Il Tribunale di sorveglianza di Bologna ha decretato il
carcere per tre dei quattro poliziotti - Paolo Forlani, Monica Segatto e
Luca Pollastri - condannati definitivamente per omicidio colposo
nel giugno scorso dalla Cassazione per la morte di Federico Aldrovandi,
all'alba del 25 settembre 2005, a Ferrara. "Un segnale di civiltà" per
la mamma di Federico, Patrizia Moretti, che ora spera che "li licenzino
dalla polizia. Questo paese non li merita". Il quarto poliziotto - Enzo
Pontani - sarà giudicato a fine febbraio.
"Gridava: Basta, aiutatemi, e loro continuavano a colpirlo"
LE MOTIVAZIONI Cassazione: "Repressione estrema e inutile"
Il
Tribunale presieduto dal giudice Francesco Maisto ha dunque respinto il
ricorso degli avvocati che chiedevano l'affidamento in prova ai servizi
sociali per il periodo di sei mesi, pari al residuo di pena dopo che
tre anni sono stati condonati a causa dell'indulto. Gli avvocati in
subordine chiedevano gli arresti domiciliari ma anche questa richiesta è
stata respinta, mentre è stata accolta la richiesta del procuratore generale Miranda Bambace
che in una durissima requisitoria ha chiesto la pena massima del carcere
per sei mesi.
Gli agenti delle volanti di Ferrara Forlani,
Segatto e Pollastri entreranno dunque in cella per scontare la pena e
saranno come minimo sospesi dalla Polizia. Una delle motivazioni della
decisione sta nella considerazione che nell'intervento per bloccare
Federico Aldrovandi gli agenti hanno violato una serie di protocolli di
intervento, compreso il fatto che non era previsto in un caso del genere
l'uso degli sfollagente che invece sono stati impiegati con foga fino a
spezzarli. Un'altra valutazione del Tribunale riconduce al
comportamento degli agenti dopo i fatti e cioè che mai i poliziotti
hanno dimostrato dispiacere o pentimento per la morte del giovane e,
anzi, nella requisitoria del pg è stata riportata la cronologia degli
atteggiamenti assunti da uno di essi, Forlani, che anche ha insultato la
madre di Aldrovandi. La madre: "Giustizia per Federico".
''Un altro passo nella direzione giusta e un altro pochino di giustizia
che arriva per Federico'', commenta la madre del 18enne, Patrizia
Moretti. ''Credo - ha aggiunto parlando con l'Ansa - che il carcere sia
una cosa giusta. Chi ha ucciso una persona merita la pena maggiore''.
L'auspicio, ora, è ''che lo Stato si dissoci da loro. La Polizia
non li merita, nessuno di noi li merita".
L'avvocato della
famiglia Aldrovandi, Fabio Anselmo, giudica quello di oggi ''l'atto
finale di un lungo percorso che non poteva avere, secondo giustizia,
meta diversa''.
fascisti a difesa dei luridi assassini
.
Accoglie la pronuncia del tribunale come "una vergogna senza
precedenti" Massimiliano Mazzanti, esponente del movimento di destra
Fratelli d'Italia. "Un ufficio giudiziario, con una sentenza che odora
di politica, decide che tre poliziotti, condannati per omicidio colposo a
seguito di eccesso colposo nell'esercizio delle loro funzioni
d'istituto, vengano sbattuti in galera, a scontare per di più un residuo
di pena.
Il sindacato di polizia complice del sistema che produce simili vigliacchi assassini
"Bisogno di vendetta".
"Prendiamo atto che in Italia tre poliziotti imputati per eccesso
colposo sono ritenuti talmente tanto pericolosi da dover essere
rinchiusi in una cella, e la cosa rappresenterà certamente un buon
esempio...". E' il commento di Franco Maccari, Segretario Generale del
Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia. "Sappiamo che questa decisione
è estremamente funzionale il bisogno di vendetta dei protagonisti di
questa drammatica storia, che comunque per avere piena soddisfazione
pretendono che i colleghi perdano pure il posto di lavoro, anche se
questo non è previsto da alcuna norma. Sappiamo che è funzionale anche
alle campagne d'odio e denigrazione delle forze dell'ordine che, per
qualche incredibile motivo, in mezzo a ruberie e abusi d'ogni genere,
hanno vinto la poltrona dei cattivi dell'anno in questo strano Paese.
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