Comitato di Zona Speciale Dandakaranya
26 maggio, 2013
L’eliminazione di Mahendra Karma capo fascista del Salwa Judum: Legittima risposta alle atrocità inumane, i brutali assassinii e al terrore senza fine perpetrato contro gli Adivasi del Bastar!
L’attacco ai leader del Partito del Congresso:
Inevitabile rappresaglia per la fascista Operation Green
Hunt condotta per mano del governo dell’UPA nei guanti dei diversi governi l!
Il 25 maggio 2013, un distaccamento dell’Esercito Popolare
Guerrigliero di Liberazione (EPGL) ha condotto un massiccio attacco contro un
convoglio di più di 20 veicoli del Partito del Congresso, che ha portato
all’eliminazione di almeno 27 leader del Congresso, attivisti e poliziotti tra
cui Mahendra Karma, l'acerrimo nemico del popolo oppresso del Bastar e di Nand
Kumar Patel, presidente dell'unità statale del Congresso. L’attacco avuto luogo
mentre i leader del Partito del Congresso giravano per regione del Bastar per
la loro “Parivartan Yatra” (Marcia per il Cambiamento) in vista della prossime
elezioni. Almeno altri 30 sono rimasti feriti nell’attacco, anche il
l’ex-ministro e leader anziano del Congresso, Vidya Charan Shukla. La morte da
cane in questo attacco storico di Mahendra Karma, famigerato oppressore,
assassino, stupratore, ladro e notoriamente corrotto, ha prodotto reazioni
festose in tutta la regione del Bastar. Anche l'ex ministro degli interni del
governo centrale Nand Kumar Patel, in passato si era distinto nella repressione
del popolo. Sotto il suo mandato, per la prima volta nella regione di Bastar
sono state impiegate le forze paramilitari (CRPF). Non è un segreto per
nessuno, inoltre, che anche l'ex ministro centrale VC Shukla, già titolare di
diversi dicasteri tra cui il ministero degli interni, è stato un nemico del
popolo, attivo e fedele servo di imperialisti, borghesia compradora burocratica
e latifondisti e che ha svolto un ruolo chiave nella formulazione e attuazione
delle politiche sfruttatrici del governo. L'obiettivo di questo attacco era
principalmente quello di eliminare Mahendra Karma e alcuni altri dirigenti di
spicco del Congresso. Tuttavia, nel corso dell’attacco di massa sono stati
uccisi e feriti alcune persone innocenti e alcuni attivisti di base del partito
del congresso, che in realtà non erano nostri nemici, colpiti nel lungo scontro
a fuoco durato due ore fra le nostre forze guerrigliere e le forze armate e di
polizia. Il Comitato Speciale Zonale Dandakaranya del Partito Comunista
dell'India (Maoista) si rammarica per questo ed esprime cordoglio e solidarietà
alle famiglie delle vittime.
Il Comitato Speciale Zonale Dandakaranya del Partito
Comunista dell'India (Maoista) si assume comunque la piena responsabilità di
questo attacco. Inviamo i nostri saluti rivoluzionari ai comandanti dell’EPGL
che hanno condotto questa audace imboscata, ai rossi combattenti che hanno
contribuito a questo successo, a tutti quelli che hanno partecipato ad esso col
loro sostegno attivo e a tutte le masse rivoluzionarie della regione del
Bastar. Questo attacco ha dimostrato ancora una volta la verità storica che i
fascisti perpetrano violenze, atrocità e massacri contro il popolo, non sono
mai perdonati e vengono inevitabilmente puniti dal popolo.
Il cosidetto leader tribale Mahendra Karma era nato dalla
famiglia di signori feudali Manjhi. Tanto il nonno, Masa Karma, quanto il
padre, Bodda Manjhi, erano ai loro tempi famigerati oppressori del popolo e
fungevano da agenti di fiducia del governo coloniale. Tutta la storia della sua
famiglia è nota per lo sfruttamento disumano e l'oppressione degli Adivasi. La
vita politica di Mahendra Karma è iniziata nel 1975, mentre studiava
giurisprudenza, da membro del AISF. Nel 1978 fu eletto MLA nel PCI. Poi, nel
1981, quando gli fu negata candidatura nel PCI, aderì al partito Congresso. Nel
1996, andò con la fazione separatista Madhavrao Scindhia e divenne membro del
Parlamento indiano come indipendente. Poi si riunì ancora al partito del
Congresso.
