menzogne e reclamato il sangue dei maoisti più di ogni altra cosiddetta istituzione democratica, dai farabutti leccapiedi che sono . La riunione sulla sicurezza interna dei primi ministri e la successiva riunione di tutti i partiti tenutesi all’indomani dell'attacco del 25 maggio, lo hanno descritto come un "attacco diretto alla democrazia e alla libertà". I primi ministri hanno dichiarato all'unanimità “Rigettiamo con forza l'ideologia dei maoisti. Vogliono rovesciare la democrazia parlamentare e la Costituzione indiana con mezzi violenti ... dobbiamo resistere con tutte le nostre forze”. Hanno deciso di “usare tutti i mezzi legittimi a loro disposizione” per contrastare le attività del PCI (Maoista) e strillato che non ci sarà nessuna tolleranza o compromesso con esso.
"Facciamo appello ai giovani degli Stati interessati a rinunciare alla violenza e a perseguire i loro obiettivi con mezzi legittimi e democratici. Assicuriamo loro che siamo sensibili alle loro istanze e che faremo ogni sforzo per portarli nel consesso della vita sociale e politica " si aggiunge nella risoluzione. La stessa posizione è stata espressa nel corso della riunione di tutti i partiti.
Democrazia? Libertà? Di chi, e per che cosa? Meglio chiederlo alle donne che sono state violentate, stuprate in grippo e/o uccise, ai bambini che ne sono stati testimoni e a loro volta vittime di atrocità/massacri commessi da bande di paramilitari come SJ e forze armate contro le loro famiglie e villaggi che cosa significano queste parole vuote. L'unica democrazia che vediamo è la democrazia per i saccheggiatori che consegnano per quattro soldi agli imperialisti le ricchezze del nostro paese e reclamano la loro parte tra le briciole. L'unica libertà che vediamo è quella delle forze armate di saccheggiare, distruggere, stuprare, massacrare e deportare le masse oppresse per gli interessi degli imperialisti, della borghesia burocratica compradora (BBC) e dei grandi latifondisti. Il Parlamento indiano è una delle istituzioni più corrotte del mondo che permette e agevola tutto questo in nome della 'democrazia e libertà'. Allora, che cosa c'è di sbagliato nel voler e chiamare a rovesciare un’istituzione che da 60 anni porta il popolo del nostro paese in un tunnel buio, senza altra via di se non la loro distruzione? Non si insegna nelle scuole che la democrazia è con popolo, per il popolo e del popolo? E allora il popolo non ha il diritto di rifiutarla o anche abbatterla quando questa esiste e agisce proprio per danneggiare i suoi interessi? Lasciamo da parte gli attacchi come a Tadimetla o Jeeramghati. Questo sono tattici, parte inevitabile della resistenza di un popolo quando, come detto prima, centinaia di migliaia di truppe vengono dispiegate per reprimerli con enorme impiego di armi moderne. Non riducete la nostra linea politica e prassi a questo tipo di attacchi. Il PCI (Maoista) è un partito politico con un’ ideologia dal chiaro taglio scientifico - il marxismo-leninismo-maoismo - una linea politica e un programma politico che porterà alla creazione di una vera democrazia per il popolo del nostro paese. Chiunque voglia parlare o scrivere qualcosa sui maoisti farebbe meglio a studiarseli prima di etichettarci come terroristi, estremisti di sinistra ecc.
