La giornata odierna comincia alle ore 8:45: chi scrive entra in aula e trova, piegato ed abbandonato su un banco, un foglio con una copia di una lettera mail dell'avvocato Santa Maria alla testimone odierna, la dottoressa Cataruzza.
Visto che in quel momento in aula, oltre allo scrivente, c'è solo l'avvocato Panari delle difese, gliela consegno chiedendogli di farla avere al suo collega; a giudicare da quanto rispostomi dal Santa Maria a udienza conclusa, nessuno degli innumerevoli legali delle aziende del polo chimico si è peritato di farlo: pazienza, almeno spero fosse un documento fondamentale per lui!
Pochi minuti dopo, in un'aula semideserta, trilla la campanella che annuncia l'entrata in aula della Corte; si tratta di un falso allarme, purtroppo, visto che la seduta comincerà soltanto alle ore 10:10: questo perché il pm è contemporaneamente impegnato in un altro dibattimento, e ovviamente non si può sdoppiare.
Dopo l'abituale appello delle parti, la prima parte dell'interrogatorio della geologa è incentrata sulla specificazione dei ruoli che la teste ha ricoperto, dal 2000 al 2008, all'interno dell'azienda di cui faceva parte - la Erns, successivamente Hbc - fino al 2010, ed i soggetti delle aziende del polo chimico con i quali lei ha intrattenuto relazioni lavorative.
Si scopre così che la Cataruzza - che nel tempo è passata, in relazione alle vicende processuali, dall'essere tecnico di campo, a diventare direttore tecnico, e successivamente responsabile del progetto - era agli ordini dei coordinatori di progetto, Alemanni e Susanni, mentre intratteneva rapporti con la Ausimont e la Solvay tramite gli imputati: Cogliati, Canti, Lagomarsino, e Carimati.
Le sue mansioni, dal 2000 al 2006, erano quelle di raccogliere i campioni di terreno e gestire i dati risultanti dai sondaggi: tutto questo senza assumere alcuna iniziativa, ma seguendo scrupolosamente le indicazioni dei suoi diretti superiori; successivamente, poi, si confrontava con i committenti per dare luogo a relazioni (false) su quanto rilevato.
Dopo alcuni minuti di confronto tra il pm e la teste, interviene l'avvocato Bolognesi (difesa Carimati) che interrompe la deposizione asserendo che i verbali di sommarie informazioni testimoniali (s.i.t.), in base ai quali il Procuratore sta muovendo le contestazioni alla testimone, non possono essere utilizzati per questo scopo in quanto la Cataruzza avrebbe sin da subito dovuto essere ascoltata come potenziale indagata, per il suo ruolo di correità nella vicenda delle falsificazioni dei verbali; per parte sua, il dottor Riccardo Ghio chiede alla Corte di respingere la richiesta in quanto ritiene che la posizione della teste sia diventata chiara soltanto dopo la redazione - avvenuta il 9 giugno 2008 - del verbale di s.i.t.
La Casacci sospende, sono le ore 11:00, la seduta e si ritira in Camera di Consiglio, da dove esce dopo tre quarti d'ora per leggere l'ordinanza in base alla quale accoglie le istanze rappresentate dal Bolognesi.
A seguire riprende l'audizione in un clima abbastanza surreale, nel quale fanno la loro comparsa continui "non so, non ricordo, mi pare, forse" che sono la diretta conseguenza di quanto appena stabilito dalla Corte; esso rappresenta - nonostante le poche risposte chiare rappresentino un chiaro consolidamento dell'impianto accusatorio - un poderoso depotenziamento della forza di una deposizione che avrebbe inchiodato alle proprie responsabilità i dirigenti assassini dell'Ausimont e della Solvay.
In sostanza, come riconosce anche l'avvocato ferrarese, si tratta di porre la Corte nelle condizioni di dover vagliare a fondo le dichiarazioni della Cataruzza, prima di considerarle realmente attendibili.
Come si sa, infatti, le risposte di un testimone 'puro' si ritengono veritiere fino a prova contraria, e quindi potenzialmente passibili di influenzare pesantemente l'esito del processo; quelle di una possibile indagata possono essere effettuate anche senza i crismi della verità: il raccontare fandonie sarebbe utile per meglio difendersi ed alleggerire la propria posizione.
Alle ore 12:45, concluso l'esame della Cataruzza, la Corte sospende la seduta e la rinvia a lunedì tre giugno; in quell'occasione verranno ascoltati: Alemanni, Susanni, e Colombo.