Nel 1996 in Bastar si sviluppò un movimento di massa per
l'attuazione del Sesto Programma. Anche se era principalmente PCI che dirigeva
quel movimento, anche il nostro partito – allora PCI (ML) [People’s War]
partecipò attivamente a quel movimento che mobilitò le masse su larga scala. Ma
Mahendra Karma prese duramente posizione contro quel movimento per dimostrare
di essere degno rappresentante degli avidi affaristi delle città, venuti in
Bastar come coloni e avevano accumulato ricchezze enormi. Così fu chiara a
tutto il popolo la sua natura anti-Adivasi e filo-compradora. Fin dagli anni
80, aveva stretto legami con le grandi imprese e le classi capitaliste in
Bastar.
Successivamente, nel 1999, il nome di Karma fu coinvolto
nella grande truffa nota come 'Malik Makbuja'. Un rapporto del Lokayukta rivelò
che nel periodo del 1992-1996 Mahendra Karma, colluso col mercato nero del
legno aveva fatto milioni di rupie truffando il popolo adivasi spartendo
profitti coi funzionari forestali e il responsabile del distretto. Anche se
sullo scandalo fu disposta un’inchiesta del CBI, come sempre, i colpevoli non
subirono nessuna conseguenza.
Mahendra Karma fu ministro delle carceri di tutto il Madhya
Pradesh. Più tardi diventò ministro dell’industria e commercio nel governo Ajit
Jogi quando il Chhattisgarh fu separato da quello stato. Ci furono allora in
Nagarnar ingenti requisizioni di terre la costruzione dell'impianto siderurgico
proposto dalla Romelt/NMDC. Mentre le popolazioni locali rifiutavano di
abbandonare le loro terre, Mahendra Karma prese posizione contro il popolo e a
favore dei capitalisti. Ebbe un ruolo chiave nella requisizione forzata delle
terre e nella brutale repressione del popolo col supporto delle forze di
polizia. La gente del Nagarnar che perse le proprie terre non ha ricevuto né
indennizzo né lavoro, come promesso dal governo. Furono costretti a
disperdersi.
Fin dall'inizio, Mahendra Karma si è dimostrato acerrimo
nemico del movimento rivoluzionario. Il motivo è chiaro: nato da una tipica
famiglia feudale è cresciuto come agente delle grandi imprese e le classi
borghesi. Nel 1990-91 contro il movimento rivoluzionario fu lanciata la
campagna Jan Jagaran (“sensibilizzazione”). Il PCI revisionista prese parte a
quella campagna controrivoluzionaria. Karma e molti dei suoi parenti
appartenenti alle classi latifondiste vi parteciparono attivamente. Nel 1997-98
fu lanciata la seconda campagna Jan Jagaran, guidata dallo stesso Mahendra
Karma. Prese il via proprio dal villaggio di Mahendra Karma Faraspal e dai
villaggi nei dintorni e e si diffuse fino alle zone di Bhairamgarh e Kutru.
Centinaia di persone furono torturate, arrestate e incarcerate. Ci furono molti
casi di case saccheggiate e incendiante e di donne violentate. Ma, sotto la
guida del nostro partito e delle organizzazioni di massa, il popolo si è
riuniti e contrastò con forza questi attacchi contro-rivoluzionari. In breve
tempo, questa campagna fu sconfitta.
In seguito, il movimento rivoluzionario si è consolidato. In
molte aree le lotte anti-feudali si intensificarono. Latifondisti come Podia
Patel, fratello di Mahendra Karma, e alcuni parenti suoi stretti furono uccisi
nel quadro di azioni di resistenza di massa. In molti villaggi il potere delle
forze feudali e dei signorotti fu espulso e iniziò il processo di creazione di
organi rivoluzionari di Potere Popolare. Le forze feudali, e lo stesso Mahendra
Karma, erano furiosi perché le terre di loro proprietà erano ridistribuite tra
i poveri e i contadini senza terra e le sospese le ingiuste tradizioni che li
costringevano a pagare alte rendite ai latifondisti. Si opponevano anche ad
altri cambiamenti progressivi, come la fine dei matrimoni forzati per le donne,
la lotta alla poligamia, ecc. Allo stesso tempo, il movimento rivoluzionario
appariva come un ostacolo per la grandi aziende come Tata e Essars, che avevano
iniziato i loro sforzi per saccheggiare le risorse naturali della regione del
Bastar. Così, naturalmente, collusero con elementi contro-rivoluzionari come
Mahendra Karma. Li foraggiarono con milioni in contanti per creare un ambiente
favorevole alla loro razzia. Dall'altra parte, dopo la nascita di PCI
(Maoista), partito consolidato a livello nazionale risultato della fusione tra
le autentiche organizzazioni rivoluzionarie, le classi dominanti sfruttatrici
intensificarono la loro offensiva contro-rivoluzionaria sotto la guida degli
imperialisti per schiacciare il movimento rivoluzionario. Inizio così nella
regione Bastar, complici il Congresso e il Bjp il brutale attacco noto come
Salwa Judum. Tanti seguaci e parenti di Mahendra Karma, come Soyam Muka,
Rambhuvan Kushwaha, Ajay Singh, Vikram Mandavi, Gannu Patel, Madhukarrao e Gota
Chinna si distinsero uomini chiave del Salwa Judum.