In breve, il PCI(Maoista) afferma che l'India è un paese semi-feudale e semi-coloniale, i bersagli della nostra rivoluzione sono l'imperialismo, il capitalismo burocratico compradore e il feudalesimo che sfruttano e opprimono il popolo del nostro paese e devono essere rovesciati attraverso la Rivoluzione di Nuova Democrazia (RND) per stabilire una Repubblica Federale Democratica dei Popolare. La contraddizione tra feudalesimo e grandi masse è al momento la contraddizione principale. Nel processo di risoluzione di questa contraddizione attraverso la rivoluzione agraria armata, che è l'asse della RND, cioè la guerra popolare di lunga durata, si apre la strada alla risoluzione delle altre contraddizioni. Il carattere semi-feudale semi-coloniale della società indiana fa sì che la rivoluzione indiana debba passare attraverso due fasi. Il compito della prima fase è trasformare la società semifeudale semi-coloniale, in una nuova società democratica indipendente, attraverso la risoluzione delle due contraddizioni fondamentali della società indiana attuale, e cioè la contraddizione tra popolo indiano e l'imperialismo e la contraddizione tra grandi masse e feudalesimo. A sua volta, in continuità, il compito della seconda fase è quello di stabilire il sistema socialista e continuare la rivoluzione avanzando verso il comunismo su scala mondiale. Questo stato di nuova democrazia sarà una dittatura democratica del popolo esercitata dal fronte unito che comprende proletariato, contadini, piccola borghesia e la borghesia nazionale sotto la direzione del proletariato e basato sull'alleanza tra operai-contadini. Questo Stato garantirà una vera democrazia per la stragrande maggioranza del popolo, mentre eserciterà la dittatura sulla piccola minoranza di sfruttatori. Questa rivoluzione di nuova democrazia porterà l'indipendenza nazionale è sradicherà la schiavitù, lo sfruttamento e il dominio imperialista e stabilirà la democrazia del popolo sradicando l'autocrazia feudale.
Operai, contadini e poveri delle città, che costituiscono la stragrande maggioranza della popolazione del nostro paese vivono in povertà assoluta, sono oggi vittime di fame, malattie, disumano sfruttamento e oppressione feudal-imperialista e si liberano da tutto ciò attraverso la RND. Essa sovverte l’inumana gerarchia del sistema feudale Brahminico delle caste, che da secoli opprime centinaia di migliaia di dalit e altre caste oppresse e il sistema sociale patriarcale feudale e imperialista che sfrutta e opprime la metà della popolazione, le donne. Essa distrugge il dominio sciovinista indù che opprime le minoranze religiose nel nostro paese, in particolare musulmani e cristiani. La grande maggioranza degli Adivasi da lungo tempo sono stati privati della loro terra e dei mezzi di sussistenza tradizionali, senza ricevere alcuna alternativa e sono state le principali vittime di 'sviluppo' e 'migrazione'. In una società di nuova democrazia vivrebbero una vita di dignità, libertà e autonomia. L'India è oggi una prigione di nazionalità. Lo stato di nuova democrazia riconoscerebbe inequivocabilmente il diritto all'autodeterminazione delle nazionalità, compreso il diritto alla secessione, e l’India di nuova democrazia sarebbe formata solo da quegli stati che rimanessero volontariamente all'interno di essa. Il marcio, decadente, antidemocratico, anti-popolare, odioso cultura semi-coloniale e semi-feudale domina in tutti gli ambiti della nostra vita sarebbe distrutta. Avrebbero fine l'odio per chi lavora, patriarcato, superstizione, autocrazia, schiavitù imperialista, sciovinismo nazionale, comunitarismo, sistema di caste, cieca avidità, egoismo, cultura consumista, e la perversa ideologia e cultura sessista. Si estinguerebbe la cultura feudale, che è in primo luogo quella della superiorità innata, cha ha base nella casta Brahminica.
Questo stato farà del suo meglio per risolvere pacificamente ed equamente dispute di confine, per l'acqua e altre controversie con i paesi vicini e svilupperà con essi relazioni amichevoli. Questo stato non potrà mai esercitare alcun comportamento espansionista con i paesi vicini. Questo Stato democratico popolare stabilirà l'unità con il proletariato internazionale e le nazioni oppresse del mondo, si opporrà alla guerra imperialista e ad aggressione, sopraffazione, sovversione e interferenza, ecc Sosterrà e aiuterà con tutti i mezzi le lotte rivoluzionaria e la guerra rivoluzionaria, in particolare le lotte condotte sotto la guida delle forze rivoluzionarie maoiste contro il capitalismo, l'imperialismo e la reazione in tutto il mondo.
Per chi voglia approfondirlo, il programma sintetico in 25 punti della Repubblica Federale Democratica Popolare o stato di nuova democrazia è chiaramente delineato nel programma del Partito del PCI (Maoista). Centrate su questo le discussioni sui maoisti centro.
