"...un sistema in cui le vergini venivano
date in pasto per la loro ambizione e i lori interessi".
Sette anni di reclusione. E' il pm Pietro Forno a formulare la richiesta
di pena per Emilio Fede, Nicole Minetti e Lele Mora, imputati a Milano
nel processo cosiddetto 'Ruby 2'. Quanto emerso nella lunga requisitoria
di sei ore di fronte ai giudici della quinta sezione penale, comprova,
per Forno e il suo collega Pietro Sangermano, i reati di prostituzione
minorile ("il delitto più grave") e di induzione e favoreggiamento della
prostituzione. Ed è l'ex premier Silvio Berlusconi "la persona in
favore della quale viene predisposto questo sistema complesso" che si
dispiega nell'ambiente delle serate ad Arcore di cui il 'bunga bunga' è
diretta espressione. Forno parla di "orge bacchiche" nella residenza di
Silvio Berlusconi ad Arcore e di "sesso a pagamento" fatto dalla
Minetti... che non
fu solo "intermediatrice", ma partecipò alle feste di Arcore "compiendo
anche atti sessuali retribuiti". L'ex consigliere regionale del Pdl
lombardo, secondo Sangermano, ebbe "un ruolo fondamentale nella
corresponsione di corrispettivi economici alle partecipanti alle
serate". E ancora: "E' falso che le cene fossero ordinari convivi
arricchiti al più da qualche goliardica scenetta di burlesque". Tesi che
il procuratore aggiunto Forno ha rafforzato definendo "orge bacchiche"
le serate ad Arcore.
...Mora e Fede avevano "la consapevolezza che chi
sarà disponibile a prostituirsi verrà retribuito" e questo ne dimostra
"l'intraneità al sistema prostitutivo". Parlando dell'ex guru dei vip,
il pm ha rimarcato che "a volte la disperazione rende gli uomini
pericolosi e capaci di tutto", riferendosi al fatto che Mora avesse
necessità di procurarsi denaro per fare fronte alle difficoltà
imprenditoriali in cui versava...
..."Violata la dignità di una minorenne".
Questa "notizia di reato" è per il pm quella relativa a "una ragazzina
che girava per la città con pacchi di denaro in tasca e viveva come una
prostituta soggiornando in alberghi di lusso e andava in giro a
raccontare che frequentava un uomo ricco e potente... "Nella vicenda Ruby - sono le sue parole - la legge è
stata violata e la dignità di una minorenne è stata violentata".
Il 'sistema Arcore'.
Sangermano ha ricostruito i ruoli che ciascuno degli imputati ha avuto
nel 'sistema Arcore'. Secondo il pm "è Fede che porta Ruby ad Arcore. Da
quel momento in poi Mora si prende cura della minore". Sangermano
definisce "un apparato militare quello che si scatena per salvare e
accudire il soldato Ryan che è Ruby". In questo contesto rimarca il
ruolo dell'avvocato Luca Giuliante, "tesoriere del Pdl che si scatena
per salvare la minore". "Non è credibile - è la tesi dell'accusa -
ritenere che la persona che presenta la minore al presidente del
consiglio e la mette nelle mani di Mora taccia la minore età". Spetta
poi a Mora, in questa ricostruzione, essere "come un segugio che segue e
protegge" la giovane marocchina.
"Fede e Mora assaggiavano le ragazze"... Si comportavano "come assaggiatori di vini
pregiati" che valutavano la gradevolezza estetica delle giovani, poi le
facevano "un minimo esamino di presentabilità socio-relazionale" e le
immettevano nel circuito. "Questi signori - afferma il pm - hanno
condiviso l'organizzazione del sistema che ha dato frutti e vantaggi a
tutti". Il ha spiegato ai giudici di aver depositato una memoria che in
55 capitoli ricostruisce il sistema delle cene. E quando Fede ha visto
Ruby nell'ormai famoso concorso di bellezza in Sicilia, nel 2009, "non
si è certo limitato alla solidarietà morale per la sua storia di
disagio, ma ha rilevato la sua gradevolezza estetica e l'ha ritenuta
idonea e perfetta per le serate di Arcore".
Bunga bunga e prostituzione. "Gli eventi organizzati avevano certamente natura prostitutiva", ha
detto ancora Sangermano. Gli eventi di cui parla il pm sono le cene a
villa San Martino ad Arcore, residenza di Berlusconi. Secondo il pm,
inoltre, il "bunga bunga non è un parto della torbida mente dei
magistrati, ma è il contesto della attività prostitutiva" di cui "le
cene sono l'apice". Nella requisitoria il pm ha aggiunto che "il sistema
prostitutivo" era "organizzato per il padrone di casa"...
Le vergini e il drago.
Il procuratore Forno nella sua requisitoria ha citato Veronica Lario,
la ex moglie di Silvio Berlusconi. Il pm ha ricordato quando nel 2009,
prima di chiedere la separazione dall'ex premier, dichiarò che "per la
sua dignità non poteva tollerare un sistema in cui le vergini venivano
date in pasto per la loro ambizione e i lori interessi".
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