È difficile trovare altri esempi storici paragonabili per
gravità alla devastazione e barbarie causate da Salwa Judum nella vita del
popolo del Bastar. Più di mille persone uccise a sangue freddo; 640 villaggi
incendiata e ridotti in cenere, migliaia di case saccheggiate, mangiando o
razziando polli, capre, maiali, ecc; più di due milioni di persone costretto a
spostarsi altrove; più di 50 mila persone trascinate nei campi di “soccorso”
gestiti dallo Stato. Così il Salwa Judum è diventato una maledizione per il
popolo. Centinaia di donne stuprate in gruppo. Molte uccise dopo lo stupro.
Massacri in molti villaggi. Le atrocità perpetrate contro il popolo e il caos
creato dai teppisti di Salwa Judum, forze di polizia e paramilitari, in
particolare i battaglioni Naga e Mizo hanno oltrepassato ogni limite. Ci sono
stati diversi casi di persone brutalmente tagliate a pezzi prima di essere
scaricate nei fiumi. Cherli, Kotrapal, Mankeli, Karremarka, Mosla, Munder,
Padeda, Paralnar, Pumbad, Gaganpalli: in molti villaggi ci sono state uccisioni
in massa. Centinaia di giovani tribali furono reclutati e trasformati in
criminali di professione. Lo stesso Mahendra Karma ha condotto gli attacchi
contro diversi villaggi col pretesto di realizzare raduni e marce. Molte donne
sono state violentate dai suoi sicari su ordine diretto di Mahendra Karma, che
è stato anche direttamente coinvolto in molti episodi di incendi di villaggi,
torture e uccisioni. Così, nella mente del popolo di Bastar, il nome di
Mahendra Karma è impresso come quello di un disumano assassino, stupratore e
servo fedele dei grandi capitalisti. In tutto il Bastar per molti anni il
popolo ha chiesto al nostro partito e al PLGA che fosse punito. Molti di loro
si sono fatti avanti spontaneamente per sostenerci attivamente in questo
impresa. C'erano già stati un paio di tentativi, ma per errori piccoli o altro
era riuscito a fuggire.
Con questa azione abbiamo vendicato oltre mille adivasi
brutalmente assassinati per mano dei sicari di Salwa Judum e delle forze armate
governative. Abbiamo vendicato centinaia di madri e sorelle che vittime delle
più crudeli forme di violenza, umiliazione e stupro. Abbiamo vendicato migliaia
di Bastarites che hanno perso le loro case, buoi, polli, capre, suppellettili,
abbigliamento, sementi, raccolti,ogni cosa, e sono stati costretti a vivere una
vita miserabile in condizioni disumane.
Subito dopo questo attacco, il primo ministro Manmohan
Singh, la presidente UPA Sonia Gandhi, il primo ministro del Chhattisgarh Raman
Singh, ecc lo hanno definito un attacco alla democrazia e ai valori
democratici. C’è da chiedersi che titolo morale hanno questi cani da
compagnia delle classi sfruttatrici, anche solo di nominare la democrazia! Recentemente,
il 17 maggio, otto persone, tra cui tre bambini innocenti, sono stati uccisi
dalla polizia e dalle forze paramilitari nel villaggio di Edsametta del
distretto di Bijapur, perché nessuno di questi leader si è preso allora la
briga di pensare alla “democrazia”? Tra il 20 e il 23 gennaio, quando i
villaggi di Doddi Tumnar e Pidiya del distretto di Bijapur sono stati attaccati
dalle loro forze che hanno incendiato 20 case e una casa scuola del popolo, lo
hanno fatto per portarvi la vostra “democrazia”? Esattamente 11 mesi fa, la
notte del 28 giugno 2012, nel villaggio Sarkinguda 17 adivasi sono stati
assassinati e 13 donne violentate. Erano quegli esempi dei vostri “valori
democratici”? La vostra “democrazia” è applicata solo dagli assassini di massa
come Mahendra Karma e gli agenti della classe dominante come Nand Kumar Patel ?
L’ombrello della vostra “democrazia si estende ai poveri adivasi di Bastar, ai
loro anziani, bambini donne? I massacri di adivasi sono parte della vostra
“democrazia”? Qualcuno di quelli che stanno strillando contro questo attacco ha
qualche risposta da dare a queste domande?