Le classi dominanti fanno appello ai giovani a rinunciare alla violenza e a perseguire i loro obiettivi con mezzi legittimi e democratici. È giusto? Non è senso comune che per usare mezzi "legittimi e democratici” occorrerebbe una almeno qualche parvenza di democrazia? Le organizzazioni sindacali dei lavoratori, le organizzazioni contadine e dei lavoratori agricolo, le organizzazioni femminili, le organizzazioni culturali, studentesche e giovanili e perfino quelle dei ragazzi sono bandite. Le voci di scrittori, artisti, democratici, intellettuali e le loro organizzazioni sono soffocate. I diritti fondamentali vengono giornalmente calpestati. Leggi reazione sono approvate e aggiornati con regolarità infallibile seguendo le orme dei colonialisti e di pari passo si intensificano le misure repressive. I tribunali sono dalla parte dei grandi criminali, politici corrotti, trafficanti e delinquenti, mentre attivisti politici e sociali e le gente comune innocente vengono gettati in prigione, torturati e uccisi. Questo è ciò che subiscono i giovani del nostro amato Paese, che hanno un potenziale enorme per sviluppare il nostro paese in un vero Stato sovrano, democratico, prospero e indipendente. Le centinaia di migliaia di giovani assassinati a sangue freddo dalle forze di sicurezza indiane nel Kashmir, nel Nord-Est e nelle vaste aree rurali di Andhra Pradesh, Dandakaranya, Bihar, Jharkhand, Odisha, West Bengal, Maharashtra, UP, Karnataka, Assam, MP e nelle altre aree del movimento rivoluzionario sono il meglio dell'India di oggi, col loro pensiero creativo indipendente e la loro pratica che si sta formando/unendosi in organizzazioni e partiti democratiche, di liberazione nazionale e rivoluzionarie per dare forma a un futuro migliore per il nostro amato paese. È un fatto evidente che i giovani hanno preso le armi per adempiere il compito storico delle masse oppresse di plasmare il proprio futuro con le proprie mani, contando sulle proprie forze e sul proprio popolo solo dopo decenni di fallimenti ripetuti e frustranti da parte dello Stato indiano di dare risposte al loro uso di “mezzi legittimi e democratici” per conquistare le loro richieste e diritti. Chiamarli a cedere le armi per i "mezzi legittimi e democratici" significa non solo rovesciare le cose, è uno trucco. I giovani non hanno preso le armi perché le amano o in un contesto in cui non c’era carenza di mezzi legittimi e democratici o perché disprezzano la democrazia. E tutto il contrario. Stanno prendendo le armi perché vogliono una vera democrazia. La nostro RND promette esattamente questo, l'esatto contrario dell’attuale pseudo-democrazia.
Il governo, che nelle riunioni dei primi ministri e dei partiti non ha nemmeno citato le rivendicazioni fondamentali del popolo, quali terra, educazione, salute ecc., annuncia ora programmi di formazione per addestrare migliaia di giovani, in particolare Adivasi e donne, e promette un lavoro ad almeno metà dei formati. Questo rientra nel pacchetto “sviluppo” (l'altro è il pacchetto “repressione”, quello che promette morte e miseria, con cui i giovani hanno in realtà più familiarità,). Gli si toglie la terra da sotto i piedi, li si deporta dalle loro terre secolari, separati dai loro tradizionali mezzi di sussistenza nelle foreste e nei campi per dare poche a migliaia di loro una formazione che in realtà non li rene autosufficienti, con false promesse di posti di lavoro per un numero ancora minore di persone. Che idea distorta di sviluppo! Posti lavoro a basso salario per una piccola parte, che anche se realizzati non sarebbero sufficiente a soddisfare le esigenze fondamentali minime di una famiglia. Con l’esclusione da tutti i tradizionali mezzi di sussistenza disponibili quando vivevano nelle foreste e la svalutazione della rupia, la situazione diventa ancora peggiore. La spudoratezza con cui le classi dominanti si dicono “sensibili alle preoccupazioni dei giovani” è sorprendente. A fronte di tutta questa falsa sensibilità la realtà è un tasso galoppante di disoccupazione e sottoccupazione. Se sono davvero sensibili allora perché non si realizzano il PESA, la 5° e 6° pianificazione e il FRA, che lo stesso Parlamento indiano ha approvato sono 'gravi preoccupazioni per i giovani'? Bisogna comprendere che tutto questo è parte della guerra psicologica contro il partito maoista per allontanare da esso i giovani.
