DAL PRESIDIO DE L'AQUILA
Il presidio sotto il Tribunale de
L'Aquila dove si sta svolgendo il processo contro lo stupratore ma
anche quasi assassino di “Rosa”, l'ex militare Tuccia, iniziato
verso le 9,30 è tutt'ora in corso e probabilmente durerà per tutto
il pomeriggio. Dalle 13,30 vi è una pausa e quando si riprenderà vi
saranno le arringhe degli avvocati di “Rosa” e dello stupratore.
Poi la sentenza.
E' importante e significativa la
partecipazione al presidio, oltre le donne de L'Aquila sono venute
compagne, lavoratrici, disoccupate da tante città, tra cui Bologna,
Milano, Taranto, Teramo, Roma, Viterbo, facendo anche lunghe ore di
viaggio, per dire a “Rosa”, e ai suoi genitori, che non è sola,
e per pesare con la loro presenza sulla sentenza che deve essere
dura, anche se non potrà mai dare giustizia a “Rosa” e a tutte
le donne.
La madre di “Rosa” prima di entrare
in Tribunale ha voluto con emozione ringraziare tutte, altrettanto
emozionate.
Ad un certo punto della mattinata, per
far arrivare a “Rosa” nell'aula forte la voce delle donne, e
perchè il presidio non fosse di semplice testimonianza, le compagne
del Movimento Femminista Proletario Rivoluzionario, con una compagna
di Bologna, si sono spostate dall'entrata principale del Tribunale
per arrivare sotto la finestra dell'aula in cui era in corso il
processo, e qui hanno fatto vari interventi col megafono.
E' stato un momento importante e
toccante. Una compagna di Taranto ha legato questo processo all'altro
significativo processo anche questo tutt'ora in corso a Taranto
contro gli stupratori di Carmela Cirella di 13 anni suicidata, cioè
“uccisa” nell'aprile 2007; Carmela dopo 6 anni ancora non ottiene
verità e giustizia, con giudici troppo compiacenti con gli
stupratori e i loro avvocati, ha informato che l'8 febbraio vi sarà
una nuova udienza e che le compagne del mfpr saranno come sempre al
Tribunale. Un'altra compagna disoccupata sempre di Taranto ha parlato
della lotta delle disoccupate non solo per il lavoro ma contro tutti
gli attacchi alla vita delle donne che questo sistema, i governi, i
padroni, lo Stato fanno ogni giorno e che creano l'humus migliore
perchè sempre più vi siano “uomini che odiano le donne” - come
era scritto in un loro cartello; e parlando della condizione sempre
più da “moderno medioevo” che tocca tutte le donne, in Italia,
come in ogni paese del mondo, ha ricordato i recenti atroci stupri e
uccisioni in India ma anche le imponenti manifestazioni che sono
seguite – su questo le compagne del MFPR stanno distribuendo a
L'Aquila un foglio che con vari articoli testimonia il “ponte”
che dall'India all'Italia a tutto il mondo occorre costruire per
scatenare la furia delle donne come forza poderosa per la
rivoluzione. Altri interventi sono susseguiti.
Ad un certo punto il giudice del
processo di “Rosa” ha mandato a dire che se non smettevano con il
megafono, lui avrebbe interrotto il processo...
(continua).
Dalla telefonata da L'Aquila di
Concetta di Taranto - ore 13,30
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