L'ex prefetto Lombardi
all'Aler: "Inquilini morosi e abusivi il primo problema da
affrontare"
La nomina
nella bufera: "Sono super partes". L'obiettivo: "Garantire le
famiglie in lista d'attesa"
di
Rossella Minotti
Milano, 21
giugno 2013 - «Sono contento, mi sembra incarico molto interessante». L’ex
prefetto Gian Valerio Lombardi si è subito insediato, ieri mattina, negli
uffici della sede Aler come presidente del Collegio commissariale.
Ha visto il
presidente uscente Loris Zaffra?
«Certo, ci siamo salutati e scambiati delle impressioni. Lui ha segnalato la complessità dei problemi che ci sono nelle case Aler, dovuti anche al fatto che la crisi attuale fa sì che ci sia un certo numero di inquilini morosi». Il presidente della Regione Roberto Maroni che l’ha nominata ha infatti posto l’accento su un buco rilevante di 26 milioni.
«In effetti c’è il grosso problema di un’azienda che deve bilanciare costi e ricavi, ci sono quindi parecchi aspetti da approfondire, tenendo presente che se l’azienda dev’essere un gestore dovrebbe poter avere la possibilità di non avere a carico queste pendenze». Vuol dire che potrebbe riprendere la consuetudine di decidere gli sfratti degli abusivi come faceva a Palazzo Diotti? Magari gli stranieri?
«In effetti ho lavorato con l’Aler anche in passato, e ho sempre cercato di eliminare il problema delle occupazioni abusive, anche a garanzia di quelli che aspettano. Che poi sono tante famiglie. Comunque è prematuro parlarne. Posso dire che cercheremo di risolvere i problemi con equilibrio e gradualità, tenendo presente che l’Aler è un ente che fornisce servizi di grande rilevanza sociale, delicati. Bisogna agire con molta attenzione e prudenza e soprattutto in maniera condivisa anche con chi sul territorio si occupa di questi problemi, faremo tutto quello che possiamo. Quello degli stranieri non è un problema nuovo, ci sono sempre stati. Cercheremo di far rispettare le regole». Il suo incarico va fino a dicembre. Lei pensa di prolungare visto che sei mesi sono pochi per consentire un risanamento dell’Aler?
«Per ora bisogna gestire questo ente fino alla riforma che farà la Regione, dando indicazioni e suggerimenti. Per quel che riguarda i problemi strutturali e anche l’assetto finanziario sarà la riforma a dare indicazioni per poter far funzionare il tutto. Non dimentichiamo che parliamo di un ente molto grosso, una struttura che ha decine di migliaia di appartamenti, e tantissimi punti di riferimento».
«Certo, ci siamo salutati e scambiati delle impressioni. Lui ha segnalato la complessità dei problemi che ci sono nelle case Aler, dovuti anche al fatto che la crisi attuale fa sì che ci sia un certo numero di inquilini morosi». Il presidente della Regione Roberto Maroni che l’ha nominata ha infatti posto l’accento su un buco rilevante di 26 milioni.
«In effetti c’è il grosso problema di un’azienda che deve bilanciare costi e ricavi, ci sono quindi parecchi aspetti da approfondire, tenendo presente che se l’azienda dev’essere un gestore dovrebbe poter avere la possibilità di non avere a carico queste pendenze». Vuol dire che potrebbe riprendere la consuetudine di decidere gli sfratti degli abusivi come faceva a Palazzo Diotti? Magari gli stranieri?
«In effetti ho lavorato con l’Aler anche in passato, e ho sempre cercato di eliminare il problema delle occupazioni abusive, anche a garanzia di quelli che aspettano. Che poi sono tante famiglie. Comunque è prematuro parlarne. Posso dire che cercheremo di risolvere i problemi con equilibrio e gradualità, tenendo presente che l’Aler è un ente che fornisce servizi di grande rilevanza sociale, delicati. Bisogna agire con molta attenzione e prudenza e soprattutto in maniera condivisa anche con chi sul territorio si occupa di questi problemi, faremo tutto quello che possiamo. Quello degli stranieri non è un problema nuovo, ci sono sempre stati. Cercheremo di far rispettare le regole». Il suo incarico va fino a dicembre. Lei pensa di prolungare visto che sei mesi sono pochi per consentire un risanamento dell’Aler?
«Per ora bisogna gestire questo ente fino alla riforma che farà la Regione, dando indicazioni e suggerimenti. Per quel che riguarda i problemi strutturali e anche l’assetto finanziario sarà la riforma a dare indicazioni per poter far funzionare il tutto. Non dimentichiamo che parliamo di un ente molto grosso, una struttura che ha decine di migliaia di appartamenti, e tantissimi punti di riferimento».
Maroni
quando le ha chiesto se accettava questa nomina?
«Qualche giorno fa mi ha chiesto se ero disponibile. L’ho conosciuto quando era ministro dell’Interno, abbiamo già lavorato insieme».
«Qualche giorno fa mi ha chiesto se ero disponibile. L’ho conosciuto quando era ministro dell’Interno, abbiamo già lavorato insieme».
Ci sono
state molte polemiche sulla sua nomina. Lei si sente super partes?
«Certo, sono stato prefetto».
«Certo, sono stato prefetto».
La Rozza del
Pd ha detto di non essere stupita del suo incarico perché lei è leghista.
«Beh, leghista, insomma, io sono sempre stato alla ricerca dell’imparzialità. È chiaro che se uno rappresenta il governo in un certo momento politico, anche per offrire una leale collaborazione, offre una certa vicinanza, ma la mia storia è equidistante dai partiti».
«Beh, leghista, insomma, io sono sempre stato alla ricerca dell’imparzialità. È chiaro che se uno rappresenta il governo in un certo momento politico, anche per offrire una leale collaborazione, offre una certa vicinanza, ma la mia storia è equidistante dai partiti».
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