Alla fine del 2007 Salwa Judum è
stato sconfitto dalla resistenza delle masse. Poi, nel 2009, il governo UPA-2
guidato dal Congresso ha scatenato l’offensiva nazionale chiamata Operazione
Green Hunt. Gli imperialisti USA stanno non fornendo solo guida, aiuti e
supporto, ma mettono in campo in India le loro forze speciali che stanno anche
partecipando attivamente a operazioni antisovversive. Uccidere la direzione
maoista è il loro bersaglio. Il governo centrale ha finora inviato più di
50.000 uomini di forze paramilitari in Chhattisgarh nel corso della Green Hunt,
è cioè una vera e propria guerra contro il popolo. Di pari passo, si sono
moltiplicati massacri e distruzioni. Dal 2009 a oggi 400 adivasi sono stati
uccisi dalle forze armate centrali e statali solo in Bastar. Dalla metà del
2011, le truppe dell'esercito hanno stabilito basi nella regione di Bastar col
pretesto delle “scuole di addestramento”. L’ex ministro degli interni
Chidambaram e quello attuale Shinde, il primo ministro Manmohan Singh, hanno
dato tutto il loro sostegno al governo Chhattisgarh ed espresso piena
soddisfazione per le prodezze del governo di Raman Singh per schiacciare il
movimento rivoluzionario. Lo stesso Raman Singh ha manifestato in ogni
occasione la sua gratitudine per l’aiuto del governo centrale. Dunque, in
Chhattisgarh, non ci sono differenze tra BJP al governo e il Congresso
all’opposizione per quanto riguarda le politiche di repressione del movimento
rivoluzionario. Solo su pressione dell'opinione pubblica, e per calcolo
elettorale, alcuni dei leader locali del Congresso, a volte hanno condannato
episodi come i massacri di Sarkinguda e Edsametta. La loro opposizione è finta, non è che opportunismo. Sia il Congresso che il Bjp sono uguali nell’applicare
politiche a favore delle grandi aziende e oppressive verso il popolo. La
frequente incursioni dei Greyhounds attraverso le frontiere tra Chhattisgarh e
Andhra Pradesh, le uccisioni omicidi di massa perpetrati prima Kanchal (2008) e
recentemente a Puwwarti (16 maggio 2013) sono parte integrante delle politiche
oppressive adottate e attuate dal partito del Congresso . È per questo che
abbiamo preso di mira principali leader del Congresso.
Oggi, il Primo Ministro del Chhattisgarh Raman Singh, il
Ministro degli Interni Nankiram Kanwar, i ministri Ramvichar Netam, Kedar
Kashyap, Vikram Usendi, il Governatore Shekhar Dutt, il ministro degli interni
del Maharashtra RR Patil, ecc; Ram Niwas, Mukesh Gupta e altri alti funzionari
della polizia, tutti determinati a schiacciare il movimento rivoluzionario di
Dandakaranya, hanno perso la grande illusione di essere imbattibili. Mahendra
Karma ha perso l'illusione che gli Z-plus, veicoli di sicurezza anti-proiettile
l'avrebbero protetto sempre. Nella storia mondiale, anche Hitler e Mussolini
avevano la stessa illusione che nessuno poteva batterli. Nella storia
contemporanea del nostro Paese, anche fascisti come Indira Gandhi e Rajiv
Gandhi sono state vittime di simili illusioni. Ma è il popolo che è
invincibile. È il popolo che fa la storia. Alla fine, quel pugno di sfruttatori
e i loro cani da compagnia saranno gettati nella pattumiera della storia.
Il Comitato Zonale speciale Dandakaranya del Partito
Comunista dell'India (Maoista) invita i lavoratori, contadini, studenti,
intellettuali, scrittori, artisti, gente comune e tutti i democratici a
chiedere ai governi di fermare immediatamente Green Hunt, ritirare ogni tipo di
forze paramilitari dal Dandakaranya; rinunciare alla manovra di schierare
l'esercito col pretesto dell’addestramento, porre fine alle incursioni
dell’aviazione, rilasciare immediatamente tutti gli attivisti rivoluzionari e
gli adivasi innocenti che languono in varie carceri, cancellare leggi crudeli
come UAPA, CSPSA, MACOCA, AFSPA, ecc, annullare il tutti quei protocolli di
intesa sottoscritti con le grandi aziende allo scopo di saccheggiare le
ricchezze naturali del paese.
(Gudsa Usendi)
Portavoce
Il Comitato Zonale speciale Dandakaranya
PCI
(Maoista)
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