Mentre il PM diceva che, nell’ambito della Costituzione, il governo era disposto a parlare con tutti i "gruppi estremisti", alla riunione dei primi ministri, il ministro dell’interno RK Singh ha detto che non c'è spazio per dialogo con i maoisti dopo l’attacco del 25 maggio! Tanto per capire chi decide su tali politiche. Comunque sia, il nostro partito ha già più volte in passato affermato categoricamente la nostra posizione sui colloqui con il governo. Vogliamo richiamare l'attenzione del popolo e dei democratici che sostengono colloqui con il governo e un cessate il fuoco come base per questa offerta e chiediamo che giudichino da sé la sincerità di tali offerte: non passa giorno senza qualche intervento da parte delle forze armate contro settori del movimento maoista per uccidere, distruggere, torturare e stuprare e molti dei nostri migliori dirigenti languono da molti anni nelle carceri in condizioni disumane privati dei diritti e servizi più fondamentali.
Venendo alla situazione attuale, le classi dominanti indiane stavano già facendo preparativi senza precedenti per una nuova grande offensiva per finire i maoisti, ma ora cercano di usare l’attacco del 25 maggio come pretesto. Le prossime elezioni sono una ragione in più per l’intensificazione ed estensione della Operazione Green Hunt. Ed è ormai un fatto ben noto e documentato che tutto questo è fatto per imporre con la forza l’applicazione dei vari protocolli di intesa per l'estrazione mineraria e di altri progetti di 'sviluppo' nelle aree adivasi. Facciamo appello a tutti e ad ognuno a riconoscere questa manovra e a non cadere nella trappola di pensare che attacchi come quello del 25 maggio sono la causa della repressione. Infatti, massacri come quelli del 17 maggio a Edesmeta, dove otto Adivasi, tra cui tre bambini, sono stati uccisi dalle forze armate, sono precedenti e sono già parte dell’intensificazione della “guerra al People”. Oltre a massacri, la nuova offensiva dovrebbe comprendere principalmente attacchi aerei, cioè il coinvolgimento diretto di più unità di elicotteri della Indian Air Force e anche di droni senza pilota. Il ministro della Difesa ha detto che esercito non sarà impiegato, ma di fatto l’azione coperta dell'Esercito si è già moltiplicata, prima e dopo l’attacco del 25 maggio. Sono preparativi di guerra, come se invadessero un altro paese. Il popolo di Edesmeta dopo il massacro del 17 maggio, lo hanno detto chiaramente: “vogliono farla finita con noi Adivasi”.
In questa occasione, abbiamo ancora una volta appello alle persone in fuga dai loro villaggi dopo le stragi fasciste, come a Sarkinguda, Edesmeta ecc. per paura di essere sterminati, a non farlo, a stare uniti sotto la guida di Krantikari Janatana Sarkars e a reagire all'offensiva dello stato indiano . Il Partito e il PLGA si impegnano a difendere voi e i vostri diritti con la nostra vita.
Facciamo appello agli operai, contadini, studenti, giovani, intellettuali, democratici, donne, dalit, Adivasi, nazionalità oppresse e minoranze religiose e a tutte le organizzazioni di queste classi, comunità e settori del popolo, vale a dire alle grandi masse del nostro paese a svelare i piani delle classi dominanti, asservite agli imperialisti, in particolare gli imperialisti americani che si stanno unendo ancora una volta per una nuova grande offensiva, parte della guerra più crudele, inumana, fascista guerra al popolo. Uniamoci insieme come una forza di lotta poderosa in forma senza precedenti e la più ampia possibile per lottare contro di loro e sconfiggere l’ingiusta guerra repressiva. Solo così possiamo avvicinarci alla fine del pericolo sempre minaccioso del terrorismo di stato e conquistare una vera democrazia e la vera libertà e anche salvare i nostri giovani - il tesoro più prezioso per il futuro del nostro paese.
(Abhay)
Spokesperson,
Central Committee, CPI (Maoist)
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