lunedì 17 giugno 2013

pc 17 giugno - Il governo fascista-islamista di erdogan minaccia la dittatura militare aperta - la reazionaria Bonino segue...

 il premier ha minacciato di mobilitare l'esercito per mettere fine alle proteste che da tre settimane riempiono le piazze delle principali città turche. Per oggi i sindacati hanno invitato i lavoratori a scendere in piazza in segno di protesta contro la dura repressione delle manifestazioni anti-governative. Il ministro dell'Interno turco, Muammer Guler, ha però avvertito gli organizzatori che si tratta di una forma di protesta illegale che non sarà tollerata: "C'è un tentativo di portare la gente in strada attraverso proteste illegali come uno sciopero", ha detto ai giornalisti ad Ankara, "questo non sarà permesso".
 I giornalisti sono nel mirino delle forze di polizia: diversi reporter sono stati picchiati o arrestati dalle forze antisommossa. Sul sito di Reporter senza frontiere Europa sono state diffuse fra l'altro le immagini dell'arresto del giornalista turco Gokhan Bicic, fermato e buttato a terra da quattro agenti. Dalle finestre delle case la gente ha urlato ai poliziotti di lasciarlo stare, poi ha iniziato a buttare oggetti di ogni tipo, anche una sedia in plastica, sugli agenti, che hanno comunque trascinato via il cronista. Sono almeno sette i giornalisti arrestati ieri a Istanbul, denuncia Reporter senza frontiere. A Istanbul, Ankara e in varie città del Paese i manifestanti si sono scontrati con le forze dell'ordine fino alle prime luci del giorno. Ma questa mattina la polizia ha levato il divieto di accedere a piazza Taksim, al centro delle proteste anti-governative, che era stata chiusa dopo lo sgombero forzato di sabato scorso: la polizia autorizza i pedoni a entrare nella piazza, ma la circolazione dei veicoli continua ad essere limitata; è stata riaperta anche anche la stazione metro nella piazza, mentre continua a essere isolato parco Gezi, dove non è permesso l'accesso.

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