Visto che in quel momento in aula, oltre allo scrivente, c'è solo l'avvocato Panari delle difese, gliela consegno chiedendogli di farla avere al suo collega; a giudicare da quanto rispostomi dal Santa Maria a udienza conclusa, nessuno degli innumerevoli legali delle aziende del polo chimico si è peritato di farlo: pazienza, almeno spero fosse un documento fondamentale per lui!
Pochi minuti dopo, in un'aula semideserta, trilla la campanella che annuncia l'entrata in aula della Corte; si tratta di un falso allarme, purtroppo, visto che la seduta comincerà soltanto alle ore 10:10: questo perché il pm è contemporaneamente impegnato in un altro dibattimento, e ovviamente non si può sdoppiare.
Dopo l'abituale appello delle parti, la prima parte dell'interrogatorio della geologa è incentrata sulla specificazione dei ruoli che la teste ha ricoperto, dal 2000 al 2008, all'interno dell'azienda di cui faceva parte - la Erns, successivamente Hbc - fino al 2010, ed i soggetti delle aziende del polo chimico con i quali lei ha intrattenuto relazioni lavorative.
Si scopre così che la Cataruzza - che nel tempo è passata, in relazione alle vicende processuali, dall'essere tecnico di campo, a diventare direttore tecnico, e successivamente responsabile del progetto - era agli ordini dei coordinatori di progetto, Alemanni e Susanni, mentre intratteneva rapporti con la Ausimont e la Solvay tramite gli imputati: Cogliati, Canti, Lagomarsino, e Carimati.
Le sue mansioni, dal 2000 al 2006, erano quelle di raccogliere i campioni di terreno e gestire i dati risultanti dai sondaggi: tutto questo senza assumere alcuna iniziativa, ma seguendo scrupolosamente le indicazioni dei suoi diretti superiori; successivamente, poi, si confrontava con i committenti per dare luogo a relazioni (false) su quanto rilevato.
Dopo alcuni minuti di confronto tra il pm e la teste, interviene l'avvocato Bolognesi (difesa Carimati) che interrompe la deposizione asserendo che i verbali di sommarie informazioni testimoniali (s.i.t.), in base ai quali il Procuratore sta muovendo le contestazioni alla testimone, non possono essere utilizzati per questo scopo in quanto la Cataruzza avrebbe sin da subito dovuto essere ascoltata come potenziale indagata, per il suo ruolo di correità nella vicenda delle falsificazioni dei verbali; per parte sua, il dottor Riccardo Ghio chiede alla Corte di respingere la richiesta in quanto ritiene che la posizione della teste sia diventata chiara soltanto dopo la redazione - avvenuta il 9 giugno 2008 - del verbale di s.i.t.
La Casacci sospende, sono le ore 11:00, la seduta e si ritira in Camera di Consiglio, da dove esce dopo tre quarti d'ora per leggere l'ordinanza in base alla quale accoglie le istanze rappresentate dal Bolognesi.
A seguire riprende l'audizione in un clima abbastanza surreale, nel quale fanno la loro comparsa continui "non so, non ricordo, mi pare, forse" che sono la diretta conseguenza di quanto appena stabilito dalla Corte; esso rappresenta - nonostante le poche risposte chiare rappresentino un chiaro consolidamento dell'impianto accusatorio - un poderoso depotenziamento della forza di una deposizione che avrebbe inchiodato alle proprie responsabilità i dirigenti assassini dell'Ausimont e della Solvay.
In sostanza, come riconosce anche l'avvocato ferrarese, si tratta di porre la Corte nelle condizioni di dover vagliare a fondo le dichiarazioni della Cataruzza, prima di considerarle realmente attendibili.
Come si sa, infatti, le risposte di un testimone 'puro' si ritengono veritiere fino a prova contraria, e quindi potenzialmente passibili di influenzare pesantemente l'esito del processo; quelle di una possibile indagata possono essere effettuate anche senza i crismi della verità: il raccontare fandonie sarebbe utile per meglio difendersi ed alleggerire la propria posizione.
Alle ore 12:45, concluso l'esame della Cataruzza, la Corte sospende la seduta e la rinvia a lunedì tre giugno; in quell'occasione verranno ascoltati: Alemanni, Susanni, e Colombo.
Alessandria, 27 maggio 2013
Stefano Ghio - Rete sicurezza Al/Ge
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